Da Corriere della Sera del 14/09/2004

GLI ALTRI OSTAGGI

La Brigata dell’orrore sequestra 2 australiani «Via le vostre truppe»

di Lorenzo Cremonesi

BAGDAD - Si allarga a macchia d'olio la strategia dei rapimenti in Iraq. Ormai si colpisce dovunque.

Dopo Falluja, Bagdad, la zona di Mahmudia e di Latifiya, ieri due australiani e due non meglio identificati «cittadini est asiatici» sono stati catturati mentre viaggiavano dalla capitale verso Mosul, nel nord. E il video dell'esecuzione di un camionista turco rafforza la paura per la sorte delle vittime.

La notizia del nuovo rapimento è arrivato ieri pomeriggio da un comunicato diffuso dalla «Brigata dell’orrore», una delle tante sigle riconducibili al gruppo che si fa chiamare «Esercito segreto islamico», e pone un ultimatum di 24 ore al governo di Canberra per ritirare i suoi 800 soldati dall'Iraq. Il luogo dove è stato diffuso il messaggio, appeso sui muri della case, è la città di Samarra, un'altra delle province che sin da luglio è quasi completamente sfuggita al controllo del governo di Yiad Allawi e dove gli stessi americani ammettono di non riuscire a imporre l'ordine.

Vi si precisa che i quattro ostaggi sono guardie del corpo «che lavorano per importanti personalità» e sono caduti in un'imboscata mentre si trovavano su due veicoli militari americani lungo l’autostrada tra Bagdad e Mosul. I rapitori pretendono che il premier australiano John Howard annunci personalmente il ritiro delle truppe.

«Noi diciamo agli infedeli in Australia che hanno 24 ore di tempo per lasciare l'Iraq, altrimenti i due australiani saranno uccisi senza alcuna possibilità di scampo», minacciano ancora gli appartenenti alla Brigata. Ma ancora ieri notte Canberra non confermava: «Tutti gli 88 australiani registrati presso la nostra ambasciata a Bagdad sono stati rintracciati» ha detto un portavoce del ministero degli Esteri annunciando ulteriori indagini.

Agghiaccianti le immagini dell'ennesima decapitazione, sembra eseguita dal gruppo di Abu Musab al Zarqawi, Al Tawhid wa Al Jihad , legato a Al Qaeda. «Il mio nome è Durmus Kumdereli. Sono di Tarsus (nella Turchia meridionale). Faccio il camionista. Ho trasportato componenti di macchinari e materiale da costruzione dalla Turchia per una base americana vicino a Tikrit», ha detto l'ostaggio prima di essere gettato a terra da tre uomini, uno dei quali gli taglia la gola con un coltello. Il video risale al 17 agosto, tre giorni dopo il rapimento del camionista e di un altro turco, che venne poi liberato.

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