Da La Repubblica del 02/11/2004

Sono otto i diversi sistemi che gli americani useranno alle urne. Ognuno con i suoi difetti

Schede, perforatrici e pc ecco la giungla del voto Usa

Tutti i sistemi che gli americani useranno alle urne. Schede, perforatrici e pc ecco la giungla del voto

Tredici americani su 100 voteranno con le perfora-schede del disastro in Florida
Un terzo avrà il lettore ottico ma se si mette una croce la scelta non viene convalidata

di Maurizio Ricci

NEW YORK - Ho votato e non sono ottimista. Più esattamente, ho simulato il voto con ognuno degli otto sistemi che più di cento milioni di americani useranno, martedì prossimo, per scegliere Bush o Kerry e ne sono uscito con la convinzione che, senza una schiacciante maggioranza per l´uno o per l´altro, la notte delle elezioni sarà l´anticamera del caos.

Nell´agosto scorso, 12.498 cittadini si presentarono a votare nei seggi per le primarie della contea di Hillsborough, vicino Tampa, in Florida. Ognuno di loro entrò nella cabina e distribuì, sulle nuove macchine elettroniche, i suoi voti nelle diverse competizioni elettorali. Con una eccezione: a quanto pare, tutti i 12.498 elettori decisero compattamente di non esprimere un voto per la carica di procuratore distrettuale. Nessuno sa perché non abbiano votato per quella particolare carica o, se l´hanno fatto, cosa sia successo dei loro voti. Contemporaneamente, in una cittadina dell´Indiana, un totale di 5.352 elettori si presentarono alle urne, ma le macchine elettroniche riuscirono a contabilizzare la ragguardevole cifra di 144 mila voti espressi, nessuno sa come. La galleria degli orrori, partoriti dalle macchine elettroniche nei mesi che hanno preceduto il voto nazionale di martedì, non finisce qui. Ma, martedì, 13 americani su 100, concentrati in Stati decisivi, voteranno ancora con il vecchio sistema delle punchcards, le perfora-schede rese celebri dal disastro di quattro anni fa in Florida.

Alla fine, il sistema più voter friendly è, forse, il più venerando. Tutto meccanico: la leva, che useranno il 14 per cento degli americani. Nella cabina c´è una leva, non molto più piccola di quelle degli scambi ferroviari. Spostandola da sinistra a destra si sganciano i fermi di una serie di levette su un quadro subito sopra. È come il quadro degli interruttori di un grande palazzo. Sopra ogni levetta, c´è un quadratino di carta con il nome di un candidato. Spostate verso il basso la levetta e appare una freccetta rossa che vi dice chi avete votato e, insieme, blocca tutte le levette di quella categoria di candidati. Adesso, la grande leva a destra, bloccando tutto e avete votato. Siccome il sistema si usa soprattutto nello stato di New York, dove si sa già chi vincerà, nessuno se ne preoccupa.

Il sistema più odioso è quello delle perfora-schede. Vi danno una scheda, fitta di quadratini e di numeri incomprensibili, che voi dovete fissare nell´apposita scanalatura. Sotto c´è la cartella elettorale, disposta strategicamente, in modo che, ogni volta che voltate una pagina, questa si apra, lasciando libera solo una colonna di quadratini, quella relativa alla carica cui si riferisce la pagina. Di fianco al nome di ogni candidato, sulla cartella, c´è una freccetta che indica quale quadratino della scheda dovete perforare, con l´apposita matita metallica. Se non pigiate con forza sufficiente, la scheda non si buca bene, rimane attaccato il tondino di carta - il famosissimo chad - che la macchina interpreterà (come nel 2000) come scheda non perforata. L´altro problema è che, se la scheda - che è di cartoncino - è un po´ spiegazzata o non è stata fissata all´inizio, la colonna dei quadratini non appare bene. Di sicuro, quando tirate fuori la scheda e guardate il labirinto di quadratini e di numeretti, non è che potete capire quello che avete fatto. Solo un americano su sette - quest´anno - voterà così. Ma i chads possono ridiventare la storia di queste elezioni. A votare con le perfora-schede saranno, infatti, soprattutto gli elettori dell´Ohio, cioè uno degli stati più combattuti e più decisivi.

Un terzo degli americani avrà il lettore ottico. Si annerisce un quadratino vicino al nome del candidato, che poi sarà letto dalla macchina. Ma i segni non devono assolutamente uscire dal quadratino. Se ci fate sopra la tradizionale croce, il voto non è valido.

Un altro 30 per cento farà il salto nell´elettronica. Io ho provato quattro diverse macchine (Trakker, Accupoll, Sequoia, eSlate): nelle prime tre si tocca lo schermo, nell´ultima c´è una rotella che funziona come mouse per puntare il candidato da votare e poi si clicca. Sono tutte disegnate con grande pignoleria. Ad ogni passaggio potete controllare cosa avete fatto, tornare indietro. Nelle macchine che ho usato io, c´era anche una stampante che mi forniva una ricevuta. Secondo esperti come Adam Cohen, quella ricevuta dovrebbe poi essere posta in un´urna, per essere utilizzata in eventuali riconteggi. Ma le stampanti costano. Mezza Florida, ad esempio, non le avrà. E questa impossibilità di riconteggio è andata ad aggiungersi a tutti gli esempi orrorifici di irruzioni degli hacker nel sistema, di crash del computer, di collasso del software che hanno circondato di dubbi il voto elettronico. Che ha, però, anche altre incognite. Il sistema, più che gli sportelli del bancomat, ricorda le macchine elettroniche che vendono biglietti nelle principali stazioni ferroviarie italiane. Molti di quelli che le hanno utilizzate per evitare la fila allo sportello hanno avuto modo, soprattutto, la prima volta, di rimpiangere la loro decisione. Per gli anziani, non avvezzi al computer e al bancomat, votare con il dito può risultare incomprensibile.

Altrettanto per chi non ha abbastanza soldi per il computer o per la carta di credito, che serve per gli sportelli virtuali. Facile che si formino code, tanto lunghe da scoraggiare potenziali elettori. A meno di non avere addetti ai seggi svegli ed efficienti. Il problema è che, secondo l´apposita Commissione federale elettorale, ne occorrerebbero, negli Usa, almeno 2 milioni, ma, ad oggi, si è riusciti a reclutarne solo un milione e mezzo. Età media: 72 anni. Per martedì, allacciarsi le cinture.

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