Da Adnkronos del 26/09/2006
Originale su http://www.adnkronos.com/3Level.php?cat=Esteri&loid=1.0.551946636

Riaperte le trattative per l'ingresso del Montenegro

Ue: disco verde per Bulgaria e Romania nel gennaio 2007

Ma Bruxelles avverte Sofia e Bucarest: dovranno adeguare gli standard interni a quelli dei 25

Bruxelles - La Commissione Europea dice 'si' a Romania e Bulgaria per l'adesione all'Ue al primo gennaio 2007, ma l'ingresso di Sofia e Bucarest sarà accompagnato da rigorose condizioni per l'adeguamento dei due Paesi agli standard dei Venticinque. La Commissione Europea, si legge nell'ultimo rapporto sullo stato dei progressi dei due Paesi per l'adesione all'Ue pubblicato oggi, ''conferma che Bulgaria e Romania hanno realizzato nuovi progressi in vista dell'adesione e mostrato la loro capacità di applicare i principi e la legislazione dell'Ue a partire dal primo gennaio 2007''.

Sofia e Bucarest, si sottolinea ancora nel documento, ''hanno raggiunto un grado elevato di allineamento'' agli standard Ue. Tuttavia,''la Commissione individua un certo numero di settori che continuano a costituire problema come pure dei settori in cui la Commissione prenderà appropriate misure al fine di assicurare il buon funzionamento dell'Ue, a meno che i due Paesi non si impegnino in misure correttive immediate'' avverte l'esecutivo Ue.

La Commissione Europea, conclude nel testo, invita ''caldamente'' Sofia e Bucarest a fare ''buon uso''dei circa tre mesi che precedono l'adesione per ''trattare le questioni in sospeso''.

Sempre sul fronte dei nuovi ingressi nel club dei venticinque l'Unione Europea e il Montenegro hanno ripreso i negoziati per un 'Accordo di stabilizzazione ed associazione' (Asa), prima tappa verso l'adesione all'Ue della ex repubblica jugoslava. Lo confermano fonti dell'esecutivo comunitario. La ripresa è venuta dopo la proclamazione nel giugno scorso dell'indipendenza del Montenegro dall'Unione con la Serbia, sancita dal referendum del 21 maggio. Qualche giorno prima, la Commissione europea aveva sospeso i negoziati con Belgrado a causa del mancato arresto del generale latitante Ratko Mladic, accusato di crimini di guerra e genocidio dal tribunale penale internazionale (Tpi) dell'Aja. L'obiettivo rimane la chiusura dei negoziati entro la fine dell'anno. I colloqui con la Serbia, invece, potranno riprendere quando sarà raggiunta la ''piena collaborazione'' con il Tribunale penale internazionale dell'Aia nelle ricerca di Mladic.

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