Da La Repubblica del 03/10/2004

A fine luglio sentito a Montecitorio, su sua richiesta e come persona informata dei fatti, il presidente della Camera Casini

Parmalat, 2 milioni l´anno ai politici

La Consob studia la costituzione di parte civile. Martedì l´udienza

di Luca Fazzo, Marco Mensurati

PARMA - Era di due milioni di euro l´anno il flusso di fondi neri Parmalat che arrivava da anni ai politici di maggioranza e di opposizione, secondo i calcoli compiuti finora dalla Procura di Parma. È di questo flusso di denaro che Calisto Tanzi e i suoi collaboratori vengono ora chiamati a rispondere nella nuova inchiesta per violazione della legge sul finanziamento dei partiti, aperta dalla Procura emiliana sulla base delle dichiarazioni dello stesso fondatore di Parmalat, e che vede Tanzi iscritto nel registro degli indagati insieme a cinque manager e funzionari del gruppo. Come anticipato ieri da Repubblica, la scelta della Procura di Parma, almeno per ora, è quella di non iscrivere nel registro degli indagati nomi dei politici chiamati in causa da Tanzi nelle sue dichiarazioni, ma di ascoltarli come persone informate sui fatti. Nelle dichiarazioni, oltre a quello di Gianni Alemanno, ministro per le politiche agricole, compare anche il nome del presidente della Camera dei deputati Pierferdinando Casini, sentito, su sua richiesta, a Montecitorio, alla fine di luglio dal procuratore capo di Parma, Vito Zincani.

Due milioni di euro l´anno - si fa presente negli ambienti investigativi - sono indubbiamente poca cosa, rispetto alla voragine nei conti dell´azienda di Collecchio. Ma ricostruire i motivi di quella distribuzione di denaro - oltre che essere per i pm un dovere d´ufficio, a fronte delle dichiarazioni di Tanzi - può essere utile per capire come sia stato possibile che il gruppo di Collecchio negli ultimi cinque anni della sua esistenza andasse incontro alla catastrofe, drenando miliardi di euro dalle tasche dei risparmiatori, tra l´indifferenza generale. Un interrogativo che si pongono, come i magistrati di Parma, anche i loro colleghi di Milano che dopodomani daranno il via alla prima udienza preliminare contro Tanzi e i suoi coimputati per il reato di aggiotaggio: ieri la Consob, già individuata dalla Procura milanese come parte offesa, ha fatto sapere che sta valutando se prendere effettivamente parte all´udienza con una costituzione di parte civile. Sicura, invece, è la presenza di una folla di avvocati in rappresentanza delle decine di migliaia di risparmiatori truffati. Sono soprattutto questi risparmiatori a guardare oggi con grande attenzione agli sviluppi della nuova inchiesta di Parma per finanziamento illecito dei partiti.

Ieri si è appreso che il primo a essere ascoltato come «persona informata sui fatti» è stato Pierferdinando Casini, presidente della Camera dei deputati. Casini è stato sentito nello studio del Presidente a Montecitorio, tra la fine di luglio e l´inizio di agosto. Era stato lo stesso Presidente a prendere contatto con i magistrati dopo che su due quotidiani erano apparsi stralci delle dichiarazioni di Calisto Tanzi in cui veniva fatto il suo nome: Casini aveva chiesto di poter ottenere copia dei verbali autentici per depositarli nella causa per diffamazione contro uno dei quotidiani; Zincani aveva confermato a Casini di non averlo iscritto nel registro degli indagati ma gli aveva fatto presente la necessità di ascoltarlo: tema, i finanziamenti che il patron di Parmalat aveva raccontato di avere versato al Ccd, all´epoca in cui Casini ne era il segretario, attraverso il responsabile del partito a Parma. Casini si è messo subito a disposizione, e l´incontro con i magistrati è avvenuto nei giorni successivi. Subito dopo, la Procura di Parma ha iniziato a bussare alle porte degli altri politici il cui nome compare nei verbali riempiti da Tanzi tra gennaio e febbraio, mentre si trovava rinchiuso in carcere.

Ieri Gianni Alemanno, ministro dell´Agricoltura, ha confermato di essere stato sentito quindici giorni fa sui finanziamenti ricevuti da Tanzi: «Lo considero un fatto positivo perché mi ha permesso dichiarire la mia posizione senza che ci fosse il dubbio di alcuna insabbiatura o altre cose», ha detto l´esponente di Alleanza Nazionale.

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