Da Punto Informatico del 22/11/2005
Originale su http://punto-informatico.it/p.asp?i=56378
Il P2P? Non smette di crescere
I jukebox online non convincono e molti continuano a preferire i network di sharing. Nonostante le denunce i sistemi di peering sono sempre più utilizzati
di Tommaso Lombardi
Londra - Il germe della pirateria continua a contagiare un numero sempre più grande di utenti delle reti P2P. La tentazione di poter condividere materiale protetto attraverso i servizi di file sharing, come suggerisce un recentissimo studio condotto da XTN, sembra soverchiare, e di gran lunga, il timore di ritorsioni legali e procedimenti penali da parte dell'industria multimediale.
"La maggior parte degli utenti non si scompone di fronte alle minacce", dichiarano gli analisti dell'agenzia di ricerca britannica. Circa due terzi degli utenti, stando ai risultati delle indagini condotte su un campione di utenti, "continua ad utilizzare i sistemi P2P per condividere contenuti digitali protetti da copyright". Pirati, appunto, ai quali si affiancano i sempre più numerosi utenti che sfruttano i sistemi di sharing per distribuire e scaricare materiale pensato per essere diffuso proprio in quel modo.
Secondo XTN, "molti utenti scaricano abusivamente canzoni e film perché non sono affatto soddisfatti dai negozi online che vendono prodotti multimediali", considerati dalla maggior parte degli intervistati come troppo cari e soprattutto poco forniti. Una realtà che non si limita soltanto al mondo dei CD e dei DVD, ma che interessa le dinamiche di distribuzione globale di "software e videogiochi". Lo scambio di programmi ammonta all'11% del traffico totale sulle reti per il filesharing,
"Un quarto di tutti gli utenti Internet", conclude XTN, "ha utilizzato software P2P per scaricare film o musica". Le dichiarazioni dei portavoce di XTN trovano legittimazione in una vera e propria tendenza di crescita stabilizzatasi ormai da molti mesi.
Nel frattempo l'industria discografica e cinematografica continua a lamentare un calo delle vendite: tutta colpa della pirateria? Forse no. Tuttavia la crociata contro il P2P, condotta da grandi istituzioni industriali come RIAA ed MPAA, non sembra incidere in modo sensibile nella lotta alla contraffazione digitale.
"La maggior parte degli utenti non si scompone di fronte alle minacce", dichiarano gli analisti dell'agenzia di ricerca britannica. Circa due terzi degli utenti, stando ai risultati delle indagini condotte su un campione di utenti, "continua ad utilizzare i sistemi P2P per condividere contenuti digitali protetti da copyright". Pirati, appunto, ai quali si affiancano i sempre più numerosi utenti che sfruttano i sistemi di sharing per distribuire e scaricare materiale pensato per essere diffuso proprio in quel modo.
Secondo XTN, "molti utenti scaricano abusivamente canzoni e film perché non sono affatto soddisfatti dai negozi online che vendono prodotti multimediali", considerati dalla maggior parte degli intervistati come troppo cari e soprattutto poco forniti. Una realtà che non si limita soltanto al mondo dei CD e dei DVD, ma che interessa le dinamiche di distribuzione globale di "software e videogiochi". Lo scambio di programmi ammonta all'11% del traffico totale sulle reti per il filesharing,
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