Da Italia Oggi del 18/01/2006
Biocarburanti, la risposta all'aumento del petrolio
A Vegetalia sarà presentata una pianta coltivata per gli impianti energetici
'Gli aumenti record del prezzo del petrolio, provocati dalle tensioni geopolitiche in alcuni paesi, come Iran e Nigeria, sono causa di una crescita di costi per le imprese e per i consumatori, che vanno affrontati con interventi strutturali per individuare fonti di energia alternative e rinnovabili che consentano di uscire da situazioni di crisi ormai ricorrenti'. Lo denuncia la Coldiretti che rileva come: ´Dalle coltivazioni di cereali e oleaginose e con il riciclaggio dei prodotti naturali oggi è possibile produrre energia rinnovabile, in grado di generare un circolo virtuoso che concilia il rispetto dell'uso corretto e non intensivo delle risorse ambientali, con l'esigenza di ridurre l'inquinamento atmosferico'.
La strada da perseguire, secondo la Coldiretti è quella di ´potenziare le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole.
In questo modo sarà possibile arrivare a coprire, entro il 2010, fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiando oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti. Senza contare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica di origine fossile di circa 30 milioni di tonnellate. Da un ettaro di canna comune delle aree golenali', segnala ancora la Coldiretti, ´è possibile produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le esigenze di un'intera famiglia come pure dall'installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla. D'altra parte in Germania l'energia prodotta grazie al sole è 11 volte superiore a quella italiana, nonostante le evidenti maggiori opportunità nazionali dovute al clima favorevole. Anche per tali motivi', conclude la Coldiretti, ´è in corso, e si concluderà nel 2006, la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per produrre un milione di tonnellate di biocarburanti dalle coltivazioni agricole nazionali e ridurre la dipendenza del petrolio'.
A tale riguardo va segnalato un progetto per coltivare piante esclusivamente per gli impianti di energia rinnovabile.
Si tratta di una delle novità che verranno presentate da Kws, multinazionale nel campo delle sementi, durante la prossima edizione di Vegetalia a Cremona dal 27 al 29 gennaio. L'idea è quella di produrre una pianta che abbia le caratteristiche più adatte per avere la resa più alta nella produzione di energia pulita.
´La novità principale che porteremo a Vegetalia', spiega Giuseppe Carli, responsabile commerciale Kws, ´riguarderà quello che è il tema portante della manifestazione, le bioenergie. In particolare ci stiamo orientando su una nuova produzione che andrà ad alimentare gli impianti di biogas e biodiesel. Il nostro obiettivo', continua Carli, ´è quello di generare una semente di mais per produrre una pianta la cui caratteristica principale sia una notevole massa. Questa pianta sarà una pianta da biomassa, e cioè sarà utilizzata esclusivamente per gli impianti che producono energia'.
L'impiego delle biomasse in Europa soddisfa per il momento una quota piuttosto marginale dei consumi di energia primaria, ma il reale potenziale energetico di tale fonte non è ancora pienamente sfruttato. All'avanguardia, nello sfruttamento delle biomasse come fonte energetica, sono i paesi del Centro-Nord Europa, che hanno installato grossi impianti di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomasse. La Francia, che ha la più vasta superficie agricola in Europa, punta molto anche sulla produzione di biodiesel ed etanolo, per il cui impiego come combustibile ha adottato una politica di completa defiscalizzazione.
La strada da perseguire, secondo la Coldiretti è quella di ´potenziare le coltivazioni dedicate alla produzione di biocarburanti (biodiesel e bioetanolo), utilizzando residui agricoli, forestali e dell'allevamento e installando pannelli solari nella aziende agricole.
In questo modo sarà possibile arrivare a coprire, entro il 2010, fino al 13% del fabbisogno energetico nazionale, risparmiando oltre 12 milioni di tonnellate di petrolio equivalenti. Senza contare la riduzione delle emissioni di anidride carbonica di origine fossile di circa 30 milioni di tonnellate. Da un ettaro di canna comune delle aree golenali', segnala ancora la Coldiretti, ´è possibile produrre biomasse sufficienti a garantire energia elettrica per le esigenze di un'intera famiglia come pure dall'installazione di pannelli solari sul tetto di una stalla. D'altra parte in Germania l'energia prodotta grazie al sole è 11 volte superiore a quella italiana, nonostante le evidenti maggiori opportunità nazionali dovute al clima favorevole. Anche per tali motivi', conclude la Coldiretti, ´è in corso, e si concluderà nel 2006, la raccolta di firme a sostegno di una proposta di legge di iniziativa popolare per produrre un milione di tonnellate di biocarburanti dalle coltivazioni agricole nazionali e ridurre la dipendenza del petrolio'.
A tale riguardo va segnalato un progetto per coltivare piante esclusivamente per gli impianti di energia rinnovabile.
Si tratta di una delle novità che verranno presentate da Kws, multinazionale nel campo delle sementi, durante la prossima edizione di Vegetalia a Cremona dal 27 al 29 gennaio. L'idea è quella di produrre una pianta che abbia le caratteristiche più adatte per avere la resa più alta nella produzione di energia pulita.
´La novità principale che porteremo a Vegetalia', spiega Giuseppe Carli, responsabile commerciale Kws, ´riguarderà quello che è il tema portante della manifestazione, le bioenergie. In particolare ci stiamo orientando su una nuova produzione che andrà ad alimentare gli impianti di biogas e biodiesel. Il nostro obiettivo', continua Carli, ´è quello di generare una semente di mais per produrre una pianta la cui caratteristica principale sia una notevole massa. Questa pianta sarà una pianta da biomassa, e cioè sarà utilizzata esclusivamente per gli impianti che producono energia'.
L'impiego delle biomasse in Europa soddisfa per il momento una quota piuttosto marginale dei consumi di energia primaria, ma il reale potenziale energetico di tale fonte non è ancora pienamente sfruttato. All'avanguardia, nello sfruttamento delle biomasse come fonte energetica, sono i paesi del Centro-Nord Europa, che hanno installato grossi impianti di cogenerazione e teleriscaldamento alimentati a biomasse. La Francia, che ha la più vasta superficie agricola in Europa, punta molto anche sulla produzione di biodiesel ed etanolo, per il cui impiego come combustibile ha adottato una politica di completa defiscalizzazione.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
L’Italia si allinea all’Ue sui biocarburanti per diminuire la dipendenza dal petrolio
Più “girasoli nei motori” per risparmiare su benzina, diesel e ridurre l’inquinamento atmosferico
Più “girasoli nei motori” per risparmiare su benzina, diesel e ridurre l’inquinamento atmosferico
di Roberto Casalena su L'Opinione del 10/11/2005
di Paolo Giovanelli su Il Giornale del 09/08/2006
di Pier Francesco Galgani su Pagine di Difesa del 24/07/2006
News in archivio
su Ansa del 02/10/2006
Italia: «L´ecoenergia, business del futuro»
Il ministro delle politiche agricole: «Puntiamo sulle biomasse, rendono molto di più di mais e girasole»
Il ministro delle politiche agricole: «Puntiamo sulle biomasse, rendono molto di più di mais e girasole»
su Greenreport del 28/07/2006
su Ansa del 12/07/2006