Da La Repubblica del 19/10/2004
Dossier del sindacato sul completamento dell´autostrada. "Con la legge obiettivo il costo ogni 1.000 metri è salito del 400%"
"La Sa-Rc sarà pronta fra 36 anni"
Denuncia della Cgil: dal '97 realizzati solo 49 chilometri
Epifani: "L´onere finale dell´opera è di 5,6 miliardi contro i 3,5 stimati dall´Anas"
di Riccardo De Gennaro
ROMA - Un´autostrada-lumaca che avanza alla velocità di sette chilometri all´anno e che, con questo ritmo, sarà completata fra 36 anni, nel 2040. La Cgil denuncia, dossier alla mano, lo «scandalo» della Salerno-Reggio Calabria: nelle previsioni iniziali dell´Anas l´opera avrebbe dovuto essere ultimata entro il 2004, ma al 31 maggio scorso, a fronte dei 433 chilometri complessivi, ne dovevano essere appaltati ancora 168, completati 384. È uno «scandalo» che parla con le cifre dei chilometri non appaltati e dei giorni di ritardo, ma anche con quelle dei mancati finanziamenti e della lievitazione dei costi.
«Siamo in presenza di un ritardo epocale, che tende a crescere, di una lievitazione dei costi robusta, di una tipologia di gestione del lavoro fatta sempre più di appalti e subappalti», sottolinea il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ieri ha presentato il dossier con i segretari nazionali della Filt (trasporti) e della Fillea (edili), Fabrizio Solari e Franco Martini. «Nel ´99 l´Anas aveva previsto che le opere di ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria sarebbero costate 3,5 miliardi di euro - aggiunge Epifani - oggi il costo finale è fissato a 5,6 miliardi, con un aumento del 38 per cento». Non solo: se con la legge Merloni - precisa la Cgil - il costo medio al chilometro era di 5,8 milioni di euro, con gli affidamenti al "general contractor", previsto dalla legge obiettivo, il costo sale - per 205 chilometri - a 23 milioni di euro a chilometro, con un aumento di 17,5 milioni a chilometri, ovvero il 400 per cento in più.
La Cgil denuncia anche, in seguito all´introduzione della legge obiettivo, il deterioramento del sistema degli appalti. «Il 70-80 per cento del lavoro appaltato sarà a sua volta dato in affidamento e a loro volta le imprese di subappalto daranno i lavori in subaffidamento con le conseguenze che sappiamo sulla qualità dei lavori stessi e della sicurezza dei cantieri», dice Martini, il quale non esita a parlare anche del problema delle «infiltrazioni mafiose» e della carenza di controlli antimafia: «Quanto al fenomeno del caporalato, è esteso anche alle città del Nord e lo riscontriamo attualmente anche a Torino nei cantieri dei lavori delle Olimpiadi invernali 2006».
Mentre l´Anas conferma che «l´autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà pronta entro il 2008 come previsto, sempre che il governo mantenga, come non c´è ragione di dubitare, i suoi impegni in termini di finanziamento dell´opera», la Cgil annuncia che proporrà al governo di prevedere l´intera copertura mancante dell´opera nell´arco di tre esercizi: «È l´unico modo per fare decollare tutti i cantieri». Se così fosse, prevede la Cgil, la data del 2012 per il completamento dei lavori potrebbe essere plausibile. Per il momento, però, sottolinea Epifani, «i dati sui ritardi e sulla lievitazione dei costi, se raffrontati con i tagli previsti dalla Finanziaria agli investimenti nelle grandi opere infrastrutturali, dicono del rapporto totalmente sbilanciato tra le promesse e i fatti, tra ciò che si dice e ciò che si fa».
A questo proposito, il segretario generale della Cgil invita il governo a «tornare coi piedi per terra» e «affrontare seriamente il problema delle infrastrutture essenziali per il Mezzogiorno». Bisogna dare al Paese le grandi opere di cui ha bisogno, conclude Epifani, il quale sottolinea: «Oggi non abbiamo fatto altro che portare alcune prove concrete e dimostrare molto semplicemente perché nella classifica mondiale della competitività l´Italia è al quarantottesimo posto».
«Siamo in presenza di un ritardo epocale, che tende a crescere, di una lievitazione dei costi robusta, di una tipologia di gestione del lavoro fatta sempre più di appalti e subappalti», sottolinea il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, che ieri ha presentato il dossier con i segretari nazionali della Filt (trasporti) e della Fillea (edili), Fabrizio Solari e Franco Martini. «Nel ´99 l´Anas aveva previsto che le opere di ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria sarebbero costate 3,5 miliardi di euro - aggiunge Epifani - oggi il costo finale è fissato a 5,6 miliardi, con un aumento del 38 per cento». Non solo: se con la legge Merloni - precisa la Cgil - il costo medio al chilometro era di 5,8 milioni di euro, con gli affidamenti al "general contractor", previsto dalla legge obiettivo, il costo sale - per 205 chilometri - a 23 milioni di euro a chilometro, con un aumento di 17,5 milioni a chilometri, ovvero il 400 per cento in più.
La Cgil denuncia anche, in seguito all´introduzione della legge obiettivo, il deterioramento del sistema degli appalti. «Il 70-80 per cento del lavoro appaltato sarà a sua volta dato in affidamento e a loro volta le imprese di subappalto daranno i lavori in subaffidamento con le conseguenze che sappiamo sulla qualità dei lavori stessi e della sicurezza dei cantieri», dice Martini, il quale non esita a parlare anche del problema delle «infiltrazioni mafiose» e della carenza di controlli antimafia: «Quanto al fenomeno del caporalato, è esteso anche alle città del Nord e lo riscontriamo attualmente anche a Torino nei cantieri dei lavori delle Olimpiadi invernali 2006».
Mentre l´Anas conferma che «l´autostrada Salerno-Reggio Calabria sarà pronta entro il 2008 come previsto, sempre che il governo mantenga, come non c´è ragione di dubitare, i suoi impegni in termini di finanziamento dell´opera», la Cgil annuncia che proporrà al governo di prevedere l´intera copertura mancante dell´opera nell´arco di tre esercizi: «È l´unico modo per fare decollare tutti i cantieri». Se così fosse, prevede la Cgil, la data del 2012 per il completamento dei lavori potrebbe essere plausibile. Per il momento, però, sottolinea Epifani, «i dati sui ritardi e sulla lievitazione dei costi, se raffrontati con i tagli previsti dalla Finanziaria agli investimenti nelle grandi opere infrastrutturali, dicono del rapporto totalmente sbilanciato tra le promesse e i fatti, tra ciò che si dice e ciò che si fa».
A questo proposito, il segretario generale della Cgil invita il governo a «tornare coi piedi per terra» e «affrontare seriamente il problema delle infrastrutture essenziali per il Mezzogiorno». Bisogna dare al Paese le grandi opere di cui ha bisogno, conclude Epifani, il quale sottolinea: «Oggi non abbiamo fatto altro che portare alcune prove concrete e dimostrare molto semplicemente perché nella classifica mondiale della competitività l´Italia è al quarantottesimo posto».
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