Da Il Resto del Carlino del 31/01/2006
Originale su http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/art/2006/01/31/5401191
MINORI IN SCHIAVITU'
Bimbo salvato dal compagno di scuola
A Palermo un piccolo extracomunitario era costretto a vendere rose dagli zii ed era maltrattato. La denuncia ai carabinieri grazie al compagno di scuola
Palermo - Un bambino extracomunitario di 10 anni si è liberato dalla schiavitù grazie all'aiuto di compagno di scuola italiano che lo ha accompagnato dai carabinieri per chiedere aiuto.
È accaduto a Palermo, dove i militari hanno denunciato a piede libero per riduzione in schiavitù e maltrattamenti in famiglia i parenti del piccolo immigrato, che adesso è stato affidato a un centro di accoglienza per minori.
I due ragazzini - che i carabinieri indicano con i nomi di fantasia di Francesco e Abdul - si sono presentati all'ingresso principale del Comando Provinciale di Palermo lo scorso 27 gennaio ed hanno chiesto di parlare con qualcuno. Hanno raccontato che Abdul, di origine asiatica, ha perso i genitori quando era ancora molto piccolo e da qualche anno vive in Italia con gli zii.
Ma la sua esistenza non è serena: è costretto dallo zio a fare l'ambulante di fiori ogni sera. Abdul va in giro per ristoranti e pub della città con un mazzo di rose da vendere, d'estate e d'inverno. E se quando torna l'incasso non è ritenuto sufficiente, cominciano i maltrattamenti.
A raccogliere il racconto di Francesco e Abdul sono stati due marescialli della Stazione Palermo Centro, uno dei quali una giovane donna carabiniere specificamente preparata per trattare i reati di cui sono vittime i minori. I militari si sono coordinati fin da subito con il sostituto procuratore Alessia Sinatra, che si occupa di reati in danno di minori, e con i servizi sociali.
Sono stati rintracciati e identificati i familiari di Abdul, che sono stati denunciati a piede libero per riduzione in schiavitù e maltrattamenti in famiglia. Il bambini è stato affidato alle cure del personale di un centro di accoglienza per minori.
È accaduto a Palermo, dove i militari hanno denunciato a piede libero per riduzione in schiavitù e maltrattamenti in famiglia i parenti del piccolo immigrato, che adesso è stato affidato a un centro di accoglienza per minori.
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