Da La Repubblica del 18/10/2005

Nel nuovo esecutivo entrano i "big" democristiani Stoiber (Economia) e Schaeuble (Interni). I negoziati sul programma dureranno fino a fine novembre

Germania, sei donne al governo ma è già lite sulle riforme

Cresce la presenza femminile. Oltre alla Merkel, le donne avranno 5 dicasteri: Famiglia, Istruzione, Sanità, Giustizia e Cooperazione
Stoiber: "La Grande Coalizione ha il compito di varare leggi che né i conservatori né il governo rosso-verde sono riusciti a fare"

di Andrea Tarquini

BERLINO - Un mese dopo le elezioni politiche anticipate tedesche, il team della Grande coalizione che da fine novembre governerà la Germania è pronto. Prende dunque corpo il dopo-Schroeder. La Cdu-Csu ha reso noti ieri i suoi ministri, dopo che la Spd aveva fatto lo stesso la settimana scorsa. Grossi calibri come il futuro ministro degli Esteri Steinmeier (della Spd), il superministro dell'Economia Stoiber (Csu), il titolare dell'Interno Schaeuble (Cdu), e ben sei donne su sedici ministri, sono le presenze più significanti della nuova era di governo. I 614 deputati del nuovo Bundestag si riuniscono oggi per la loro seduta costitutiva, e per eleggere il nuovo presidente del Parlamento, il democristiano Norbert Lammert.

Ieri sera sono cominciati i negoziati più difficili, quelli sul programma di governo. I vertici dei due blocchi contano di concluderli entro il 12 novembre, poi toccherà ai tre congressi dei partiti approvare l'accordo di coalizione. Tra il 21 e il 25, così, Angela Merkel, salvo sorprese, potrà essere eletta prima cancelliera nella storia del paese.

Tra i ministri della Cdu-Csu spiccano sia due donne vicinissime a Frau Merkel - cioè Ursula von der Leyen, madre di sette figli, ministro regionale, medico, che avrà la Famiglia, e Annette Schavan, che va all'Istruzione - sia alcuni grandi leader storici del centrodestra. Il governatore uscente bavarese e leader della Csu Edmund Stoiber andrà all'Economia, mentre l'ex delfino di Kohl, Wolfgang Schaeuble, agli Interni. All'Agricoltura la spunta il bavarese Horst Seehofer, non amato da Frau Merkel perché troppo di sinistra; alla Difesa Franz Josef Jung, un uomo del potente governatore dell'Assia, Roland Koch. Ministro alla Cancelleria sarà Thomas de Maizière, cugino di Lothar, che fu l'unico premier democraticamente eletto e non comunista della Ddr ed ebbe Frau Merkel tra le principali collaboratrici.

«Questa Grande coalizione deve arrivare al successo», ha detto ieri Stoiber: «Ha il compito storico di varare le grandi riforme in cui non siamo riusciti né noi conservatori con Kohl, né i rossoverdi con Schroeder e Fischer». La lotta alla disoccupazione che raggiunge l'11,6 per cento della popolazione attiva, il risanamento delle finanze pubbliche per rientrare infine nei tetti di spesa, disavanzo e debito posti dal Patto di stabilità dell'Euro che fu voluto proprio dalla Germania, e riforme del welfare state tedesco non per smantellarlo, ma per renderlo finanziabile anche in futuro pur mantenendolo a un livello di prestazioni superiore persino a quelle dello Stato sociale svedese, sono i tre punti principali.

Nel governo spiccano da un lato il ruolo del ministro degli Esteri, Frank Walter Steinmeier, ex braccio destro di Schroeder, ritenuto forse il politico tedesco oggi più competente sulla scena della diplomazia internazionale e un «manager delle crisi» con pochi uguali. Dall'altro una forte rappresentanza femminile bipartisan. Compresa la futura cancelliera Angela Merkel, le donne avranno infatti sei ministeri su sedici. Le democristiane come già detto saranno Ursula von der Leyen e Annette Schavan. Le socialdemocratiche sono Ulla Schmidt alla Sanità, Brigitte Zypries alla Giustizia, Heidemarie Wieczorek-Zeul a Cooperazione e aiuti al Terzo mondo.

A Steinmeier, una volta varato il governo, toccherà il compito forse più interessante: presentare la nuova Germania agli alleati e ai partner, a cominciare da Washington e Parigi, e tentare di gestire un miglioramento dei rapporti con gli Usa dopo il lungo gelo Bush-Schroeder sull'Iraq. Nel negoziato sui contenuti - che si terrà a seduta allargata ogni lunedì e venerdì - il futuro ministro degli Esteri potrà vedersi affidata anche la difficile ricerca di compromessi tra socialdemocratici e democristiani su Fisco e mercato del lavoro.

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