Da Corriere della Sera del 12/03/2005
Emissioni tagliate in 28 Stati per rendere pulita l’aria
Smog, piano Usa contro le centrali «Salveremo 17 mila vite all’anno»
L’iniziativa è la risposta di Bush a Kyoto: meno veleni senza aderire al trattato
di Ennio Caretto
WASHINGTON - Sono le più importanti riduzioni dell’inquinamento dell’ultimo ventennio, e a partire dal 2015 salveranno 17 mila vite umane l’anno, prevenendo anche 700 mila casi annui di bronchite, asma e altre malattie respiratorie e cardiache. Le ha annunciate ieri l’Epa, il Ministero della protezione dello ambiente americano. Sono entrate in vigore in 28 stati del Mid West e dell’Est, dal Texas al New Hampshire, e riguardano le emissioni di smog e fuliggine da centinaia di centrali elettriche a carbone. In un decennio le centrali ridurranno l’inquinamento dell’aria del 61 per cento rispetto al 2003. «L’unico altro programma che ha prevenuto più morti e malanni è stato quello contro il piombo nella benzina e contro la pioggia acida» ha detto il ministro Jeffrey Holmstead. «Questa è una delle più importanti misure mai adottate per la salute della nostra popolazione». Il presidente Bush, considerato un nemico dagli ambientalisti, l’ha approvata anche in risposta alle critiche per il suo rifiuto di sottoscrivere il protocollo di Kyoto contro i gas.
Il programma permette alle centrali di non ridurre le emissioni di gas pagando altri perché le riducano in misura maggiore del prestabilito. E non annulla l’autorizzazione, data loro da Bush nel 2003, di espandersi senza adottare tecnologie contro l’inquinamento. Ma Fred Krupp, il direttore di Environmental defense, una associazione dei verdi, ha elogiato il presidente: «E’ un passo importante, anche se avremmo voluto di più».
Krupp ha calcolato che nel prossimo ventennio le centrali dovranno investire oltre 50 miliardi di dollari in filtri e altre attrezzature, e ha chiesto che tutto ciò non si traduca in aumento dei prezzi per i consumatori. Secondo Holmstead, le bollette non saliranno di più di un dollaro al mese.
Presentando il «Regolamento interstatale aria pulita» - così lo ha chiamato - l’Epa ha precisato che non si applica a molti Stati perché il loro tasso d’inquinamento è relativamente basso. E ha bombardato gli americani di dati. Grazie all’aria pulita, si recupereranno un milione 700 mila ore lavorative e 500 mila giorni di scuola perduti all’anno. Si eviteranno 12 mila ricoveri in ospedale e spese sanitarie di 100 miliardi di dollari. John Stanton, un altro leader verde, ha auspicato che le promesse siano mantenute: «La pioggia acida doveva venire ridotta nel 2000 ma lo sarà solo nel 2008» ha ricordato.
Il programma permette alle centrali di non ridurre le emissioni di gas pagando altri perché le riducano in misura maggiore del prestabilito. E non annulla l’autorizzazione, data loro da Bush nel 2003, di espandersi senza adottare tecnologie contro l’inquinamento. Ma Fred Krupp, il direttore di Environmental defense, una associazione dei verdi, ha elogiato il presidente: «E’ un passo importante, anche se avremmo voluto di più».
Krupp ha calcolato che nel prossimo ventennio le centrali dovranno investire oltre 50 miliardi di dollari in filtri e altre attrezzature, e ha chiesto che tutto ciò non si traduca in aumento dei prezzi per i consumatori. Secondo Holmstead, le bollette non saliranno di più di un dollaro al mese.
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