Da Welt am Sonntag del 21/09/2004

Il filosofo e scrittore Enzensberger: "15 anni fa la gente dell´Est è piombata in un mondo sconosciuto"

"Un paese ancora diviso la rabbia è comprensibile"

I tedeschi della Ddr hanno pagato alto lo scotto della guerra: per due volte sono stati privati della libertà. Sono cose che non si sanano in poco tempo
Negli anni ´50 la dittatura era ancora presente nelle menti: non si può diventare democratici da un giorno all´altro. Lo stesso accade ora

di Volker Corsten, Christoph Keese

Il presidente Köhler ha affermato che non c´è da attendersi un allineamento delle condizioni di vita nell´Est e nell´Ovest. Come giudica questa situazione a 15 anni dalla caduta del muro?
«L´ho detto già negli anni '80. In presenza di una riunificazione bisogna calcolare 30, 40 anni, prima che si possa parlare di unità interna. Non è una cosa che si realizza dall´oggi al domani. Le esperienze vissute dagli individui e soprattutto i danni subiti sono troppo diversi. Le dittature danneggiano le persone, è un dato di fatto. In Germania abbiamo subito per dodici anni la dittatura nazista e c´è voluto molto tempo prima ricominciare a respirare. Gli anni '50 sono stati orribili».

Che cosa trovava orribile negli anni '50?
«Il problema era un 60% di nazisti attivi o di gregari. La dittatura di Hitler era ancora presente nelle menti. In fondo non si può dichiararsi democratici da un giorno all´altro. Sono stati soprattutto i tedeschi dell´est a pagare davvero lo scotto della guerra. Per due volte oppressi, per due volte privati della libertà. Era quindi ingenuo attendersi che con la caduta del muro tutte le ferite venissero sanate».

Qual è la sua impressione visitando oggi la Germania dell´est?
«Mi commuove. Sono abbastanza vecchio da sapere che aspetto avesse un paese o una piccola città negli anni '30. Questi ricordi, lì, tornano a vivere. Diversamente dalla Germania dell´ovest, in cui abbiamo fatto scempio delle nostre città una seconda volta dopo i bombardamenti, adattandole al traffico e riempiendole di scatole di cemento, la Ddr non aveva soldi per radere al suolo tutto. In Germania dell´est si fecero dei ritocchi, si ridipinsero con cura le facciate. Ma guardando con attenzione si vedono ancora ruderi e edifici pericolanti».

Non sono solo gli edifici ad essere in rovina?
«La gente con l´unificazione si è trovata di fronte a un mondo che non conosceva affatto. L´idea che la gente aveva dell´occidente da dietro la cortina di ferro veniva dalla pubblicità in tivù. Era irreale. La pubblicità è menzogna».

Riesce a comprendere la protesta e la rabbia in Germania est?
«E´ una reazione umana. Paragoniamola ad una vicenda familiare. Abbiamo un parente ricco e uno più sfortunato. Che cosa succede? Il primo aiuta il cugino povero. Ma sarebbe ingenuo aspettarsi riconoscenza. Il meno fortunato è a disagio, irritato di dover dipendere dal più ricco. E´ una dinamica forse biasimevole, ma comprensibile. E´ lecito che i tedeschi dell´est inveiscano. Non si può uniformare tutto. Le differenze esistono anche in Germania ovest».

L´uguaglianza è dai tempi della rivoluzione francese una sfida essenziale per la democrazia. E´ un´ambizione cui bisogna rinunciare?
«Uguaglianza significa in primo luogo uguaglianza di fronte alla legge. E´ stato uno degli obiettivi della rivoluzione. Ed è ampiamente raggiunto. Ma lo stato di diritto ha anche dei limiti. Chi commette illeciti economici se la cava sempre meglio di un borseggiatore. Se fossi un criminale non rapinerei mai una banca, ma compirei illeciti economici».

L´eguaglianza era una delle visioni del '68 che lei ha già precedentemente criticato.
«Dipende dalla dimensione in cui la inseriamo. Il mondo non è giusto. Una bella donna ha migliori chance nella vita rispetto ad una brutta. E´ qualcosa che non si può cambiare. Dobbiamo convivere con il dato di fatto che gli uomini non sono uguali. Possiamo cercare di porre rimedio alle disuguaglianze. Abbiamo uno stato sociale. Ma non siamo in condizione di risolvere il problema principale. Negli Usa puoi aver lavorato per dieci anni in una ditta e all´improvviso ricevi una lettera blu e entro dodici ore devi sgombrare la scrivania. Noi siamo all´estremo opposto. Abbiamo una tutela contro i licenziamenti e tribunali del lavoro che non consentono ad un imprenditore di separarsi da un collaboratore inetto. Tutti i tentativi di imporre l´uguaglianza forzatamente sono falliti, economicamente e politicamente».

Un politico deve allora mentire agli elettori?
«I politici sono dei poveri diavoli. Qual è il loro orizzonte temporale? Due anni, fino alla prossima elezione. Oltre non possono e non debbono pensare. In un certo senso sono da compatire, Indossano una camicia di forza. Che lavoro orribile, che riunioni orribili, che misera quotidianità. Compatisco i politici e odio le discussioni di basso profilo sulle indennità parlamentari».

Guardando alla repubblica federale di oggi e di vent´anni fa, pensa che abbiamo esagerato con il tentativo di stabilire l´uguaglianza?
«E´ stata una menzogna. Qualunque individuo che fosse in grado di leggere le cifre sapeva già vent´anni fa che questo sistema pensionistico a lungo andare non è controllabile. Non ho mai fatto versamenti alla cassa pensione perché sapevo perfettamente che il conto non tornava. C´entrano le leggi della politica. Chi vuole vincere le prossime elezioni deve distribuire denaro. Che cosa viene dopo non è più affar suo. Perché allora sarà già andato via».

La generazione del '68 oggi al potere aveva come obiettivo la riforma della società.
«I politici si trovano in posizioni forzate. Kohl ha vinto tutte le elezioni perché ha distribuito denaro. Il sistema funziona come una catena. Finché si versa va bene. Ma quando sono in meno a versare non si può più far uscire da una tasca ciò che entra nell´altra. «.

Nella catena arriva il punto in cui qualcuno non riceve più nulla. E allora si ribella.
«Non sono un esperto. In teoria la soluzione è semplice. Si può creare una iperinflazione e i debiti dello stato spariscono. La Germania l´ha già sperimentato un paio di volte. Ma la prognosi di un sistema sociale dipende da migliaia di fattori che non conosciamo. Si può tener conto dell´invecchiamento della popolazione, ma nessuno sa come sarà il mondo tra dieci o vent´anni».

Facciamo l´esempio di una bella donna. In America è il sogno di tutti. In Germania desideriamo solo che il parrucchiere le faccia un taglio che non le dona. Siamo una società invidiosa?
«La Germania ha una grande predisposizione per il malanimo e l´insofferenza. È un motivo per cui dobbiamo cercarci persone che non abbiamo questa predisposizione. Anche oggi non tutto il paese è insofferente».

Sembra che gli americani abbiano meglio compreso il sistema. Assumono e licenziano indipendentemente dall´età.
«E´ un altro estremo. Ma anche in America molti vengono espulsi dal sistema e cadono nella sottoclasse».

Di queste persone Bush si preoccupa ben poco. Ma pare che torneranno ad eleggerlo.
«L´America funziona diversamente dall´Europa In Germania molti preferiscono votare per protesta la PDS o partiti di estrema destra».
Annotazioni − Articolo pubblicato il 21/09/2004 su La Repubblica. Traduzione di Emilia Benghi.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Quindici anni fa l’unificazione tedesca
La politica è ferma al muro di Berlino
di Carlo Bastasin su La Stampa del 15/11/2004
Dopo il voto nei Länder dell’Est
Gli industriali tedeschi «Postcomunisti rischiosi più dei neonazisti»
Per Rogowski, leader della Bdi, gli investitori temono le «coalizioni rosse»
di Marika de Feo su Corriere della Sera del 25/09/2004
Governo preoccupato dopo il voto regionale per l´avanzata dei nostalgici e la crescita dello scontento sociale
Neonazi, l´allarme di Schroeder
L´estrema destra: "Ora un grande partito nazionale"
di Andrea Tarquini su La Repubblica del 21/09/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0