Da Punto Informatico del 23/06/2004
Originale su http://punto-informatico.it/p.asp?i=48718
Galileo aprirà gli occhi nel 2008
I militari americani ottengono che il sistemone di localizzazione europeo non sia così preciso e utilizzi frequenze... compatibili. L'accordo verrà formalizzato a giorni
Roma - Che ci fosse aria di accordo si era capito già lo scorso febbraio, quando la delegazione europea aveva accettato alcuni compromessi graditi allo stato maggiore americano. Ora però è ufficiale: Unione Europea e Stati Uniti d'America sono giunti ad una intesa per il varo senza ulteriori complicazioni del progetto Galileo.
Il sistemone di navigazione satellitare ha lo scopo di individuare la posizione di qualcuno sulla Terra o, quantomeno, quella del dispositivo che è in grado di interfacciarsi con la costellazione di satelliti le cui triangolazioni consentono questo genere di localizzazione. Galileo, che dovrebbe essere operativo nel 2008, potrà contare su 30 satelliti capaci di "avvolgere" l'intero Pianeta.
Da lungo tempo gli USA e la UE si sono trovati in conflitto su Galileo. Da un lato gli Stati Uniti, che controllano il sistema attuale GPS (Global Positioning System), si sono lamentati tanto delle frequenze utilizzate da Galileo, inizialmente in conflitto con quelle militari statunitensi, quanto della precisione offerta dal sistema, a loro dire capace di fornire informazioni troppo dettagliate in ambito civile. Dall'altro la UE, presa tra la necessità di uscire dal "monopolio" americano di questo genere di tecnologie e quella di fornire ai propri mercati un'occasione di sviluppo: Galileo consentirà di creare almeno 150mila posti di lavoro, secondo le fonti europee, ed è valutato in 10 miliardi di euro il business globale della localizzazione.
L'accordo ora faticosamente raggiunto tra le due sponde dell'Atlantico sarà ratificato a giorni in Irlanda e viene descritto in queste ore come capace di appianare le divergenze, garantire la compatibilità tra i due sistemi e impedire ogni interferenza tra GPS e Galileo e, soprattutto, tra quest'ultimo e M Code, sistema classificato usato dal Pentagono.
Il varo di Galileo rappresenta evidentemente un importante nodo di sviluppo per un settore, quello dei sistemi di localizzazione, che va espandendosi sempre di più, in particolare grazie all'integrazione di questi apparati in telefonini, dispositivi elettronici, autovetture e via dicendo.
Il sistemone di navigazione satellitare ha lo scopo di individuare la posizione di qualcuno sulla Terra o, quantomeno, quella del dispositivo che è in grado di interfacciarsi con la costellazione di satelliti le cui triangolazioni consentono questo genere di localizzazione. Galileo, che dovrebbe essere operativo nel 2008, potrà contare su 30 satelliti capaci di "avvolgere" l'intero Pianeta.
Da lungo tempo gli USA e la UE si sono trovati in conflitto su Galileo. Da un lato gli Stati Uniti, che controllano il sistema attuale GPS (Global Positioning System), si sono lamentati tanto delle frequenze utilizzate da Galileo, inizialmente in conflitto con quelle militari statunitensi, quanto della precisione offerta dal sistema, a loro dire capace di fornire informazioni troppo dettagliate in ambito civile. Dall'altro la UE, presa tra la necessità di uscire dal "monopolio" americano di questo genere di tecnologie e quella di fornire ai propri mercati un'occasione di sviluppo: Galileo consentirà di creare almeno 150mila posti di lavoro, secondo le fonti europee, ed è valutato in 10 miliardi di euro il business globale della localizzazione.
L'accordo ora faticosamente raggiunto tra le due sponde dell'Atlantico sarà ratificato a giorni in Irlanda e viene descritto in queste ore come capace di appianare le divergenze, garantire la compatibilità tra i due sistemi e impedire ogni interferenza tra GPS e Galileo e, soprattutto, tra quest'ultimo e M Code, sistema classificato usato dal Pentagono.
Il varo di Galileo rappresenta evidentemente un importante nodo di sviluppo per un settore, quello dei sistemi di localizzazione, che va espandendosi sempre di più, in particolare grazie all'integrazione di questi apparati in telefonini, dispositivi elettronici, autovetture e via dicendo.
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