Da Corriere della Sera del 28/10/2005
La Roche sospende la distribuzione dell’antivirale
Aviaria, vaccino europeo contro il virus più debole
di Margherita De Bac
ROMA - Tutti lo cercano per difendersi dalla prossima pandemia, per ora solo annunciata. E l’azienda che lo produce spiazza tutti con una decisione imprevista. Sospesa la distribuzione in farmacia del Tamiflu, il farmaco antivirale indicato come uno degli strumenti terapeutici di contrasto a un’eventuale ondata di febbre aviaria nell’uomo. La multinazionale svizzera Roche preferisce mantenere adeguate scorte per consegnarlo più avanti, nei mesi dell’influenza tradizionale, stagionale, attesa tra dicembre e marzo. E si moltiplicano gli interventi critici verso i consigli dell’Efsa, l’Autorità per la sicurezza alimentare, con sede a Parma, sulla presunta pericolosità di carne di pollo, tacchino e uova crude come veicoli di contagio dell’H5N1, il virus aviario.
ANTIVIRALI - Roche motiva così la scelta di sospendere il Tamiflu: «Quando arriverà l’influenza stagionale in tutti i Paesi, vogliamo essere sicuri che ce ne sarà a sufficienza», spiega il portavoce Alexander Klauser. In pratica si vuole evitare il fenomeno dell’accaparramento. In tutto il mondo i cittadini hanno cercato di acquistare le pasticche, da mettere al sicuro nell’armadietto di casa. Quaranta governi ne hanno ordinato una certa quantità, l’Italia dovrebbe arrivare a 12 milioni di dosi. Lo stop alla vendita «al dettaglio» tuttavia non ci riguarda. Da noi l’antivirale è registrato, ma non in commercio.
ALIMENTARE - In un comunicato la Fao precisa che l’H5N1 non si prende per via alimentare, mangiando cibo infetto. Aggiunge però che «il virus muore alle normali temperature di cottura e non c’è alcun rischio di prendersi l’infezione da alimenti cotti in modo appropriato». E critica «i divieti generalizzati da parte dei governi all’importazione di polli e tacchini». Semplifica Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di microbiologia del polo universitario del Sacco, oggi un convegno sul tema a Milano: «L’unica via accertata di trasmissione dagli uccelli all’uomo dell’H5N1 è quella aerea, respiratoria, come l’influenza normale. E’ inoltre necessario un contatto molto stretto con l’animale vivo». Però, aggiunge, visto che in medicina nulla si può escludere un’ulteriore elemento di sicurezza per il consumatore può essere il rispetto dei più elementari principi igienico sanitari: la cottura dei cibi.
VACCINO - L’Ue ha annunciato che ricercatori di Italia, Gran Bretagna e Norvegia hanno sviluppato un vaccino contro l’H7N1, uno dei virus dell’influenza aviaria, non quello che imperversa ora nel Sudest asiatico. Sarà sperimentato sull’uomo nel 2006. Entro la fine dell’anno le industrie consegneranno ai governi, tra cui quello italiano, il vaccino cosiddetto prepandemico contro l’H5N1 ora in circolazione. A Genova, infine, il Centro di biotecnologie avanzate ha presentato un test rapido per scoprire la positività dell’uomo all’H5N1: la risposta avverrebbe in un’ora.
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ALIMENTARE - In un comunicato la Fao precisa che l’H5N1 non si prende per via alimentare, mangiando cibo infetto. Aggiunge però che «il virus muore alle normali temperature di cottura e non c’è alcun rischio di prendersi l’infezione da alimenti cotti in modo appropriato». E critica «i divieti generalizzati da parte dei governi all’importazione di polli e tacchini». Semplifica Maria Rita Gismondo, direttore del laboratorio di microbiologia del polo universitario del Sacco, oggi un convegno sul tema a Milano: «L’unica via accertata di trasmissione dagli uccelli all’uomo dell’H5N1 è quella aerea, respiratoria, come l’influenza normale. E’ inoltre necessario un contatto molto stretto con l’animale vivo». Però, aggiunge, visto che in medicina nulla si può escludere un’ulteriore elemento di sicurezza per il consumatore può essere il rispetto dei più elementari principi igienico sanitari: la cottura dei cibi.
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