Da Corriere della Sera del 21/09/2004

«Vita su Marte? Trovato un indizio»

La sonda europea individua aree con vapore acqueo e metano. «Potrebbero esserci batteri»

di Giovanni Caprara

E’ un altro piccolo passo che potrebbe rivelarsi interessante per la ricerca della vita su Marte. Uno strumento imbarcato sulla sonda Mars Express dell’Esa europea ha rilevato che nell’atmosfera del pianeta rosso, al di sopra di tre grandi regioni della fascia equatoriale (Arabia Terra, Elysium Planum e Arcadia-Mnemonia), vapore acqueo e metano coesistono in dosi rilevanti. Interessante è notare che in corrispondenza di queste zone, nel sottosuolo la sonda Odissey della Nasa ha scoperto nel recente passato anche la presenza di ghiaccio d’acqua. Un legame sembra unire i tre elementi del puzzle, già noti, prospettando ora conclusioni importanti e ipotesi intriganti.


DUE IPOTESI - «Nelle aree scandagliate abbiamo misurato una concentrazione di vapore acqueo tre volte più elevata rispetto all’alta atmosfera dove invece è ben distribuito e uniforme - spiega Vittorio Formisano, dell’Istituto di fisica dello spazio interplanetario dell’Inaf e responsabile dello spettrometro Pfs raccoglitore dei dati -. Altrettanto dicasi per il metano e ciò fa supporre una sorgente comune».

Gli scienziati si sono chiesti immediatamente quale fosse la provenienza e due sono le ipotesi che finora riescono a formulare. « prima è un’origine idrotermale - precisa Formisano -. I gas emessi da una sorgente liquida proveniente dalle profondità per effetto del calore sprigionato da qualche sorgente geotermica, sono inglobati nel ghiaccio che si forma appena il liquido si avvicina alla superficie dove la temperatura è diverse decine di gradi sotto lo zero. Però nelle zone equatoriali, a causa delle temperature relativamente più elevate le sue condizioni non sono stabili, per cui il ghiaccio sublima e i gas finiscono nell’atmosfera».

Secondo le riprese effettuate dagli occhi elettronici della sonda americana Odissey a partire dal maggio 2002 il ghiaccio d’acqua si troverebbe a circa una trentina di centimetri al di sotto del materiale secco e rossastro che ricopre la superficie, in una forma chiamata permafrost, che è un miscuglio solido di ghiaccio e terriccio.


ALLA RICERCA DEI BATTERI - «La seconda ipotesi per spiegare le alte concentrazioni di metano - prosegue Formisano - è di natura biologica. In questo caso si suppone che sotto lo strato ghiacciato dove l’acqua è ancora liquida possano esistere forme di vita capaci di sopravvivere in quelle condizioni ambientali estreme generando attraverso la loro digestione, appunto, il metano».

I risultati sono stati presentati al convegno dell’Agenzia Spaziale Italiana in corso a Ischia dedicato ad un esame delle missioni di esplorazione marziana. «Il passo successivo lo compirà il radar Marsis anch’esso nato in Italia e sempre imbarcato sulla sonda europea Mars Express - commenta Simona Di Pippo responsabile in Asi dell’Osservazione dell’Universo - Esso ha la capacità di scoprire eventuali laghi nascosti nel sottosuolo».


NUOVE ESPLORAZIONI - La sua attivazione è prevista all’inizio dell’anno prossimo, una volta completate le simulazioni per togliere il sospetto che la sua apertura (sono due aste lunghe venti metri) possa squilibrare la sonda e disturbare le altre osservazioni. Una parola ancora più precisa la potrà in seguito dire il radar Sharad sempre fornito dall’Asi italiana che sarà imbarcato su una prossima missione della Nasa.

«Naturalmente conferme certe a favore di una delle due ipotesi si potranno avere solo con la raccolta di campioni di permafrost da parte di una sonda robotizzata - aggiunge Formisano -. Ma intanto abbiamo davanti un’altra sfida interessante e riguarda l’identificazione della natura delle molecole di altri gas scoperti nell’atmosfera».

Diverse, infatti, ne sono state segnalate dagli strumenti ed ora si dovranno studiare quelle definite «bandiera», cioè capaci di portare informazioni utili alla conferma della vita. Questo sarà il lavoro che impegnerà di nuovo lo spettrometro italiano nella primavera prossima.

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