Da La Repubblica del 03/10/2004

Dopo il dibattito lo scontro sale di tono. Il presidente contro Kerry: vuole dare ad altri paesi il diritto di veto sulla nostra politica

"Le bugie sulle armi di Saddam la Casa Bianca sapeva dal 2001"

Dal New York Times colpo alla campagna elettorale di Bush

Lo sfidante mantiene la linea dura spostando il tiro sulla politica interna

di Alberto Flores D'Arcais

FILADELFIA - Il dibattito dopo il dibattito inizia con una gaffe della Fox, la rete televisiva pro-Bush cui era toccata la regia (ottima) della sfida di Miami. La rete di Murdoch ha mandato in onda per sbaglio una finta intervista telefonica a Kerry, in cui al candidato democratico vengono messe in bocca parole ridicole: «Le donne dovrebbero amarmi», «Guarda come mi curo le mani», «Bush è un cow-boy ma io sono un metrosexual». Si trattava di uno scherzo finito in onda non si sa come e la Fox ha chiesto prontamente scusa. Scuse accettate da Kerry, che usa la gaffe per attaccare il presidente: «L´America sarebbe più forte se anche Bush ammettesse altrettanto facilmente i suoi errori».

L´episodio è la cartina di tornasole di una campagna che dopo il dibattito in Florida sale di tono. Con Kerry - premiato dai sondaggi fatti a caldo, ma che raccoglie ancora una buona dose di scetticismo tra opinionisti e addetti ai lavori - rinvigorito dalla prestazione televisiva che insiste nell´attacco e con Bush - che non sembra aver avuto alcun contraccolpo da un dibattito in cui è stato sì attaccato ma in cui si è difeso - che replica sul suo terreno preferito, la sicurezza. Ma sulla campagna elettorale del presidente sono piombate adesso le nuove rivelazioni del New York Times che ieri è tornato sulla delicatissima questione delle armi di Saddam accusando nuovamente la Casa Bianca di aver mentito sulle informazioni di intelligence. Il giornale che appoggia dichiaratamente Kerry, pubblica una lunga inchiesta che rivela come già nel 2001 - un anno prima di affermare pubblicamente il contrario - lo staff del presidente fosse perfettamente a conoscenza che una serie di «tubi di alluminio» in mano al regime di Saddam Hussein non sarebbero potuti servire a fabbricare una bomba atomica. «Esponenti di alto livello dell´amministrazione hanno ripetutamente evitato - sostiene il giornale - di rendere pubbliche le opinioni, a loro contrarie, dei migliori scienziati nucleari d´America. Hanno qualche volta addirittura esagerato le dichiarazioni di intelligence sui tubi più a loro favorevoli, minimizzando e respingendo invece i forti dubbi dei loro stessi esperti».

Nel mirino del New York Times oltre a Bush e Cheney c´è soprattutto Condoleeza Rice, il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca che nel settembre 2002 disse alla Cnn che i tubi «potevano solo servire a programmi legati all´arma nucleare» e che «non vogliamo che la pistola fumante si trasformi in una nube a forma di fungo». Per il giornale la Rice e i suoi consiglieri sapevano già dal 2001. Bush per il momento non reagisce. Anzi contrattacca, commentando le tesi del rivale nel dibattito televisivo. Rientrato subito in campagna (in Ohio, uno degli Stati decisivi) il presidente Usa ha accusato Kerry di voler dare ad altre nazioni un diritto di veto sulla politica estera americana: «Quando il nostro paese è in pericolo il lavoro del presidente non è quello di fare un sondaggio internazionale. È difendere l´America».

In preparazione ai prossimi dibattiti Kerry, rimasto in Florida, ha invece spostato il tiro sulla politica interna parlando di «evidenti scelte sbagliate» in economia: «Il problema è che le sole persone per cui la politica economica di Bush funziona sono quelle che lavorano nell´industria farmaceutica o in quella del petrolio, sicuramente quelli che lavorano con Halliburton» (la società dove anni fa aveva interessi diretti il vicepresidente Cheney). Secondo Kerry, il progetto di tagli fiscali della Casa Bianca finirà per portare a un aumento del prezzo dei carburanti, alla perdita di occupazione, alla insostenibilità dell´assistenza sanitaria e a medicine sempre più care: «Se chiedete a Bush lui vi dirà che qui va tutto bene». Contro-replica di Bush nel suo discorso del sabato alla radio: «Una buona notizia per le famiglie americane, lunedì sarà firmata la legge che riduce ancora le tasse».

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Un ex dirigente svela chi accreditò la montatura sulle armi di Saddam. Fu l'intelligence di Roma a fornire il rapporto che "accusava" l'Iraq
Nigergate, la Cia conferma "C'è il Sismi dietro quelle carte"
di Carlo Bonini su La Repubblica del 25/04/2006

News in archivio

su Diario del 13/09/2006
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0