Da Punto Informatico del 30/06/2005
Originale su http://punto-informatico.it/p.asp?i=53774
Amazon brevetta la history degli utenti
Questa volta il brevetto riguarda la relazione tra due o più prodotti visti da un utente durante una sessione di navigazione. Problemi in arrivo per molti negozi web?
San Francisco (USA) - "Metodi per tracciare le attività di browsing dell'utente che indichino gli interessi dello stesso per particolari prodotti o altri elementi, e per l'uso di queste informazioni per identificare prodotti collegati l'uno all'altro".
Questa la sintesi della descrizione di un singolare brevetto che Amazon ha richiesto nel 2001 e che nelle scorse ore è stato approvato dall'Ufficio brevetti americano. Non appena è stato notato su Slashdot, la notizia ha comprensibilmente iniziato a fare il giro della rete.
L'Ufficio brevetti, dunque, ritiene che il titolo 6,912,505 sia del tutto legittimo. Stando alla descrizione del brevetto, Amazon avrebbe dunque la paternità di una metodologia già ampiamente utilizzata da moltissimi negozi online, e non solo, quella che, per tornare all'abstract del brevetto, "mette in relazione i prodotti di un catalogo online identificando i prodotti più visti da un singolo utente nel corso di una sessione di navigazione".
Non è la prima volta che Amazon ottiene il deposito di un brevetto di questo tipo. Lo shop fondato da Jeff Bezos era già stato sotterrato di critiche dopo aver registrato il singolo clic per l'acquisto ma aveva poi insistito con altri brevetti, come quello sull'acquisto di usato e persino un titolo per tracciare gli utenti durante gli acquisti.
Per violare il nuovo brevetto, dunque, basterà che un negozio qualsiasi metta in relazione due prodotti visti da un singolo utente, un "suggerimento" tipico e, come detto, ampiamente utilizzato. Non è ancora chiaro se Amazon abbia intenzione di ottenere royalty da tutti gli shop online che utilizzano questa tecnica.
Questa la sintesi della descrizione di un singolare brevetto che Amazon ha richiesto nel 2001 e che nelle scorse ore è stato approvato dall'Ufficio brevetti americano. Non appena è stato notato su Slashdot, la notizia ha comprensibilmente iniziato a fare il giro della rete.
L'Ufficio brevetti, dunque, ritiene che il titolo 6,912,505 sia del tutto legittimo. Stando alla descrizione del brevetto, Amazon avrebbe dunque la paternità di una metodologia già ampiamente utilizzata da moltissimi negozi online, e non solo, quella che, per tornare all'abstract del brevetto, "mette in relazione i prodotti di un catalogo online identificando i prodotti più visti da un singolo utente nel corso di una sessione di navigazione".
Non è la prima volta che Amazon ottiene il deposito di un brevetto di questo tipo. Lo shop fondato da Jeff Bezos era già stato sotterrato di critiche dopo aver registrato il singolo clic per l'acquisto ma aveva poi insistito con altri brevetti, come quello sull'acquisto di usato e persino un titolo per tracciare gli utenti durante gli acquisti.
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