Da La Stampa del 13/06/2003

Il premier ha detto in Parlamento che intende sradicare il gruppo islamico, «compresi gli esponenti politici come lo sceicco Yassin»

Sharon e Hamas si dichiarano la guerra totale

Gli integralisti avvertono gli stranieri: andatevene, Israele brucerà

di Aldo Baquis

TEL AVIV - «Sappiate,israeliani: i vostri figli, le vostre donne, i vostri mariti. Tutti, da oggi, sono per noi obiettivi militari legittimi»: così, con una glaciale intervista televisiva di trenta secondi, uno dei dirigenti politici di Hamas - Mahmud a-Zahar - ha immediatamente replicato alle minacce israeliane di schiacciare la sua organizzazione. «Vorreste che gli attentati finissero? - ha aggiunto a-Zahar, parlando sempre agli israeliani - Ebbene, rivolgetevi prima al signor Ariel Sharon».

A partire dal fallito attentato di martedì al n.2 di Hamas, Abdel Aziz Rantisi, sono rimasti uccisi 40 fra israeliani e palestinesi. Anche ieri le violenze si sono susseguite rapidamente. Nel primo pomeriggio, sette palestinesi sono rimasti uccisi in un raid di elicotteri israeliani a Gaza. Poco dopo un israeliano è stato ucciso a sangue freddo in Cisgiordania, mentre faceva qualche acquisto in un villaggio palestinese. In serata, due militanti della Jihad sono stati uccisi in uno scontro a fuoco a Jenin.

Israele - ha detto ieri Sharon al governo - vuole decapitare i vertici di Hamas, anche i suoi dirigenti politici. «Nessuno di loro può più beneficiare di immunità. Nemmeno lo sceicco Ahmed Yassin, nemmeno Khaled Mashaal (che vive all'estero, ndr)», ha detto un ministro del Likud. Dopo l'attacco a Rantisi, mercoledì Israele ha eliminato con un attacco missilistico due comandanti militari di Hamas (Tito al Massud, Suheil Abu Nazehl) e ieri ne ha eliminato un terzo: Yasser Taha. Ma nella automobile su cui viaggiava c'erano anche la moglie e i due figlioletti. Tutti sono rimasti uccisi. In serata un portavoce militare israeliano ha espresso rammarico per la morte degli innocenti: «Non sapevamo che fossero a bordo», ha spiegato. «Ma Taha, egualmente, meritava la morte».

Questo clima di grandissima tensione è stato toccato con mano dagli spettatori di al Jazeera che ieri seguivano in diretta da Gaza una intervista con Ismail Hanye, un dirigente di Hamas. Mentre questi assicurava che lo sceicco Yassin non si sarebbe lasciato intimorire dalle minacce nemmeno velate emesse nei suoi confronti dal governo Sharon, si è udito improvvisamente il rumore vicino di pale di elicottero. Temendo un attacco contro la sua persona, Hanye ha subito troncato la intervista.

Da New York, il segretario delle Nazioni Unite ha espresso vivo allarme. «Queste esecuzioni mirate devono cessare», ha esclamato Kofi Annan in una intervista ad alcuni reporter israeliani.
Preoccupato per le violenze divampate nei Territori e in Israele, Annan ha prospettato la possibilità di inviare una forza armata internazionale di interposizione. «Abbiamo ormai esperienza in materia», ha notato.

Nei suoi comunicati Hamas ha sollecitato i cittadini stranieri a lasciare la «entità sionista» al più presto per non trovarsi coinvolti in una serie di attentati paragonabili per entità ad un «terremoto». Gli integralisti hanno aggiunto di vedere in Sharon «un ricercato». Per a-Zahar, i ripetuti attacchi degli elicotteri dimostrano comunque che gli israeliani esitano ad entrare via terra nelle roccaforti create da Hamas a Gaza.«Che vengano, che vengano - ha esclamato - Vedranno che cosa li aspetta».

Ieri Sharon non ha lasciato alcun dubbio di aver perso la speranza che i servizi di sicurezza di Abu Mazen riportino l'ordine nei Territori e smantellino i gruppi della intifada che praticano la lotta armata. «Per quanto concerne la sicurezza, Abu Mazen è un pulcino e non possiamo attendere che gli spuntino le piume» ha esclamato con irritazione il premier israeliano.

Dei 15 mila agenti di sicurezza palestinesi, il 70 per cento resta ancora sotto al comando diretto di Yasser Arafat, ha detto al governo il capo dello Shin Bet (sicurezza interna) Avi Dichter. Anche nelle zone dove il ministro degli interni di Abu Mazen, Mohammed Dahlan, sarebbe in teoria in grado di riportare l'ordine - ad esempio, nel nord della striscia di Gaza .

Agli israeliani Abu Mazen ha fatto sapere di necessitare almeno quattro mesi per potere assumere il controllo della sicurezza nelle zone autonome palestinesi. Ma Israele non può garantirgli nemmeno qualche giorno.

Dal vertice di Aqaba in poi sono partiti in missione almeno undici kamikaze: dieci sono stati intercettati e l'undicesimo è esploso a Gerusalemme, in un autobus, provocando la morte di 17 israeliani e il ferimento di cento. Fra le vittime vi era anche una donna originaria di Trieste, Bianca Kauders, di 74 anni, sorella della moglie di Daniele Nissim, figlio di Paolo Nissim, che è stato rabbino capo di Trieste dal 1951 al 1968. Solo in serata l'Istituto di medicina legale di Abu Kabir (Tel Aviv) è riuscita a identificarla, dopo molti sforzi. Il suo funerale dovrebbe avvenire oggi, a Gerusalemme.

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