Da Punto Informatico del 13/03/2006
Originale su http://www.punto-informatico.it/p.asp?i=58295

Le powerline corrono in Cina

Banda larga elettrica e WiMax sono le soluzioni che la Cina intende adottare per abbattere in modo rapido il gap tecnologico e il digital divide tra le città e le zone rurali

di Dario Bonacina

Shangai - In Cina, le connessioni Internet a larga banda su linee elettriche a bassa tensione sono state sperimentate con successo e si prevede che presto ci si affiderà anche a tale tecnologia per estendere l'accessibilità del broadband nelle aree interne del Paese più popolato del mondo. Lo riferisce l'organizzazione internazionale Assolaw.

La fase sperimentale della larga banda su rete elettrica ha coinvolto famiglie di 540 quartieri della città di Pechino, un complesso di circa 150mila utenti.

"Il Piano Strategico del Governo cinese prevede di dotare di una linea telefonica tutte le famiglie cinesi entro il 2020 - riferisce Ermanno D'Elia, esponente di Assolaw - L'Amministrazione Centrale che ha iniziato ad erogare i propri servizi alle imprese ed ai cittadini anche attraverso Internet ed ha una strategia dichiarata e perseguita di ammodernamento delle aree rurali, non puo' permettersi di emarginare per almeno altri 15 anni una quota significativa della Popolazione. La powerline è dunque una soluzione esperibile, insieme al WiMax per ridurre celermente il Digital Divide tra le aree metropolitane e quelle rurali".

La Cina sembrerebbe quindi essere pronta a guadagnarsi il primato mondiale di utilizzo di powerline su vasta scala, dopo avere portato a termine anche la sperimentazione della tecnologia WiMax, con la realizzazione di un altro primato: la più ampia rete al mondo basata sullo standard WiMax (accessi a 70 Mbit/sec, su un'area di 16 milioni di abitanti in Dalian e Chengdu). E sulla Powerline dimostrerebbe di essere più avanti di tutti i Paesi in cui questa tecnologia è conosciuta, ma spesso poco diffusa per vari fattori (anche in Italia).

Tutto questo evidentemente conferma l'accelerazione della Cina nell'alta tecnologia, dove già il volume di import-export sale vertiginosamente (aumento del 40% nell'ultimo anno). Un valore commerciale, quindi, da 280 miliardi di euro nell'ultimo anno ed un valore delle esportazioni hi-tech sulle esportazioni totali cresciuto a quota 30 per cento.

"Considerando che sono previsti investimenti sul fronte energetico per 350 miliardi di dollari, di cui quota parte destinati alla rete di distribuzione, è chiaro che anche per il powerline ci sono tutti i presupposti perché la Cina abbia successo", chiosa D'Elia.

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