Da Corriere della Sera del 12/10/2005

In Indonesia è morto un uomo. Casi di uccelli contagiati in Bulgaria

«Influenza dei polli Ritardi per il vaccino»

Onu e Fao: ridurre i tempi in vista della pandemia

di Ennio Caretto

WASHINGTON - Fao e Onu hanno lanciato un duplice allarme: in tutto il mondo c’è una drammatica mancanza di fondi e vaccini per l'influenza aviaria. A una conferenza stampa congiunta a Roma, Louise Fresco, vicedirettrice della Fao, e David Nabarro, coordinatore dell'Onu contro la malattia, hanno ammonito che i finanziamenti «rappresentano la chiave della soluzione del problema» e che «non si possono aspettare sei mesi» per gli antidoti, il tempo previsto dalla industria farmaceutica.

Intanto dall’Indonesia arriva la notizia che un’altra persona potrebbe essere stata uccisa dall’influenza aviaria. Il dottor Ilham Patu, portavoce dell'Ospedale per le malattie infettive Sulianti Saroso di Giakarta, ha detto che un indonesiano è spirato poco dopo il ricovero: «Abbiamo solo sospetti che si tratti di influenza aviaria» ha detto il medico. Da luglio, tre persone sono state uccise dalla malattia in Indonesia.

Notizie allarmanti anche da Sofia, in Bulgaria. Tre uccelli trovati morti nella regione di Pleven e sono stati sottoposti a esami di laboratorio.Un veterinario, Plainev Georgiev, ha detto che i 3 uccelli provengono da una zona a 100 km dal Danubio, che segna il confine settentrionale con la Romania, Paese dove i volatili uccisi dal virus o sterminati dalle autorità sono migliaia e otto villaggi sono in quarantena.

L’influenza aviaria continua a far paura anche negli Usa: a Washington, in una intervista alla tv Nbc, il presidente Bush ha dichiarato che se un'epidemia colpisse il Paese «solo il governo federale sarebbe capace di intervenire con le necessarie fretta e risorse».

Alla conferenza stampa a Roma, la Fresco e Nabarro hanno chiesto fondi di 175 milioni di dollari in Asia, lamentando che si siano spesi sinora solo 7 milioni contro l'influenza aviaria, e che i Paesi donatori ne abbiano promessi appena altri 30. «Per prevenire un'epidemia tra gli esseri umani - ha detto Nabarro - occorre rafforzare le nostre difese e prepararci perché è probabile che un'epidemia si verifichi comunque, anche se non sappiamo dove né quando». Secondo il coordinatore Onu «la produzione dei vaccini, una volta individuato il virus, deve avere la priorità assoluta». E' lo stesso giudizio del presidente Bush, che ha mandato il ministro della sanità Michael Leavitt in Asia per verificare la situazione: «E' allo studio un piano per proteggere l'America e le altre nazioni - ha detto Bush - lo annuncerò quando sarà pronto». Secondo la Casa Bianca, al primo segno di pericolo Bush mobiliterà il ministero della Sicurezza nazionale.

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