Da La Repubblica del 11/07/2004

Aids, ora la Cina ha paura

L´allarme del premier: "L´epidemia si allarga, a rischio tutto il paese"

Si apre oggi a Bangkok la conferenza mondiale sul virus
Per anni, Pechino ha ignorato il problema Ma per l´Onu sarà il prossimo epicentro

di Raimondo Bultrini

BANGKOK - Con 15mila delegati giunti da 160 paesi è stata definita «la più importante conferenza sull´Aids» da quando l´epidemia ha fatto la sua comparsa negli anni ?80 uccidendo 20 milioni di esseri umani. Ma quella che comincia oggi a Bangkok, in un gigantesco impianto sportivo alla periferia della metropoli, è soprattutto la più allarmante, con l´Asia che la ospita destinata a sfidare l´Africa nel triste primato dei contagi, passati globalmente dai 35 milioni del 2001 ai 38 milioni del 2003 fino agli stimati 40 milioni odierni: 3 milioni le nuove vittime, oltre il 90 per cento nei paesi più poveri.

Tre paesi, la Cina in testa seguita da India e Indonesia, offrono da soli, contando i loro due miliardi e mezzo di abitanti, il quadro clinico più nero, al punto che lo stesso primo ministro cinese Wen Jabao, in un´insolita quanto franca dichiarazione in materia di Aids, ha scelto di non snobbare più come hanno fatto i suoi predecessori le previsioni delle Nazioni Unite e delle altre organizzazioni che hanno messo in piedi questa XV Conferenza e ha ammesso che l´Aids è un problema per il suo paese e la lotta alla malattia deve essere una «priorità» per il governo. Un rapporto dell´Unaids rilasciato alla vigilia dell´evento ha messo in guardia Pechino che, senza provvedimenti adeguati, il numero dei malati nella sola Cina raggiungerà entro la fine del decennio la cifra di dieci milioni. Non solo. Le stesse Nazioni Unite hanno definito ampiamente sottostimato l´attuale numero di 840mila sieropositivi rilasciato ufficialmente dalle autorità cinesi, mentre altri rapporti ufficiosi parlano di un milione e mezzo di contagiati nelle sole regioni dell´Hubei e dell´Henan dove negli anni ?90 i contadini hanno contratto il virus vendendo il sangue ai colossi farmaceutici nazionali che riusavano siringhe infette.

Consapevole che «il problema è diventato un´alta priorità» per il suo governo, il premier cinese (che pochi mesi fa aveva scioccato l´opinione pubblica del suo paese stringendo la mano agli ammalati di Aids davanti alle telecamere) ha anche ammesso che «l´epidemia sta attualmente espandendosi dai gruppi a rischio alla popolazione intera». Un fenomeno dovuto - ha detto - alla «scarsa igiene» e all´«ignoranza della popolazione» sebbene i dati parlino di appena 200 medici esperti in trattamenti antiretrovitali su un miliardo di abitanti e di un costo di 3800 dollari l´anno per ogni paziente contro i 200-300 dell´India e della Thailandia. Senza contare che dei trattamenti gratuiti offerti per 250mila pazienti hanno beneficiato appena 7000 cinesi. Diversi rapporti sostengono inoltre che in Cina e in India (dove risultano oltre 5 milioni di sieropositivi) l´80 per dei malati non sa nemmeno di esserlo.

La Conferenza di Bangkok, alla quale partecipano personalità della politica e dello spettacolo come Nelson Mandela, Sonia Gandhi e Richard Gere, sarà dunque un passaggio delicato nell´ormai impari lotta tra la scienza e il male che si propaga a ritmi di 14mila nuove infezioni al giorno. «Accesso ai farmaci per tutti» è il principale e utopico motto della conferenza, i cui delegati sanno benissimo che nei paesi più colpiti - Sudafrica in testa con 5 milioni su 45 milioni di abitanti - il costo dei trattamenti e le politiche del massimo profitto delle multinazionali farmaceutiche tagliano fuori dalle cure ben il 92 per cento delle persone colpite dal virus, quasi cinque milioni nell´ultimo anno, il 50 per cento donne e giovani tra i 15 e i 24 anni.

In questo quadro desolante la Thailandia che ospita la Conferenza sembra uno dei rari esempi di come il diffondersi dei contagi potrebbe essere limitato da campagne adeguate di informazione e trattamenti a basso costo, sebbene ultimamente la situazione sembra degenerare anche qui. Ma le autorità hanno fatto del tutto per rendere l´evento un fenomeno anche mediatico. Col logo di tre elefanti - simboli dei tre protagonisti di questa Conferenza della speranza, famiglie, istituzioni e operatori sanitari - sono stati distribuiti migliaia e migliaia di preservativi di «taglia grande» a tutti i turisti in arrivo negli aeroporti e più piccoli per i thai in tutto il paese. E per il relax dei partecipanti 240 artisti da tutto il mondo si esibiranno in decine di spettacoli improntati principalmente sul tema della solidarietà. Una medicina difficile da trovare come il vaccino stesso.

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