Da Peace Reporter del 01/02/2006
Originale su http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=4585
Elezioni, la strada è minata
Spostato al 2007 il voto in Angola. L’eredità della guerra pesa ancora
di Matteo Fagotto

EREDITÀ DI GUERRA. Fossero solo le strade a mancare. La lotta per l’indipendenza e la guerra civile hanno fatto precipitare il Paese in uno stato di conflitto permanente durato dal 1960 al 2002, e che in Cabinda continua ancora oggi. Si calcola che solo la guerra civile abbia fatto mezzo milione di vittime e 40 miliardi di dollari di danni. In Angola, tristemente famosa per le mine antiuomo, rimangono ancora 8 milioni di ordigni inesplosi, ed è anche per questo che le poche strade rimaste non possono essere utilizzate. Gli Angolani devono ringraziare le due superpotenze dell’epoca, che si sono affrontate in una lunga guerra per procura attraverso il comunista Mpla (Movimento Popular de Libertação de Angola) da una parte e l’Unita (União Nacional para a Independencia Total de Angola) di Jonas Savimbi, sostenuto da Usa e Sudafrica, dall’altra. Il conflitto ha ridotto il Paese in ginocchio e, terminata la guerra fredda, si è lentamente spento nel disinteresse della comunità internazionale, che dopo aver sponsorizzato il processo di pace si è dimenticata della ricostruzione.


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