Il sogno europeo. Come l'Europa ha creato una nuova visione del futuro che sta lentamente eclissando il sogno americano

Edito da Mondadori, 2004
443 pagine, € 18,50
ISBN 8804526823

di Jeremy Rifkin

Quarta di copertina

Duecento anni fa i fondatori dell'America regalarono all'umanità un sogno che trasformo' il mondo. Oggi, nel XXI secolo, una nuova generazione di europei dà vita a un sogno radicalmente diverso, più adatto ad affrontare le sfide della società globale.

Il Sogno americano, figlio del mito della frontiera e modello di vita per molte generazioni di diversi paesi, è in netto declino. Prometteva il benessere materiale in cambio del sacrificio, del duro lavoro e della disponibilità a rischiare, mentre oggi negli Stati Uniti si lavora sempre di più ma si è pagati sempre di meno, il tempo non basta mai e le speranze in un futuro migliore sembrano dissolversi. Intanto, secondo Jeremy Rifkin, in tutto il mondo si sta affermando un nuovo sogno, radicalmente diverso: il Sogno europeo. Con 25 nazioni, 455 milioni di abitanti e un PIL di 10.500 miliardi di dollari, gli "Stati Uniti d'Europa" hanno ormai superato quelli d'America e sono diventati la più importante economia del pianeta. Rispetto agli americani, gran parte dei cittadini europei gode di maggiori protezioni sociali, una più lunga aspettativa di vita, una migliore istruzione, più tempo libero, e povertà, criminalità, degrado sono meno diffusi. Insomma, in alcuni paesi dell'Unione europea si vive meglio. Inoltre l'Europa è diventata un gigantesco laboratorio dove ripensare il futuro dell'umanità: se il Sogno americano promuoveva una crescita economica illimitata, la ricchezza individuale e la difesa degli interessi privati, quello europeo privilegia lo sviluppo sostenibile, l'integrazione sociale, la responsabilità collettiva. Rifkin indaga nella storia culturale, scientifica e artistica del Vecchio continente per scoprire le radici di questo Sogno europeo, e le rintraccia nel lungo processo di riflessione critica su alcuni concetti costitutivi dell'era moderna (individualismo, libero mercato, Stato-nazione, 'sfruttamento' scientifico della natura) che in America sono stati invece ereditati ed eletti a valori assoluti.

Ovviamente, la nuova Unione europea non è esente da difficoltà e debolezze, né i suoi nobili principi sono sempre immuni da ipocrisie. Ma l'importante, secondo Rifkin, è che oggi essa offre all'umanità una nuova e ardita visione del futuro, all'altezza delle sfide poste dalla società globale, forse un'alternativa vincente alla vecchia e appannata utopia americana.

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