Da Famiglia cristiana del 17/09/2006
Originale su http://www.stpauls.it/fc/0638fc/0638fc26.htm
Lampedusa
L'approdo dei disperati
Viaggio nell'isola più vicina all'Africa che all'Italia, dove si conclude l'esodo silenzioso e tragico dei migranti clandestini provenienti dal Sud del mondo. Dall'inizio dell'estate sono sbarcati oltre tredicimila clandestini, uomini, donne e bambini traditi e sfruttati dai trafficanti.
di Francesco Anfossi



Con questo cielo sereno e questa bonaccia di mare il ritmo è di oltre un approdo al giorno. Qualcuno ha calcolato un clandestino ogni tre minuti. Arrivano anche a centinaia: ghanesi, bengalesi, magrebini, tunisini, etiopi, sudanesi, eritrei. Un viaggio, anzi un naufragio, costa dai 1.500 ai 3.000 euro. Sulla linea dell'orizzonte si staglia la sagoma grigia della nave militare Minerva. Le motovedette della GuardiaLo sbarco da una motovedetta della Guardia di finanza di una giovane donna. costiera e della Guardia di finanza sono pronte a salpare a ogni momento, altre navigano già al largo in perlustrazione del Canale di Sicilia. Ad accogliere i disperati dell'esodo, giorno e notte, c'è una squadra di Medici senza frontiere, volontari della Misericordia, carabinieri, agenti e cooperanti di varie organizzazioni. Uomini e donne dal sonno guasto (c'è chi ha sperimentato veglie di tre giorni), provati dalla fatica di una lunga estate di sbarchi a tutte le ore. Tra questi c'è Simona Moscarelli, 31 anni, avvocato dell'Organizzazione internazionale per le Migrazioni, a Lampedusa, nell'ambito del progetto Argo (che coinvolge anche Croce rossa italiana e Acnur, l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati). Simona fornisce consulenza legale, ascolta, soccorre, cerca di dare risposte alle richieste economiche che spingono i disperati ad abbandonare la propria terra. «Il 70-80 per cento della gente fugge da un destino di miseria e ignoranza. "Perché siete qua?", ho chiesto a una ragazza bengalese: "Per leggere", mi ha risposto. Aveva rischiato la vita perché voleva provare a decifrare un libro, capire un cartello, scrivere una lettera. Un altro mi ha detto: "Ho le sorelle da sposare, la famiglia mi ha dato i soldi per questo viaggio, quando sarò in Europa a lavorare manderò le rimesse a casa". Moltissimi sono orfani, hanno lasciato il nulla dietro di sé. Vorrebbero continuare gli studi, oppure sognano un lavoro da pizzaiolo, muratore o fioraio».


Simona mostra alcune foto di donne etiopi che scendono dalle scalette della motovedetta ben vestite, con abiti di foggia europea. «I trafficanti avevano promesso loro una crociera», spiega. Il miraggio della crociera si dissolve quando le donne arrivano nei porti libici e vengono costrette con la forza a salire sulle carrette del mare. La traversata clandestina termina con unLa tomba senza nome di un bimbo morto in un naufragio. salvataggio, un approdo casuale su un'isola, un'avaria del motore, una falla della barca, lo sfondamento della tavola marcia di un vecchio gommone. Il 90 per cento dei migranti vede il mare per la prima volta, non sa nuotare, e questa è la causa di migliaia di morti. La traversata è l'ultima tappa di un calvario iniziato nei Paesi d'origine, fatto di viaggi spossanti nel deserto del Sahara a bordo di jeep o vecchi camion, stipati uno sopra l'altro. Se l'automezzo si rompe, si resta a piedi e spesso non c'è scampo. La regia di un'organizzazione criminale sul traffico dei clandestini che ha il suo epicentro ad Al Zuwara, in Libia, capitale del traffico di esseri umani, è cosa nota, eppure l'Europa non è riuscita finora a mettere in piedi un minimo di organizzazione atta a fermare quello che il ministro degli Interni Amato ha definito un crimine. Davanti al Governo italiano la Libia continua ad alzare la posta per pattugliamenti delle coste libiche più efficaci: chiede in cambio navi, infrastrutture, strade e autostrade. Manca anche un incisivo coordinamento europeo che gestisca, fino ad arrestarli, i flussi migratori dei disperati.


SULLA SPIAGGIA DI MODUGNO
La Minerva è scomparsa dall'orizzonte. Segno che si sta dirigendo sul tratto di mare in cui c'è stato l'ennesimo avvistamento. La notte scorsa una bagnarola di nordafricani aveva fatto naufragio sulla Spiaggia dei conigli, l'angolo di paradiso dove sorge la villa che fu di Domenico Modugno. Poche ore dopo, al molo Favarolo, approda una motovedetta della Guardia di finanza col suo carico di clandestini sul ponte. Sbarcano anche tre donne, una è incinta.

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