Da La Repubblica del 28/12/2004

La triade del terrore

di Renzo Guolo

Con un nuovo messaggio Osama mette il suo sigillo sulle elezioni irachene e sulla leadership della guerriglia islamista in Iraq. Il leader di Al Qaeda invita a boicottare le elezioni del 30 gennaio. La mossa era politicamente e ideologicamente prevedibile. I gruppi jihadisti considerano la democrazia una forma di "governo empio", che sostituisce alla sovranità divina (hakimiyya) quella popolare. Una sostituzione che nell´ortodossia religiosa di cui gli islamisti si vogliono intransigenti custodi assume il carattere di "associazione", una sorta di eresia politeista.

Bin Laden invita a diffidare dei partiti che si definiscono islamici ma partecipano alle elezioni. E definisce coloro che intendono candidarsi o recarsi alle urne come infedeli. Sul piano politico il discorso di Osama, è in perfetta sintonia con la posizione di Zarqawi, che da mesi minaccia di punire con la morte gli "apostati" che si recheranno alle urne. Quello stesso Zarqawi che Bin Laden ha pubblicamente, e formalmente, riconosciuto ieri come Emiro di Al Qaeda in Iraq. Un´investitura importante. Pochi mesi fa Zarqawi e ai suoi uomini, consapevoli dell´impossibilità di gestire da soli lo scontro in Iraq, avevano fatto il necessario gesto di "sottomissione" a Bin Laden, accettandone l´autorità politica e religiosa. Ora Bin Laden fa sapere al mondo il suo assenso. E invita i musulmani a seguirlo. Una benedizione che oltre a far salire Zarqawi nell´empireo qaedista, creando di fatto con Ayman al Zawahiri una triade nella leadership, permette ora ad Al Qaeda di rivendicare come proprio ogni "successo" politico e militare in Iraq. Non solo gli attentati; ma anche quel boicottaggio delle elezioni, invocato da Bin Laden e rivolto essenzialmente ai sunniti. Gli sciiti, decisi a cogliere l´attimo e giungere al potere tanto agognato, sono impermeabili al messaggio di Al Qaeda, organizzazione sunnita radicale. I curdi sono sunniti, ma la loro identità è più nazionale che religiosa: e le sirene qaediste non sembrano attirarli .

Il discorso di Osama viene reso noto proprio nella giornata in cui il processo elettorale rischia l´impasse. Il Partito islamico iracheno, il più importante raggruppamento sunnita, che pure aveva presentato le candidature, ha reso noto che non parteciperà alla competizione. Per il suo leader Mohsen Abdel Hamid non si possono tenere elezioni in una situazione in cui governo e forze della coalizione non riescono a garantire la sicurezza. Hamid, non invita come Bin Laden al boicottaggio, ma come altre decine di formazioni sunnite nelle settimane scorse, chiede un rinvio di sei mesi. La prospettiva quella del boicottaggio spaventa gli americani. Un processo di transizione non legittimato dai sunniti non favorisce la stabilizzazione. Inoltre il sicuro successo sciita, comincia ad allarmare Washington, preoccupata per i possibili contraccolpi nel paese e nella regione. Così nelle ultime settimane gli americani hanno premuto sui partiti sunniti perché si presentassero alle elezioni. E hanno sondato gli sciiti per capire se fosse possibile riservare comunque alcuni seggi ai sunniti. Sondaggio dall´esito negativo. Da ieri, però, la questione si complica ulteriormente: dopo il messaggio di Osama le elezioni sono diventate anche la "questione Al Qaeda".

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