Da La Repubblica del 30/11/2005

Negli Usa graziato in extremis il condannato a morte numero 1.000: doveva essere giustiziato oggi

E il boia si fermò a quota 999

di Vittorio Zucconi

WASHINGTON - SI È FERMATO alla cifra stranamente satanica di 999, che è lo specchio rovesciato di quelle tre cifre, 666, che gli occultisti considerano come il simbolo del demonio, il tassametro del diavolo che la Corte Suprema aveva rimesso in moto nel 1977. Lo ha fermato la mano del governatore democratico di uno Stato fino a pochi anni or sono fanaticamente forcaiolo come la Virginia.

Che pure aveva a lungo conteso alla Florida e al Texas dei «Bush Brothers», Jeb e George, il record delle esecuzioni nella decade Novanta. Ha concesso la commutazione della pena a Robin Lovitt, quando già il condannato era stato trasferito, spogliato e preparato, in quella stessa «camera dei morti viventi» dove Joseph O'Dell trascorse le ultime ore della propria agonia, ucciso nonostante le suppliche per lui di Papa Giovanni Paolo.

I tifosi del patibolo non dovranno attendere molto a lungo la millesima morte, perché qualcuno, fra i tremila ospiti dei bracci della morte sparsi nei 38 stati americani che la praticano, sarà presto accompagnato lungo lo stesso percorso che ieri sera Robin Lovitt aveva dovuto compiere, il trasferimento in furgone dal carcere dove stava rinchiuso da diciassette anni fino al luogo dell'esecuzione, l'incontro con gli stantuffi delle tre siringhe di barbiturici, curaro e cianuro che gli avrebbero paralizzato il cuore dopo averlo stordito. E poche ore prima di lui, la 999esima vittima meno fortunata, John Hicks, era stato messo a morte senza clamore nè petizioni in extremis, in Ohio.

Ma lo stop al contatore degli omicidi di stato, imposto a sorpresa dal governatore uscente della Virginia, Mark Warner, è stato molto più di un atto di clemenza esecutiva o di giustizia, come gli amici di Lovitt chiedevano da anni, indicando tutte le incongruenze e i buchi nella sua sentenza di colpevolezza per l'omicidio con rapina del gestore di una piscina nel 1988. Il Warner che lo ha salvato, come già il governatore repubblicano e dichiaratamente forcaiolo dell'Illinois, Ryan, aveva fatto quando sospese tutte le esecuzioni disgustato davanti alla scoperta della iniquità e della casualità della pena di morte, sembra non avere avuto più niente da perdere, essendo appunto alla fine del proprio mandato. Non è così. Warner è un giovane popolarissimo politico del sud, dove è la Virginia, un democratico ultra moderato, supercentrista che ora punta dichiaramente alla Casa Bianca del dopo Bush.

Il fatto che un leader politico con la propria base elettorale nel sud degli Stati Uniti, con ambizioni presidenziali e con fama di moderato, osi correre il rischio politico della clemenza e impedisca un'esecuzione, significa che poco alla volta, ma sensibilmente, il vento sta cambiando anche negli Stati Uniti che nel 1977 riaprirono le ascensori per il patibolo e che negli anni 90 conobbero un parossismo di frenesia forcaiola. Appena ieri, quando il giovane Bush negava petizione dopo petizione mandando a morire tutti, senza eccezione, i condannati che lo supplicavano, o quando Bill Clinton interruppe la propria campagna elettorale nel 1992 per tornare in Arkansas e mandare a morire platealmente un semideficente incapace di intendere e di volere, il gesto di Mark Warner avrebbe salvato la vita del «morto che cammina». Ma avrebbe in compenso ucciso le sue aspirazioni politiche. Invece in questa America che sta lentamente, dolorosamente riemergendo dalla doppia ubriacatura della bellicosità esterna e della furia forcaiola interna, è possibile, è addirittura consigliabile, per un potenziale aspirante alla successione dell'uomo che battè ogni record di esecuzioni in Texas e ha già mandato a morire 2.104 innocenti americani in Iraq, commutare una sentenza che le alte corti avevano già respinto al mittente. Le statistiche dicono che gli omicidi stanno diminuendo drasticamente in tutte le grandi città americane, secondo una curva calante del tutto indipendente dall'applicazione della pena di morte. Il numero di condannati in attesa di esecuzione nei bracci della morte è diminuito, negli ultimi anni. Ed è come se l'orribile bagno di sangue del settembre 2001 avesse calmato, anzichè eccitato, la voglia di morte e di vendetta negli uomini e nelle donne qualunque, nei cittadini che forse hanno visto in quell'orrendo mattino di Manhattan la caricatura satanica della rabbia e della violenza, nel nome del Dio feroce del taglione. Robin Lovitt ha pescato il biglietto vincente alla lotteria della vita, il numero mille. Il demonio, nella sera della Virginia dove il vento cambia, è rimasto per un istante a bocca asciutta.

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