In Europa. Viaggio attraverso il XX secolo
Edito da Fazi, 2006
987 pagine, € 34,50
ISBN 8881127687
di Mark Geert
Quarta di copertina
Amsterdam, gennaio 1999: Geert Mak, fra i più celebri scrittori olandesi, parte dalla Stazione Centrale di Amsterdam per un viaggio di un anno che lo condurrà in tutta Europa. La prima tappa è Parigi: la Parigi di fine millennio, ma anche quella dell'Esposizione Universale del 1900, da cui l'Occidente si avviò verso un interminabile secolo breve, salutandone il varo con fiducia miope e sfavillante. Questo libro è il racconto di entrambi i cammini. Dal gennaio al dicembre del '99, Mak ascolta le voci dei testimoni e dei protagonisti, raccoglie i documenti, rievoca le vicende che hanno composto quell'incalcolabile mosaico di orrori e speranze che è stato il Novecento europeo. Seguendone la cronologia, in un tracciato libero e geometricamente folle, Mak si sposta su treni ad alta velocità e vagoni arrugginiti, in nave, in pulmino o a piedi, e indugia ai crocevia della grande e della "piccola" Storia: le metropoli - San Pietroburgo e Istanbul, Berlino e Vienna, Lisbona, Bruxelles e Dublino - ma anche Verdun, Versailles, Guernica, Auschwitz, Norimberga, Cernobyl... E, certamente, l'Italia: Bologna e Roma, Predappio e Cassino. Non perde mai di vista il presente: di ogni comunità che visita traduce i colori, i sapori e i dissapori, i silenzi, i tic, le abitudini e i mutamenti. Finché nel dicembre del '99, al termine della rincorsa, il tempo del racconto riguadagna il tempo narrato: l'anno, il secolo e il libro si chiudono a Srebrenica e Sarajevo, teatri dell'ultima tragica guerra europea.
Amsterdam, gennaio 1999: Geert Mak, fra i più celebri scrittori olandesi, parte dalla Stazione Centrale di Amsterdam per un viaggio di un anno che lo condurrà in tutta Europa. La prima tappa è Parigi: la Parigi di fine millennio, ma anche quella dell'Esposizione Universale del 1900, da cui l'Occidente si avviò verso un interminabile secolo breve, salutandone il varo con fiducia miope e sfavillante. Questo libro è il racconto di entrambi i cammini. Dal gennaio al dicembre del '99, Mak ascolta le voci dei testimoni e dei protagonisti, raccoglie i documenti, rievoca le vicende che hanno composto quell'incalcolabile mosaico di orrori e speranze che è stato il Novecento europeo. Seguendone la cronologia, in un tracciato libero e geometricamente folle, Mak si sposta su treni ad alta velocità e vagoni arrugginiti, in nave, in pulmino o a piedi, e indugia ai crocevia della grande e della "piccola" Storia: le metropoli - San Pietroburgo e Istanbul, Berlino e Vienna, Lisbona, Bruxelles e Dublino - ma anche Verdun, Versailles, Guernica, Auschwitz, Norimberga, Cernobyl... E, certamente, l'Italia: Bologna e Roma, Predappio e Cassino. Non perde mai di vista il presente: di ogni comunità che visita traduce i colori, i sapori e i dissapori, i silenzi, i tic, le abitudini e i mutamenti. Finché nel dicembre del '99, al termine della rincorsa, il tempo del racconto riguadagna il tempo narrato: l'anno, il secolo e il libro si chiudono a Srebrenica e Sarajevo, teatri dell'ultima tragica guerra europea.
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