Da Corriere della Sera del 17/10/2005
I risultati delle presidenziali in Liberia
Weah al ballottaggio contro un’economista
di Massimo A. Alberizzi
MONROVIA - George Weah, ex centravanti del Milan, ha sfondato ancora una volta. Con il 30 per cento dei voti, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Liberia. La sua rivale, con cui se la vedrà al ballottaggio a novembre (la data sarà decisa a giorni), l’economista Ellen Johnson-Sirleaf, ha preso il 19,6 per cento. Il vincitore è stato subito contattato da alcuni dei 20 candidati perdenti molti dei quali assai chiacchierati. Hanno offerto il loro appoggio al ballottaggio in cambio di una partecipazione al governo. La cosa ha provocato il disappunto tra chi crede che l’ex calciatore rifiuti alleanze compromettenti. «E’ la prova che la sua inesperienza può portarci al disastro - commenta Harvey Roger, giornalista della Radio Liberiana -. Una volta eletto rischia di essere un burattino manovrato da politici scaltri e corrotti». Alcuni sono già entrati nel suo entourage come Winston A. Tubman, nipote del presidente William Tubman che «regnò» dal 1944 al 1971.
Per aiutare Ellen Johnson-Sirleaf si sono mossi invece i leader dei partiti minori e ribelli, meno compromessi con i passati regimi. Occorrerà vedere cosa farà il potente avvocato Charles W. Brumskine (Liberty Party), il candidato sostenuto da un gruppo di italiani, soci in affari. Con lui hanno persino fondato una banca, la Global Bank, da cui sono stati sottratti 225 mila dollari per finanziare la sua campagna elettorale.
Per aiutare Ellen Johnson-Sirleaf si sono mossi invece i leader dei partiti minori e ribelli, meno compromessi con i passati regimi. Occorrerà vedere cosa farà il potente avvocato Charles W. Brumskine (Liberty Party), il candidato sostenuto da un gruppo di italiani, soci in affari. Con lui hanno persino fondato una banca, la Global Bank, da cui sono stati sottratti 225 mila dollari per finanziare la sua campagna elettorale.
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