Da SwissInfo del 22/09/2006
Originale su http://www.swissinfo.org/ita/prima_pagina/detail/AIDS_in_Africa_Roche_...

Aids: Roche condivide il suo sapere con l'Africa

Il gigante farmaceutico svizzero Roche trasferisce a tre compagnie africane i mezzi di fabbricare localmente un farmaco generico contro l'AIDS. Altre imprese seguiranno.

In gennaio i difensori dello sviluppo sostenibile non avevano nascosto il loro scetticismo a proposito dell'iniziativa – che da progetto ora diventa realtà.

Ad inizio anno la multinazionale farmaceutica basilese Roche aveva annunciato una nuova iniziativa: il trasferimento gratuito del know-how necessario alla produzione del Saquinavir - un generico che combatte il virus dell'AIDS - verso alcuni paesi poveri.

Venerdì Roche, la prima compagnia farmaceutica ad aver preso un'iniziativa del genere, ha annunciato che l'operazione è stata già realizzata in favore di tre compagnie africane – la Aspen Pharmacare, in Sud Africa, Cosmos e Universal in Kenia -. Altre 22 compagnie in 14 paesi hanno mostrato interesse all'iniziativa di Roche.

Il Saquinavir è raccomandato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) quale trattamento di supporto specialmente in quei paesi che dispongono di risorse limitate, dove vive il 69% delle persone colpite dall'AIDS a livello mondiale. La maggioranza di queste 40 milioni di persone si trova nell'Africa subequatoriale.

Peter Graaff, responsabile del settore farmaci anti-aids dell'OMS, dice a swissinfo perché la sua organizzazione appoggia l'iniziativa di Roche: "Roche non rinuncia solo al brevetto, ma assume anche un impegno di supporto tecnico. Ciò non significa che tutti problemi siano risolti. Le compagnie devono ora fabbricare il farmaco, e vogliamo sapere quale sarà il prezzo futuro. Vorremmo anche che il prodotto fosse sottoposto ai test di qualità dell'OMS".


CAMPAGNA D'IMMAGINE O BUONA FEDE?

L'Organizzazione non governativa svizzera "Dichiarazione di Berna" (DB), contattata già in gennaio da swissinfo, aveva criticato la proposta definendola una manovra "di pubbliche relazioni".

"Innanzitutto questa decisione arriva troppo tardi, visto che il brevetto del Saquinavir comincia a scadere in un crescente numero di paesi", aveva sottolineato Julien Reinhard, segretario politico incaricato delle questioni riguardanti la sanità.

Inoltre, secondo la DB, la maggioranza degli Stati toccati dalla decisione di Roche non dispone di alcuna capacità di produzione farmaceutica. Alcuni, come il Sud Africa o il Bangladesh, fanno eccezione ma in questi casi "Roche intrattiene una situazione giuridica poco chiara", non rinunciando completamente ai suoi brevetti.

Infine, il Saquinavir non viene mai prescritto da solo ma viene combinato con il Ritonavir prodotto dall'americana Abbott. Secondo la DB, il fatto di poter fabbricare unicamente il medicinale della Roche non permette dunque alcun beneficio.

Per i produttori di generici e per i pazienti, l'interesse sarebbe quello di disporre dei due medicinali combinati. Una prospettiva possibile in Cina, in India o in Thailandia, dove il brevetto della Abbott scadrà a breve termine. Questi paesi non sono però inclusi nell'offerta di Roche.


UN INCORAGGIAMENTO

Secondo l'OMS l'iniziativa di Roche invece è "incoraggiante e motivante" per i produttori africani: "I malati di HIV e di AIDS nell'Africa subequatoriale hanno limitate opzioni di trattamento ed è importante che abbiano accesso a farmaci come il Saquinavir", ha commentato Lembit Rägo, coordinatore del settore controllo di qualità e di sicurezza dei farmaci presso l'OMC.

William M. Burns, Direttore di Roche Pharmaceuticals insiste sulla serietà dell'impegno di Roche nel portare aiuto ai paesi più poveri: "Dall'interesse e dal numero di richieste che abbiamo ricevuto possiamo dire che l'iniziativa ha il potenziale per cambiare veramente la situazione di chi ha maggior bisogno d'aiuto".

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