Da La Repubblica del 01/12/2005
Originale su http://www.repubblica.it/2005/l/motori/dicembre05/volvoetanolo/volvoet...
Così le emissioni di anidride carbonica diminuiscono dell'ottanta per cento rispetto allo stesso motore alimentato a benzina
Super Volvo a bioetanolo. In Svezia parte la rivoluzione
di Maurizio Caldera
L'occasione del Motor Show numero 30 offre alla Volvo l'opportunità di presentare in Italia la rinnovata cabriolet C70 e due motorizzazioni più potenti delle "piccole" V 50 e S 40. Intanto però in Svezia la Casa spezza una lancia importante in favore dell'ambiente, introducendo le FlexiFuel, automobili alimentate con una miscela di bioetanolo (85%) e benzina (15%).
Una piccola rivoluzione, che nasce dal motore 4 cilindri 1800 da 125 cavalli montato sulle V50 e S 40, e che è stata possibile realizzare grazie ad una serie di modifiche, dal software che cambia la gestione dei tempi di accensione, agli irrobustimenti delle parti a contatto con il bioetanolo, per compensare la maggiore corrosione di questo particolare carburante. In più la centralina del motore provvede a miscelare già all'interno del serbatoio (da 55 litri) bioetanolo e benzina, regolando in proporzione anche i tempi di iniezione.
L'etanolo è prodotto da elementi biologici naturali come frumento, canna da zucchero, mais e cellulosa. I tecnici svedesi hanno calcolato che, quando il motore gira con lo E85 - questo il nome assegnato al nuovo carburante misto - le emissioni di anidride carbonica diminuiscono dell'80% rispetto allo stesso motore alimentato a benzina. "I motori FlexiFuel sono un punto di riferimento nel progetto strategico di Volvo per ridurre le emissioni correlate alla mobilità di massa" secondo Gerry Keaney, Vice presidente marketing dell'azienda svedese. L'etanolo, inoltre, ha un ciclo vitale interamente riproducibile in agricoltura, e non corre alcun rischio di esaurimento delle scorte, come invece si prevede per il petrolio.
Le Volvo ecologiche sono disponibili al momento soltanto per gli automobilisti svedesi, una nazione dove i conducenti sono già molto sensibili all'impatto ambientale e dove esistono già circa 280 stazioni di rifornimento, condizione essenziale per l'uso di qualsiasi carburante. Un progetto simile è portato avanti, intanto, anche dalla Saab, che procede in parallelo nella direzione del biocarburante. In Svezia, del resto, il problema ecologico è molto sentito: governo, costruttori e gli stessi automobilisti stanno lavorando per raggiungere un traguardo di 6000 vetture ecologiche nel 2006, il governo ha varato in merito anche delle agevolazioni fiscali (20%) per quanti useranno queste vetture.
Una piccola rivoluzione, che nasce dal motore 4 cilindri 1800 da 125 cavalli montato sulle V50 e S 40, e che è stata possibile realizzare grazie ad una serie di modifiche, dal software che cambia la gestione dei tempi di accensione, agli irrobustimenti delle parti a contatto con il bioetanolo, per compensare la maggiore corrosione di questo particolare carburante. In più la centralina del motore provvede a miscelare già all'interno del serbatoio (da 55 litri) bioetanolo e benzina, regolando in proporzione anche i tempi di iniezione.
L'etanolo è prodotto da elementi biologici naturali come frumento, canna da zucchero, mais e cellulosa. I tecnici svedesi hanno calcolato che, quando il motore gira con lo E85 - questo il nome assegnato al nuovo carburante misto - le emissioni di anidride carbonica diminuiscono dell'80% rispetto allo stesso motore alimentato a benzina. "I motori FlexiFuel sono un punto di riferimento nel progetto strategico di Volvo per ridurre le emissioni correlate alla mobilità di massa" secondo Gerry Keaney, Vice presidente marketing dell'azienda svedese. L'etanolo, inoltre, ha un ciclo vitale interamente riproducibile in agricoltura, e non corre alcun rischio di esaurimento delle scorte, come invece si prevede per il petrolio.
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