Da Corriere della Sera del 13/11/2005
Parigi presidiata, la rivolta nel cuore di Lione
Scontri di giorno nella terza città della Francia. Sarkozy fischiato, ma i sondaggi lo premiano
di Massimo Nava
PARIGI - C’era anche Sarkozy in persona a sorvegliare ieri sera i Campi Elisi. Ed è stato la causa degli unici momenti di tensione nella Parigi «blindata». Fischi, insulti irriferibili e richieste di dimissioni sono partiti da gruppetti di giovani che urlavano « Liberté, egalité, fraternité, mais pas dans les cités ». «E' ovvio che qualcuno abbia voglia di contestare, ma sono molti di più quelli che applaudono. Guardate i sondaggi» ha commentato il ministro degli Interni. Una contestazione improvvisata che lo ha costretto a risalire in macchina.
Tremila poliziotti hanno trasformato la Ville Lumière in teatro virtuale della calata dei «barbari». Come se, fra vetrine addobbate per Natale, shopping center, musei e brasserie si aggirasse il fantasma di Bin Laden. Misure eccezionali, che confermano le apprensioni della Francia e la drammatizzazione eccessiva di appelli al tumulto circolati su cellulari e siti Internet.
Lo stile Sarkozy s'impone, ma «Parigi blindata», con divieto di raduni, era come sempre affollata di turisti e parigini in vacanza. Gli «assembramenti» più importanti erano le code davanti al palazzo di Louis Vuitton, il tempio del lusso appena inaugurato, e al Gran Palais per una mostra su un tema al passo coi tempi, la melanconia. Migliaia di giovani, cittadini e banlieu sard s , passeggiavano come sempre nei luoghi classici del sabato sera, il Quartiere Latino e la Bastiglia. I poliziotti si sono limitati a controlli discreti di documenti.
Il coprifuoco in diversi dipartimenti ha avuto effetti deterrenti e contraddittori. Sembra contenuta l'ondata di vandalismi e di scontri con la polizia nella cintura parigina, ma la rabbia delle banlieues si sta disperdendo in mille rivoli nel resto del Paese. Almeno cinquecento le auto incendiate nel weekend. A Lione ci sono stati scontri, per la prima volta di giorno e in pieno centro, nella storica piazza Bellecour. Anche nella terza città della Francia è entrato in vigore il coprifuoco notturno che - va ricordato - riguarda soltanto minorenni non accompagnati. Misura estesa anche a diverse periferie francesi, da Tolosa a Nizza, da Orléans ad Antibes.
Nelle 160 municipalità ferite dai disordini si fa l'inventario dei danni, stimati in oltre 400 milioni di euro. Scuole, locali pubblici, autobus: un disastro che mette a dura prova le finanze locali. A questo si aggiungono danni ai privati: commerci, luoghi di lavoro e oltre 7 mila automobili in fumo. Due settimane di violenza non hanno dato adito a reazioni scomposte. In diversi Comuni si sono svolte manifestazioni per la pace, in cui sfilavano giovani, sindaci, operatori sociali, insegnanti.
La prova di coesione nei piccoli centri non è però indicativa di sentimenti nazionali. La grande maggioranza approva il coprifuoco, lo spiegamento della polizia e l’ondata di arresti e fermi: 2470 fino a ieri. Fra questi, 450 minori. L'ultimo sondaggio conforta il pugno di ferro teorizzato da Sarkozy che ha di nuovo superato il premier, Dominique de Villepin, nell’opinione favorevole dei francesi.
In una intervista televisiva, Sarkozy ha ribadito che l’ordine pubblico nelle banlieues resta la priorità dell’azione del governo. Entro pochi giorni verrà presentato anche un piano per la prevenzione. Fra le misure annunciate, lo sviluppo di sistemi di videosorveglianza, la lotta all'assenteismo scolastico, la «messa sotto tutela» dei sussidi a quelle famiglie che non si occupano a sufficienza dei propri figli.
Tremila poliziotti hanno trasformato la Ville Lumière in teatro virtuale della calata dei «barbari». Come se, fra vetrine addobbate per Natale, shopping center, musei e brasserie si aggirasse il fantasma di Bin Laden. Misure eccezionali, che confermano le apprensioni della Francia e la drammatizzazione eccessiva di appelli al tumulto circolati su cellulari e siti Internet.
Lo stile Sarkozy s'impone, ma «Parigi blindata», con divieto di raduni, era come sempre affollata di turisti e parigini in vacanza. Gli «assembramenti» più importanti erano le code davanti al palazzo di Louis Vuitton, il tempio del lusso appena inaugurato, e al Gran Palais per una mostra su un tema al passo coi tempi, la melanconia. Migliaia di giovani, cittadini e banlieu sard s , passeggiavano come sempre nei luoghi classici del sabato sera, il Quartiere Latino e la Bastiglia. I poliziotti si sono limitati a controlli discreti di documenti.
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Nelle 160 municipalità ferite dai disordini si fa l'inventario dei danni, stimati in oltre 400 milioni di euro. Scuole, locali pubblici, autobus: un disastro che mette a dura prova le finanze locali. A questo si aggiungono danni ai privati: commerci, luoghi di lavoro e oltre 7 mila automobili in fumo. Due settimane di violenza non hanno dato adito a reazioni scomposte. In diversi Comuni si sono svolte manifestazioni per la pace, in cui sfilavano giovani, sindaci, operatori sociali, insegnanti.
La prova di coesione nei piccoli centri non è però indicativa di sentimenti nazionali. La grande maggioranza approva il coprifuoco, lo spiegamento della polizia e l’ondata di arresti e fermi: 2470 fino a ieri. Fra questi, 450 minori. L'ultimo sondaggio conforta il pugno di ferro teorizzato da Sarkozy che ha di nuovo superato il premier, Dominique de Villepin, nell’opinione favorevole dei francesi.
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