Da Corriere della Sera del 22/10/2004

Visti da lontano

La sanità «scontata» per cattolici rigorosi

di Massimo Gaggi

Mentre in un’Europa in cui prevalgono gli atteggiamenti laici, il richiamo alle radici cristiane non trova spazio nella Costituzione e il caso Buttiglione alimenta scontri politici e discussioni su come far coesistere relativismo etico e cristianesimo radicale, l’America trasforma la fede addirittura in campo di battaglia elettorale: Bush e Kerry si sfidano anche dai pulpiti delle chiese, reclutano sacerdoti cattolici e pastori protestanti nei loro «team», si procurano in parrocchia l’indirizzario dei fedeli. Ma negli Stati Uniti il contesto è assai diverso: il radicalismo conservatore di questa Amministrazione è penetrato in vasti settori della società, ha investito politica, etica e religione, fino a portare i temi della fede nel territorio dell’economia. La Casa Bianca cerca da tempo nuovi terreni per iniziative politiche a favore delle fedi - esiste un apposito fondo di un miliardo di dollari - e ora ha deciso di offrire ai lavoratori del pubblico impiego un’assicurazione sanitaria costruita su misura per i cattolici.

Unico vincolo: i dipendenti in questioni devono comportarsi davvero da cattolici rigorosi, almeno nei campi in cui hanno rilevanza le prestazioni sanitarie.

Il programma, che comincerà a funzionare a novembre in Illinois e Michigan, si basa su uno schema semplice: in America la salute si tutela con polizze assicurative basate su un piano di servizi garantiti. Chi ne vuole di più, paga di più. Se un gruppo di cittadini si impegna a non usare una certa gamma di prestazioni - contraccezione, aborto, inseminazione artificiale, sterilizzazione - perché non offrirgli uno sconto? Tecnicamente il ragionamento fila, ma è la prima volta che una prestazione economica viene esplicitamente associata a materie di fede.

Se quello delle polizze cattoliche è un sentiero nuovo che non è ben chiaro dove porterà, il clima culturale che si è andato diffondendo con l’attuale Amministrazione ha già spinto alcune organizzazioni di matrice cristiana ad appellarsi ai tribunali per vedersi riconosciuto il diritto di non pagare i contributi sanitari ai propri dipendenti per la parte relativa alla contraccezione. I giudici della California hanno già rigettato il ricorso di alcune opere pie di Sacramento, attive nei servizi assistenziali. Queste organizzazioni caritatevoli, che si sono poi appellate alla Corte Suprema, sostengono che obbligarle a pagare anche per la contraccezione equivale a violare il libero esercizio della religione, protetto dal Primo emendamento della Costituzione. I giudici supremi (nessuno dei quali nominato con Bush presidente) hanno respinto il ricorso, senza commenti. Qualche mese fa, però, la Corte aveva rigettato un altro ricorso contro la legge sulla contraccezione, rilevando che le chiese sono già esentate dalla sua applicazione, mentre le altre organizzazioni di ispirazione cattolica hanno dipendenti che nella stragrande maggioranza dei casi cattolici non sono.

Bush promette che, se resterà alla Casa Bianca, cambierà a fondo la Corte. Forse anche questo giudizio verrà ribaltato. Per ora i riflettori sono tutti sulle elezioni presidenziali che in molti Stati sono accompagnate da referendum per mettere al bando i matrimonio tra gay. In un’America politicamente sempre più divisa e col fronte progressista da tempo sulla difensiva, le questioni etiche rischiano di costare care a Kerry.

In Ohio, campo di battaglia decisivo, si vota un emendamento della Costituzione dello Stato che, oltre a proibire matrimoni tra persone dello stesso sesso, cancella i diritti fin qui goduti dalle coppie non coniugate, anche se eterosessuali. I giornali spiegano (cautamente per non irritare i lettori) che in questo modo molta gente perderà la pensione e la sanità, che alcuni non potranno nemmeno assistere il proprio partner ricoverato in ospedale. Per questo il governatore Bob Taft, un repubblicano apertamente contrario ai matrimoni gay, ha deciso di non dare il suo appoggio a questo emendamento. Bush nei suoi 15 viaggi in Ohio ha sempre rifiutato di farsi vedere al suo fianco. E i sondaggi dicono che l’emendamento passerà a larghissima maggioranza.

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