Da Punto Informatico del 11/04/2002
Originale su http://punto-informatico.it/p.asp?i=39771

Evviva il libro usato online!

Amazon traccia una strada che smonta il prezzo dei libri, prendendosi le scomuniche di autori ed editori americani. Ma chi vende un libro usato può davvero sentirsi colpevole di cannibalizzarne l'autore?

Roma - C'è qualcosa di perverso nella ribellione con cui autori ed editori hanno salutato, si fa per dire, il successo di Amazon.com nel rivendere libri usati. Autori ed editori se la sono legata al dito, perché quei libri sottoprezzo che vendono parecchio e cominciano a diventare una parte importante del fatturato di Amazon sono un commercio del quale, a loro, non viene in tasca neppure un quarto di dollaro.

L'Authors Guild, un club-lobby con molta voce in capitolo nell'editoria americana, ha trasmesso in questi giorni ai propri 8.200 associati una lettera con la quale li invita a non aiutare in alcun modo Amazon.com a perseguire il suo commercio. Commercio inverecondo al punto che secondo la Guild nessun autore ha una qualsiasi ragione per "rendersene complice"...

Ci si potrebbe accapigliare sul significato del libro usato, partendo anche soltanto dai benefici ecologici che derivano dal non ristampare milioni di volumi, dal non inchiostrare numeri incalcolabili di pagine e via dicendo. Oppure si potrebbe tirare in ballo il fatto che, in fondo, su quei libri sia autori che editori già ci hanno guadagnato quando li hanno immessi sul mercato e, una volta lì, sono inevitabilmente sfuggiti al loro controllo.

Ma è senz'altro più agevole spingere sul fatto che un libro usato costa meno e questo consente una più veloce diffusione della letteratura, della cultura, della didattica, resa ancor più veloce dalla rete e dalla capacità della più antica tra le biblioteche online di raggiungere acquirenti ai cinque angoli del globo. Senza mettere in conto, naturalmente, tutto il diritto della stessa Amazon, per altri versi un'azienda anche esageratamente aggressiva, di mettere in contatto venditori ed acquirenti.

Ma gli editori contrattaccano. L'Association of American Publisher sostiene che i tempi della rete e di Amazon sono troppo veloci, che non si può vendere come usato un libro uscito nemmeno tre mesi prima dalla tipografia. E si fa sotto anche il grande rivale di Amazon, BarnesandNoble.com, secondo cui quello che fa Amazon è cannibalizzare il suo stesso mercato oltreché danneggiare autori ed editori.

Difficile dire come finirà e se Amazon deciderà di cambiare strategia a fronte di un libro usato che rappresenta il 15 per cento del venduto, ma è certo che la sua strategia obbliga nuovamente la vecchia economia a fare i conti con un mondo nuovo, capace di bruciare qualsiasi idea in pochi attimi, figuriamoci un libro di carta.

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