Da La Repubblica del 13/10/2004
Pistorio, vice presidente di Confindustria: la libertà di ricerca non deve ledere i diritti di tutti gli altri
Gli industriali con Alemanno "Ogm, una proposta corretta"
E il ministro incalza "Senza regole rigorose si può contaminare il made in Italy"
Si schierano anche gli agricoltori: il governo deve approvare subito il decreto
di Antonio Cianciullo
ROMA - Poco difeso dal suo stesso partito (Alleanza nazionale), attaccato frontalmente dal presidente del Consiglio e da una parte della maggioranza, il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno continua a incassare appoggio, all´interno del mondo produttivo, al suo decreto a difesa del made in Italy e contro il rischio di contaminazione da ogm.
Ieri è arrivato un segnale diretto dal vertice della Confindustria. «Mi piace la proposta del ministro Alemanno: è corretta, perché mette dei paletti ma senza che la libertà di alcuni interferisca con quella di altri», ha dichiarato Pasquale Pistorio, vicepresidente dell´associazione degli imprenditori precisando di parlare a titolo strettamente personale. «La libertà di ricerca e innovazione deve essere garantita ma non deve in nessun caso ledere i diritti di tutti gli altri».
Novità anche sul fronte agricolo. Accanto alla Coldiretti, da sempre in prima fila nella battaglia a difesa dei prodotti tradizionali italiani e contro i cibi transgenici, si è ormai apertamente schierata la Cia (Confederazione italiana agricoltori): «Nel riaffermare che gli ogm non servono all´agricoltura italiana, invitiamo il governo a superare la preoccupante impasse e ad approvare il decreto già da questa settimana. Ogni ulteriore rinvio sarebbe deleterio». Un giro di boa salutato con soddisfazione dal vicepresidente di Verdi ambiente e società, Ivan Verga. Contraria al decreto anti contaminazione resta la Confagricoltura, che pure si dichiara «né favorevole né contraria agli ogm».
Una lancia a favore delle critiche di Berlusconi, che ha definito «illiberale il decreto», è stata intanto spezzata dal vice di Alemanno. «Il decreto non era giustificato da motivi di urgenza o di necessità», ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole Paolo Scarpa Bonazza (Forza Italia). «Bisogna invece andare in direzione dell´innovazione tecnologica».
La pressione anti ogm continua comunque a salire dal basso: ieri 182 Comuni, 7 comunità montane e cinque Province hanno firmato a Napoli la delibera proposta dalla Coldiretti per «mantenere il territorio ogm free». «Sono fiducioso», ha dichiarato Alemanno prendendo parte a una riunione degli stati generali anti ogm, un raggruppamento formato da una cinquantina di associazioni di ambientalisti, consumatori, agricoltori. «Il decreto passerà perché senza regole rigorose la coltivazione di piante transgeniche rischia di minare il made in Italy e la libertà di quelli che non vogliono gli ogm».
Un allarme sul futuro dell´agricoltura italiana è venuto anche da un convegno sulla biodiversità organizzato dai deputati ds. «Gli uomini e le donne hanno utilizzato dal neolitico in poi più di 10 mila specie alimentari diverse», ha spiegato il segretario della commissione risorse genetiche della Fao, Josè Esquinas. «Oggi se ne coltivano non più di 150 in tutto il mondo, e da appena 12 specie proviene il 70 per cento degli alimenti: evidentemente non stiamo usando saggiamente la diversità biologica dei nostri campi».
Ieri è arrivato un segnale diretto dal vertice della Confindustria. «Mi piace la proposta del ministro Alemanno: è corretta, perché mette dei paletti ma senza che la libertà di alcuni interferisca con quella di altri», ha dichiarato Pasquale Pistorio, vicepresidente dell´associazione degli imprenditori precisando di parlare a titolo strettamente personale. «La libertà di ricerca e innovazione deve essere garantita ma non deve in nessun caso ledere i diritti di tutti gli altri».
Novità anche sul fronte agricolo. Accanto alla Coldiretti, da sempre in prima fila nella battaglia a difesa dei prodotti tradizionali italiani e contro i cibi transgenici, si è ormai apertamente schierata la Cia (Confederazione italiana agricoltori): «Nel riaffermare che gli ogm non servono all´agricoltura italiana, invitiamo il governo a superare la preoccupante impasse e ad approvare il decreto già da questa settimana. Ogni ulteriore rinvio sarebbe deleterio». Un giro di boa salutato con soddisfazione dal vicepresidente di Verdi ambiente e società, Ivan Verga. Contraria al decreto anti contaminazione resta la Confagricoltura, che pure si dichiara «né favorevole né contraria agli ogm».
Una lancia a favore delle critiche di Berlusconi, che ha definito «illiberale il decreto», è stata intanto spezzata dal vice di Alemanno. «Il decreto non era giustificato da motivi di urgenza o di necessità», ha dichiarato il sottosegretario alle Politiche agricole Paolo Scarpa Bonazza (Forza Italia). «Bisogna invece andare in direzione dell´innovazione tecnologica».
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