Da La Repubblica del 27/09/2004
Prima prova elettorale regionale dopo i recenti successi dell´estrema destra tedesca
Germania, fermi i neo-nazisti nel Nordreno calano Cdu e Spd
Nello stato più popoloso della Bundesrepublik perdono i grandi partiti
di Andrea Tarquini
BERLINO - Crolla la Cdu di Angela Merkel, ma resta vistosamente il primo partito nei municipi nel Nordreno-Westfalia (Nrw). La Spd del cancelliere Schroeder ferma la serie di tracolli e riduce il divario dagli avversari ma scende al minimo storico nella sua prima roccaforte. E ai minimi postbellici, in un segnale inquietante di disincanto verso la politica anche all´ovest della Germania e non più solo nell´est deluso, cala anche la partecipazione al voto. Ecco il risultato delle elezioni comunali di ieri nel più popoloso dei sedici Bundeslaender, un importante segnale degli umori nazionali. Una corsa in discesa a chi perde più elettori, un risultato che spinge Schroeder a ostentare un sospiro di sollievo, l´opposizione a cantare comunque vittoria, e gli estremisti di destra e di sinistra a puntare sempre più su un futuro di erosione dei partiti storici.
Secondo gli exit poll dei tg serali, la Cdu - rispetto alle precedenti comunali, tenutesi nel 1999 - perde ben sette punti e scende al 43,3 per cento. Resta comunque più forte di Spd e Verdi messi insieme. Il partito del cancelliere cala infatti di 2,7 punti scendendo al 31,3 per cento, il peggior risultato mai raccolto nel Nordreno-Westfalia. Salgono del 2,8 per cento i Verdi alleati di Schroeder a Berlino, portandosi al 10,1 per cento. E si rafforza anche l´altro partito minore "storico", i liberali (Fdp) potenziali partner dei cristiano-conservatori, crescendo del 2,9 per cento al 7,2. Oltre il 7 per cento va a liste minori: locali, gruppi neonazisti, i neocomunisti della Pds. L´ultradestra è ovunque sotto il 5 per cento, ma in Nrw il quorum a livello comunale non esiste e quindi molti neonazisti entreranno nei consigli cittadini. E a Dortmund, la roccaforte Spd, secondo i dati sulle preferenze generazionali, 12 giovani "under 25" su 100 hanno votato per i neonazi della Dvu. La partecipazione alle urne, ridottasi al minimo postbellico del 53,5 per cento, è un secondo allarmante sintomo di crisi di fiducia nella democrazia, insieme al calo dei due partiti di massa.
«È segno che ora la partita politica è di nuovo aperta», ha detto il presidente della Spd, Franz Muentefering. «La serie di insuccessi è arrestata, possiamo farcela sia alle regionali in Nrw tra otto mesi, sia alle politiche del 2006. Il divario a nostro svantaggio comincia a ridursi». Immediata la replica del capo dell´opposizione, Angela Merkel: «Nonostante le perdite restiamo di gran lunga il partito più forte».
Gerhard Schroeder, scacchista che gioca tempi lunghi, punta su due fattori per strappare un terzo mandato. Primo, la ripresa economica. Per il superministro dell´Economia, Wolfgang Clement, «quest´anno avremo una crescita economica tra l´1,5 e il 2 per cento». Secondo, la crisi al vertice democristiano. Angela Merkel non è più la leader incontrastata. Tornano in campo i suoi rivali nella lotta per la candidatura a cancelliere alle politiche del 2006. Cioè i premier della Baviera, Edmund Stoiber, dell´Assia Roland Koch e della Bassa Sassonia, Christian Wulff. Il gioco è aperto in una Berlino instabile, e resta l´incubo dell´ultradestra. Confermato, come si diceva, dallo sbando elettorale di ben 12 giovani su cento proprio a Dortmund la rossa.
Secondo gli exit poll dei tg serali, la Cdu - rispetto alle precedenti comunali, tenutesi nel 1999 - perde ben sette punti e scende al 43,3 per cento. Resta comunque più forte di Spd e Verdi messi insieme. Il partito del cancelliere cala infatti di 2,7 punti scendendo al 31,3 per cento, il peggior risultato mai raccolto nel Nordreno-Westfalia. Salgono del 2,8 per cento i Verdi alleati di Schroeder a Berlino, portandosi al 10,1 per cento. E si rafforza anche l´altro partito minore "storico", i liberali (Fdp) potenziali partner dei cristiano-conservatori, crescendo del 2,9 per cento al 7,2. Oltre il 7 per cento va a liste minori: locali, gruppi neonazisti, i neocomunisti della Pds. L´ultradestra è ovunque sotto il 5 per cento, ma in Nrw il quorum a livello comunale non esiste e quindi molti neonazisti entreranno nei consigli cittadini. E a Dortmund, la roccaforte Spd, secondo i dati sulle preferenze generazionali, 12 giovani "under 25" su 100 hanno votato per i neonazi della Dvu. La partecipazione alle urne, ridottasi al minimo postbellico del 53,5 per cento, è un secondo allarmante sintomo di crisi di fiducia nella democrazia, insieme al calo dei due partiti di massa.
«È segno che ora la partita politica è di nuovo aperta», ha detto il presidente della Spd, Franz Muentefering. «La serie di insuccessi è arrestata, possiamo farcela sia alle regionali in Nrw tra otto mesi, sia alle politiche del 2006. Il divario a nostro svantaggio comincia a ridursi». Immediata la replica del capo dell´opposizione, Angela Merkel: «Nonostante le perdite restiamo di gran lunga il partito più forte».
Gerhard Schroeder, scacchista che gioca tempi lunghi, punta su due fattori per strappare un terzo mandato. Primo, la ripresa economica. Per il superministro dell´Economia, Wolfgang Clement, «quest´anno avremo una crescita economica tra l´1,5 e il 2 per cento». Secondo, la crisi al vertice democristiano. Angela Merkel non è più la leader incontrastata. Tornano in campo i suoi rivali nella lotta per la candidatura a cancelliere alle politiche del 2006. Cioè i premier della Baviera, Edmund Stoiber, dell´Assia Roland Koch e della Bassa Sassonia, Christian Wulff. Il gioco è aperto in una Berlino instabile, e resta l´incubo dell´ultradestra. Confermato, come si diceva, dallo sbando elettorale di ben 12 giovani su cento proprio a Dortmund la rossa.
Sullo stesso argomento
Articoli in archivio
Duro attacco della moglie del Cancelliere alla sfidante della Cdu: in palio il decisivo elettorato femminile
Germania, Doris contro Angela
La Schroeder: "Donne non votate la Merkel, non è madre"
Germania, Doris contro Angela
La Schroeder: "Donne non votate la Merkel, non è madre"
di Andrea Tarquini su La Repubblica del 01/09/2005
Grave tensione tra Europa e ayatollah. "Abbiamo diritto all'energia atomica". Schroeder: "L'Occidente unito contro la bomba"
"Nucleare, sanzioni contro l'Iran"
Avvertimento dell'Ue, ma Teheran va avanti: "Apriremo le centrali"
"Nucleare, sanzioni contro l'Iran"
Avvertimento dell'Ue, ma Teheran va avanti: "Apriremo le centrali"
di Alberto Mattone su La Repubblica del 03/08/2005
di Hassan Hanizadeh su Tehran Times del 02/08/2005