Da La Repubblica del 27/09/2004

Il ministro della Salute assicura: "Troveremo i cento milioni, ne ho già parlato con Siniscalco e Berlusconi"

Sirchia: subito i soldi contro l´Aids

Polemiche sui tagli del contributo italiano al Fondo globale anti Hiv

ROMA - «L´Italia non può far mancare il suo contributo al Fondo globale per la lotta all´Aids». I tempi sono stretti. Ma il ministro della Salute Girolamo Sirchia non sembra disposto a gettare la spugna: i cento milioni di dollari che il governo si è impegnato a versare alle Nazioni Unite - e che sono improvvisamente spariti dal disegno di legge sull´assestamento di bilancio attualmente in discussione alla Camera - devono essere trovati.

«Ho parlato personalmente con il ministro del Tesoro Domenico Siniscalco e con il presidente Silvio Berlusconi, chiedendo che si trovi il modo di sbloccare almeno una prima rata del contributo promesso», dice il ministro. «So che si sta cercando una soluzione per reperire le risorse necessarie. La volontà politica, insomma, c´è tutta: d´altronde il Fondo è stato voluto proprio dall´Italia, che lo ha proposto al G8 di Genova. E la lotta all´Aids nel mondo è una delle priorità di questo governo».

Se le parole di Sirchia non saranno ascoltate, la vicenda del Fondo globale per l´Aids e la tubercolosi rischia però di trasformarsi in una clamorosa gaffe del governo. L´Italia è l´unico paese donatore a non aver ancora versato le quote per l´anno 2004. La prima rata è infatti scaduta il 31 luglio. E il 30 settembre è fissato il termine per la seconda. In totale Berlusconi si era impegnato a versare cento milioni di dollari. Che sono molto importanti: il contributo più consistente è infatti quello degli Stati Uniti, che però hanno concordato di stanziare una cifra proporzionale alla somma dei contributi raccolti. Se mancheranno i cento milioni italiani, gli americani ridurranno automaticamente la loro quota. Secondo le stime il Fondo risulterebbe più povero di oltre 40 milioni di dollari.

Ad accantonare la promessa italiana è stato il ministro del Tesoro. Alle prese con la necessità di fare tagli, Siniscalco ha deciso di escludere il finanziamento al Fondo dal disegno di legge di assestamento de bilancio, che proprio in questi giorni è al vaglio della commissione Bilancio e Tesoro di Montecitorio. Una decisione che potrebbe avere ripercussioni sull´immagine italiana all´Onu, proprio mentre il governo conduce una intensa attività diplomatica per avere un seggio nel Consiglio di sicurezza. Anche per questo il rischio di insolvenza preoccupa una parte del governo. Non c´è solo Sirchia a chiedere il rispetto degli impegni. Lo stesso ministro degli Esteri Franco Frattini ha esercitato la sua pressione su Siniscalco per invitarlo a trovare - entro la fine dell´anno - una via d´uscita.

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