Da La Repubblica del 23/10/2004

Sull´occupazione e i permessi Confindustria critica il ministro. Berlusconi: Pisanu sta operando molto bene

Immigrati, scontro Lega-industriali

Pininfarina: Maroni cinico. Il Carroccio: state con la sinistra

Il premier sulle quote: sistema che procede, sarà utilizzato a richiesta delle aziende

di Giovanna Casadio

ROMA - Fuoco incrociato sul ministro del Welfare Bobo Maroni, che ribadisce ancora una volta: «Non servono lavoratori stranieri, il lavoro va dato prima agli italiani disoccupati. E basta sanatorie». La presa di posizione di Maroni sull´immigrazione non piace alla Confindustria né alla Cgil che la giudicano un «incitamento alle divisioni». Il centrosinistra attacca: «Questo governo diviso su tutto sta affondando».

Per Andrea Pininfarina, vice presidente degli industriali, è «cinicamente politica, mirata a dividere più che a unire e a recuperare un facile consenso; non mi sembra una posizione responsabile». Osserva che le parole del ministro leghista sono in contraddizione con quanto lo stesso governo Berlusconi sostiene e cioè che l´Italia ha il tasso di disoccupazione più basso della Ue. Com´è che adesso l´occupazione risulta in calo? La reazione leghista non si fa attendere: «La Confindustria ha abbracciato le tesi di sinistra e immigrazioniste; va a braccetto con la Cgil». Dal segretario Cgil, Guglielmo Epifani, infatti arriva una bocciatura delle tesi di Maroni: «Bisogna guidare il processo dell´immigrazione con intelligenza e buonsenso, senza campagne ideologiche. Le frasi del ministro Maroni mettono gli uni contro gli altri».

Il responsabile del Welfare dà ancora l´altolà al ministro dell´Interno, Beppe Pisanu, che in un´intervista a Repubblica aveva affermato: «Ci vogliono immigrati regolari». Ha scatenato la rissa nel governo: Lega e An sono per la linea dura anti immigrati e sparano alzo zero su Pisanu. A Palazzo Chigi si cerca di mettere la sordina alle polemiche nella Cdl. Interviene ieri sull´immigrazione il premier Berlusconi esprimendo al ministro dell´Interno la propria stima. «Credo che Pisanu stia operando molto, molto, molto bene» e ricorda di avergli fatto i complimenti. È un plauso per la lotta all´immigrazione clandestina. Sull´aumento delle quote, cioè l´apertura delle frontiere a nuovi lavoratori immigrati, Berlusconi evita però di rispondere. «Abbiamo un sistema delle quote che procede, che continuerà ad essere utilizzato a richiesta delle imprese». Il Carroccio si sente confortato dalle rassicurazioni del premier e il ministro delle Riforme e coordinatore lumbàrd, Roberto Calderoli rammenta che anche tecnicamente spetta al presidente del consiglio «decidere questi numeri».

Berlusconi dice di sentirsi piuttosto «preoccupato» per l´immigrazione clandestina; si rallegra della «lungimiranza» con cui prima lui (quando aveva l´interim del Viminale) e ora Pisanu hanno operato, tanto che «solo 1 su 4 clandestini» restano in Italia; annuncia l´ospitalità a mille immigrati in caserme dismesse di Lampedusa. Un regalo che all´isola siciliana non farà piacere, ma che il premier spiega così: «Noi guardiamo con generosità e massima comprensione a chi viene qui da noi per fuggire a condizioni di povertà estrema. Per questo stiamo esaminando la possibilità di trasformare le caserme dell´esercito, della guardia di finanza e dei carabinieri inutilizzate, in nuovi centri di accoglienza e portare nell´isola di Lampedusa a oltre mille i posti per ospitare immigrati in condizioni decenti e civili».

Un appello al senso di umanità nei confronti degli immigrati è rivolto dal presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: «La nostra politica deve favorire quanti cercano in Italia la loro onesta via e essere inflessibile verso i criminali e le organizzazioni che li sfruttano». Anche il leader dell´Udc, Marco Follini, si schiera apertamente con Pisanu: «Gli immigrati regolari contribuiscono allo sviluppo dell´economia del nostro paese». Di assoluta inadeguatezza delle politiche dell´immigrazione della Cdl parla l´opposizione. «La Bossi-Fini va cambiata radicalmente», chiosa Francesco Rutelli, leader della Margherita. Pisanu infine con una nota replica che la sua linea è stata sempre quella di sostenere: «ingressi in base alla reale domanda di lavoro».

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