ROMA - «Con la riforma delle pensioni finirà ogni problema, ci sarà sicuramente più fiducia». Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, lancia messaggi di ottimismo. Il sistema previdenziale italiano diventerà il più sicuro d’Europa, ha detto ieri il ministro in tv, mentre il superbonus in busta paga «sarà il più grande aumento di stipendio che uno può sognare in vita sua». Buono per stimolare i consumi e accelerare la ripresa che il ministro vede dietro l’angolo, convinto com’è che «il peggio sia passato». Prima di voltare definitivamente pagina e pensare al 2004, tuttavia, Tremonti e il governo hanno ancora due partite importantissime da sistemare: la Finanziaria, sommersa in Parlamento dagli emendamenti, e la riduzione del rapporto debito/pil, fondamentale per la Ue. Due fronti sui quali l’azione del governo sembra in piena accelerazione. Proprio ieri Tremonti ha nominato gli advisor per il conferimento delle partecipazioni del Tesoro alla nuova Cassa Depositi spa, sono Credit Suisse First Boston ed Ernst & Young. L’operazione, una volta effettuata, equivarrebbe ad una vera e propria privatizzazione, quindi pienamente efficace per ridurre lo stock del debito. Oggi, invece, il Consiglio dei ministri potrebbe chiarire le ultime controversie sulla legge di bilancio, che da lunedì sarà al voto dell’Aula del Senato.

LA NUOVA CDP - Il lavoro sulla nuova Cassa spa è diventata una corsa contro il tempo, perché per avere un effetto sul debito pubblico già quest’anno, con la sua nuova veste fuori dalla pubblica amministrazione, non restano che tre settimane. Poco più di 20 giorni (perché le operazioni fatte dopo il 7 dicembre vengono contabilizzate a gennaio) per fare la valutazione delle attività da conferire, elaborare il nuovo statuto, approvarlo in Consiglio dei Ministri. Sempreché non ci siano intoppi nel decretone collegato alla Finanziaria che istituisce la nuova Cassa, all’esame della Camera dopo l’ok del Senato.
La trasformazione della Cassa in spa, come aveva rivelato il Corriere, avrà effetti decisamente importanti, sulla riduzione del rapporto debito/pil, che il Dpef prevede in discesa dal 106,7 del 2002, al 106%. Eurostat ha già dato il suo placet informale all’impianto dell’operazione, anche se i calcoli sul debito potranno essere fatti a posteriori. In linea di principio l’impatto positivo sul debito, oltre che dalla cessione delle partecipazioni del Tesoro e dall’ingresso delle Fondazioni nel capitale della Cassa, dovrebbe derivare anche dall’assorbimento nel nuovo istituto di 130 miliardi di debito pubblico postale, in parte compensati da 90 miliardi di crediti verso gli enti locali, che diverrebbero debito per lo Stato.

LA FINANZIARIA - Ieri il governo ha individuato una soluzione, anche se parziale, ai problemi del Coni, che lamentava il taglio di 52 milioni di euro. Un emendamento del relatore in Senato, Mario Ferrara, gliene restituisce intanto 7,5. Del resto, ha detto ieri Tremonti, questa Finanziaria è «il massimo possibile e non fa miracoli». Restano ancora da trovare circa 500 milioni di euro per gli enti locali, gli stipendi dei militari, le assunzioni nell’Università. A Regioni, Comuni e Provincie, che ieri hanno ribadito il loro giudizio negativo, Tremonti potrebbe concedere circa 180 milioni in più. Oggi se ne parlerà in Consiglio dei Ministri. Ferrara aspetta gli emendamenti del governo e non vede all’orizzonte grossi problemi, nonostante i 1.900 emendamenti (500 della maggioranza, con l’Udc che chiede il condono previdenziale) che l’attendono in Aula. Poi sarà il turno della Camera: il decreto collegato alla manovra che contiene le norme sulla Cassa, scade il 30 novembre.