Da La Repubblica del 13/10/2004
Sinora ha accettato il 13% degli aventi diritto. Lombardia prima
Il superbonus fa il pieno 5.200 domande in sette giorni
La maggior parte delle richieste arriva da dirigenti
di Riccardo De Gennaro
ROMA - Oltre 5.200 domande in una settimana, il «superbonus» parte bene. Tra il 4 e l´11 ottobre l´Inps ha ricevuto richieste di incentivo da 5.238 lavoratori che, pur avendo maturato i requisiti per la pensione di anzianità, vogliono continuare a lavorare adottando l´opzione prevista dalla riforma previdenziale: chi sceglie il "superbonus" si vede in pratica versare in busta paga i suoi contributi (equivalenti al 32,7 per cento dello stipendio lordo, tra il 42 e il 51 per cento sul netto) e congelare all´istante la maturazione della pensione, che percepirà quando deciderà di lasciare l´attività lavorativa.
I lavoratori che hanno chiesto il superbonus sono il 13 per cento di coloro che matureranno la pensione di anzianità (57 anni di età e 35 di contributi, o 38 anni di contributi) di qui a dicembre, ovvero le prime 35mila persone alle quali l´Inps ha inviato la lettera informativa sulla nuova opzione: soltanto a gennaio sarà possibile valutare quanti lavoratori hanno deciso di accedere alla pensione di anzianità, quante sono rimaste al lavoro con il superbonus e quante continuando a versare il contributi. I dati diffusi ieri dall´Inps parlano di un boom delle richieste di superbonus in Lombardia (1.353), Lazio (759) e Piemonte (502). Più rare al Sud. Una prima analisi conferma che il superbonus conviene soprattutto a chi ha stipendi alti: la maggior parte delle domande arriva infatti non da operai e impiegati, ma da dirigenti.
Convinto che il «superbonus» in busta paga convenga a tutti (mentre gli economisti della "voce.info" l´hanno definito «un prestito poco vantaggioso» e qualcuno dica che conviene soltanto a chi ha lavorato almeno 38 anni), il ministro del Welfare, Roberto Maroni, stima che se prima del nuovo incentivo la quota di coloro che restavano al lavoro pur potendo accedere all´anzianità era del 30 per cento, con il superbonus questa quota potrà crescere fino al 50 per cento. Il che significherebbe che a fronte delle 100mila persone che ogni anno maturano i requisiti per la pensione di anzianità 50mila decidono di restare al lavoro, 20mila delle quali con il superbonus in tasca (5mila, come abbiamo visto, ci sono già). Meno ottimista il ministro dell´Economia, Domenico Siniscalco, che nella Finanziaria 2005 non ha previsto alcun risparmio sulla spesa pensionistica. «Anche un solo euro di risparmio sarebbe un successo», ha detto Maroni quando ha annunciato la data di avvio del «superbonus», ovvero il 6 ottobre, 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Gazzetta Ufficiale che ieri ha dovuto pubblicare un´errata corrige relativa al modulo per la richiesta dell´incentivo: nel modulo si dice infatti, erroneamente, che il superbonus decorre dal mese in cui l´Inps riceve la richiesta di rinvio della pensione, mentre il decreto prevede che scatti dal primo giorno del mese successivo all´opzione. Gli incentivi dureranno fino al 31 dicembre 2007, ma potranno essere prorogati in occasione della verifica della riforma previdenziale in programma nel 2006. Attualmente possono beneficiarne i dipendenti delle aziende private (Rai e Ferrovie sono comprese), mentre sono esclusi i lavoratori della pubblica amministrazione (comprese le scuole, la Banca d´Italia, l´Ufficio italiano cambi). Chi opta per il superbonus può interrompere il rapporto di lavoro e chiedere la pensione di anzianità in qualunque momento. Non è possibile, invece, una volta scelto il «superbonus», tornare sui propri passi e continuare a lavorare versando all´Inps i contributi ai fini di una pensione più ricca.
I lavoratori che hanno chiesto il superbonus sono il 13 per cento di coloro che matureranno la pensione di anzianità (57 anni di età e 35 di contributi, o 38 anni di contributi) di qui a dicembre, ovvero le prime 35mila persone alle quali l´Inps ha inviato la lettera informativa sulla nuova opzione: soltanto a gennaio sarà possibile valutare quanti lavoratori hanno deciso di accedere alla pensione di anzianità, quante sono rimaste al lavoro con il superbonus e quante continuando a versare il contributi. I dati diffusi ieri dall´Inps parlano di un boom delle richieste di superbonus in Lombardia (1.353), Lazio (759) e Piemonte (502). Più rare al Sud. Una prima analisi conferma che il superbonus conviene soprattutto a chi ha stipendi alti: la maggior parte delle domande arriva infatti non da operai e impiegati, ma da dirigenti.
Convinto che il «superbonus» in busta paga convenga a tutti (mentre gli economisti della "voce.info" l´hanno definito «un prestito poco vantaggioso» e qualcuno dica che conviene soltanto a chi ha lavorato almeno 38 anni), il ministro del Welfare, Roberto Maroni, stima che se prima del nuovo incentivo la quota di coloro che restavano al lavoro pur potendo accedere all´anzianità era del 30 per cento, con il superbonus questa quota potrà crescere fino al 50 per cento. Il che significherebbe che a fronte delle 100mila persone che ogni anno maturano i requisiti per la pensione di anzianità 50mila decidono di restare al lavoro, 20mila delle quali con il superbonus in tasca (5mila, come abbiamo visto, ci sono già). Meno ottimista il ministro dell´Economia, Domenico Siniscalco, che nella Finanziaria 2005 non ha previsto alcun risparmio sulla spesa pensionistica. «Anche un solo euro di risparmio sarebbe un successo», ha detto Maroni quando ha annunciato la data di avvio del «superbonus», ovvero il 6 ottobre, 15 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
Gazzetta Ufficiale che ieri ha dovuto pubblicare un´errata corrige relativa al modulo per la richiesta dell´incentivo: nel modulo si dice infatti, erroneamente, che il superbonus decorre dal mese in cui l´Inps riceve la richiesta di rinvio della pensione, mentre il decreto prevede che scatti dal primo giorno del mese successivo all´opzione. Gli incentivi dureranno fino al 31 dicembre 2007, ma potranno essere prorogati in occasione della verifica della riforma previdenziale in programma nel 2006. Attualmente possono beneficiarne i dipendenti delle aziende private (Rai e Ferrovie sono comprese), mentre sono esclusi i lavoratori della pubblica amministrazione (comprese le scuole, la Banca d´Italia, l´Ufficio italiano cambi). Chi opta per il superbonus può interrompere il rapporto di lavoro e chiedere la pensione di anzianità in qualunque momento. Non è possibile, invece, una volta scelto il «superbonus», tornare sui propri passi e continuare a lavorare versando all´Inps i contributi ai fini di una pensione più ricca.
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