Da Corriere della Sera del 27/09/2006
Originale su http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2006/09_Settembre/27/rapport...
Lo ha deciso Bush dopo le indiscrezioni dei media
Pubblicato il rapporto sulla guerra in Iraq
Nel testo dei servizi segreti Usa: «I terroristi si espandono: se la tendenza continua ci saranno più attentati nel mondo»
di Ennio Caretto
WASHINGTON — La guerra in Iraq ha contribuito a rafforzare il terrorismo globale «forgiando una nuova generazione di leader e di combattenti», e ha esposto l'Europa a maggiori pericoli: è divenuta una «cause célèbre» che alimenta il risentimento contro gli Usa. I jihadisti «si stanno espandendo e adattando alle nostre strategie e se questa tendenza continuerà la minaccia agli interessi americani aumenterà e produrrà più attentati in tutto il mondo». L'Ue — Italia inclusa — è tra le aree più a rischio perché «la diaspora musulmana facilita il terrorismo».
A sorpresa, per smentire le rivelazioni del New York Times, George Bush martedì ha fatto pubblicare tre pagine e mezzo del rapporto riservato dei servizi, il National Intelligence estimate. Ma i passi scelti dal presidente confermano più che smentire. Dicono sì che se i jihadisti lasciassero l'Iraq sconfitti «meno combattenti ne abbraccerebbero la causa» e che l'uccisione di Bin Laden «porterebbe allo sgretolamento di Al Qaeda». Ma nel complesso il rapporto è molto negativo. Due punti cruciali: «La comunanza di obbiettivi e la disparità dei protagonisti rendono più arduo neutralizzare i vari gruppi». E questi gruppi «potrebbero compiere stragi fuori dell'area tradizionale delle loro operazioni».
A sorpresa, per smentire le rivelazioni del New York Times, George Bush martedì ha fatto pubblicare tre pagine e mezzo del rapporto riservato dei servizi, il National Intelligence estimate. Ma i passi scelti dal presidente confermano più che smentire. Dicono sì che se i jihadisti lasciassero l'Iraq sconfitti «meno combattenti ne abbraccerebbero la causa» e che l'uccisione di Bin Laden «porterebbe allo sgretolamento di Al Qaeda». Ma nel complesso il rapporto è molto negativo. Due punti cruciali: «La comunanza di obbiettivi e la disparità dei protagonisti rendono più arduo neutralizzare i vari gruppi». E questi gruppi «potrebbero compiere stragi fuori dell'area tradizionale delle loro operazioni».
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