Da La Stampa del 23/06/2003

Assassinato un comandante militare di Hamas. morti altri cinque palestinesi

«Così Israele sabota la pace»

Il Quartetto critica il nuovo «omicidio mirato»

di Aldo Baquis

TEL AVIV - Severe critiche ad Israele sono giunte ieri dal Quartetto (Usa, Ue, Onu e Russia) in seguito alla uccisione, avvenuta nella nottata di giovedì a Hebron (Cisgiordania) di un comandante militare di Hamas responsabile secondo i servizi segreti di Tel Aviv di attentati in cui 52 israeliani sono rimasti uccisi e molte centinaia feriti. Hamas ha minacciato che vendicherà presto la uccisione del suo combattente, Abdallah Qawasmeh, padre di sei figli, abbattuto davanti alla porta di una moschea dopo essere stato sorpreso da un commando israeliano in borghese giunto a breve distanza a bordo di un furgoncino.
«In un momento come questo, mentre c'è una trattativa in corso, operazioni del genere non contribuiscono a creare la atmosfera necessaria», ha ribadito Javeir Solana che rappresentava la Unione Europea al Vertice economico indetto sulla riva giordana del Mar Morto. Identico il parere del segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan che una volta di più ha ricordato ad Israele «l'impegno di rispettare le regole umanitarie internazionali ed astenersi dal colpire innocenti».
Ma ieri sera due cannonate sparate da un carro armato israeliano hanno ucciso quattro palestinesi a Beit Hanun, nella parte settentrionale della striscia di Gaza. Altri due palestinesi sono rimasti feriti. Secondo fonti locali le vittime erano militanti uomini delle Brigate Martiri di al Aqsa, braccio armato di Fatah. Tale versione è stata tuttavia contestata da fonti militari israeliane, secondo le quali nella zona non c'era nessun reparto ebraico e i quattro sarebbero stati uccisi da una bomba che trasportavano. Poche ore prima, a Sud di Gaza, una donna palestinese era stata uccisa da militari israeliani, persuasi nella penombra che fosse un terrorista.
Lo stesso segretario di Stato Colin Powell - che pure pochi giorni fa non aveva esitato a qualificare Hamas «un nemico della pace» - ha ieri espresso «rammarico» per la uccisione di Qawasmeh, una circostanza che rischia di rivelarsi un «impedimento» per la prosecuzione del Tracciato di pace.
Diametralmente opposto il ragionamento offerto ai membri del Quartetto dal ministro israeliano degli esteri Silvan Shalom secondo cui i sistematici colpi inferti da Israele alle strutture militari e politiche di Hamas non solo non disturbano il Tracciato di pace, ma al contrario lo rafforzano. Israele si aspetta inoltre che questo tipo di lotta serrata e senza quartiere contro i «nemici della pace» sia proseguita dalle forze di sicurezza palestinesi, una volta dislocate nelle aree che saranno sgombrate da Israele.
La impresa che attende le forze di Abu Mazen, secondo il premier Ariel Sharon, non dovrebbe essere ciclopica. L'Anp, ha spiegato il premier, dispone nella striscia di Gaza di 20 mila uomini armati «mentre i terroristi sono circa 500».
Ma Abu Mazen preferisce affrontare la questione Hamas con mezzi politici, piuttosto che militari, anche perché i continui attacchi israeliani hanno contribuito ad accrescere la popolarità degli islamici agli occhi delle masse. Il premier palestinese è impegnato su due fronti: la scorsa notte ha inviato il suo ministro per la sicurezza interna, Mohammed Dahlan, ad incontrare il generale israeliano Amos Ghilad per concordare il ritiro di Israele dalla intera striscia di Gaza e da alcuni città cisgiordane. In quelle zone la sicurezza interna dovrebbe essere assicurata dagli uomini di Dahlan.
Il secondo fronte è quello del dialogo con le forze politiche palestinesi. La scorsa notte si è sparsa voce che sia imminente un annuncio di Hamas di una prossima tregua, ossia di una sospensione degli attacchi in territorio israeliano. Ma l'agguato a Qawasmeh potrebbe aver ridato fiato alla corrente massimalista in seno a Hamas. Qawasmeh era considerato uno dei palestinesi più ricercati nei Territori. Più che la necessità di neutralizzarlo in un modo o nell'altro gli Stati Uniti hanno criticato il momento scelto dal governo israeliano per la sua eliminazione. Gli stessi 007 israeliani hanno convenuto ieri che operazioni del genere hanno una influenza di breve durata. Da ieri è infatti iniziata la caccia al successore di Qawasmeh, identificato in Ahmed Bader.
Intanto nel governo di Ariel Sharon ha destato polemiche la iniziativa del ministro Yossef Partizky (infrastrutture nazionale) di preparare fin d'ora piani di sistemazione in Galilea e nel Neghev per quei coloni che dovranno essere evacuati dai Territori nel contesto del Tracciato di pace. Sharon non ha apprezzato la zelante iniziativa del ministro, che ha molto allarmato i coloni. «Potete continuare a costruire le vostre case nei Territori - ha detto loro Sharon. - Cercate solo di agire con discrezione».

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