Da La Repubblica del 01/09/2004

Mosca, ancora terrore: 10 morti nel metrò

Kamikaze cecena fa strage davanti alla stazione, decine di feriti

La nuova azione rivendicata da un gruppo islamico Una settimana fa il doppio attentato sui Tupolev
L´attacco all´indomani della proclamazione di Alu Alkhanov, odiato dalla guerriglia
Un chilo di tritolo nella cintura da "shahidka", il luogo preferito dalle "vedove nere"

di Giampaolo Visetti

MOSCA - Un´altra donna kamikaze. Mosca e la Russia ripiombano nell´incubo alle 20.07 della sera. Una settimana dopo il doppio attentato suicida sui Tupolev che ha causato 89 morti. Il giorno dopo la proclamazione del generale di polizia Alu Alkhanov, fedelissimo del Cremlino e odiato dalla guerriglia, a presidente della Cecenia. Alla vigilia della festa annuale della città. Il terrorismo è tornato a colpire la metropolitana della capitale, luogo di massimo affollamento e arteria vitale di Mosca. L´attacco - rivendicato in nottata da un gruppo islamico - è stato scagliato ancora all´ora di punta, mentre la gente stava rientrando a casa dal lavoro, e in una zona centrale. In febbraio due donne kamikaze cecene si erano fatte esplodere sul metrò alle 8 del mattino, facendo 41 vittime. Secondo la ricostruzione dell´Fsb, una donna dai tratti caucasici ieri sera ha cercato di entrare nella stazione Rizhskaya del metrò, a nord est del centro e a sole tre fermate dal Cremlino. La presunta kamikaze ha visto che l´ingresso era presidiato da due agenti che controllavano i documenti dei passanti. A quel punto si sarebbe girata: fatti alcuni passi si è fatta saltare in aria. Testimoni hanno raccontato che la donna, di cui sarebbe stata recuperata solo una gamba, ha cercato di avvicinarsi ad un folto gruppo di persone ferme davanti ad una sala da gioco. L´obiettivo era di fare una strage nella metropolitana, oppure il massimo dei danni. Lo scoppio è stato violentissimo. Il sindaco Luzhkov ha parlato di un chilo di tritolo, forse occultato nella cintura da «shahidka», il luogo preferito dalle «vedove nere» cecene per nascondersi addosso l´esplosivo. Tre automobili sono state scaraventate a molti metri di distanza dalla scossa della bomba. Due Zhigulì e una Audi, squarciate, hanno preso fuoco. La piazza è stata avvolta da un denso fumo nero. In un primo momento i sopravvissuti hanno raccontato che lo scoppio era partito da una delle due vetture. Secondo un testimone, un uomo avrebbe chiesto di parcheggiare proprio davanti all´affollatissimo supermercato «Univermag Krestovskij», di fronte alla stazione del metrò. Diceva di dover caricare molta merce e due automobilisti si sono scostati per lasciargli il posto. L´uomo si sarebbe allontanato e la Zhigulì, dopo cinque minuti, è volata in aria. La versione della kamikaze è però presto prevalsa su quella dell´auto-bomba. Devastanti gli effetti. Nel raggio di alcune centinaia di metri sono esplosi i vetri dei palazzi. Decine le persone investite dai bulloni, dai chiodi e dalle biglie di acciaio con cui l´ordigno era stato imbottito. Le tivù hanno mostrato cadaveri dilaniati sull´asfalto, feriti soccorsi da oltre quaranta ambulanze, decine di persone in lacrime. Tragico il bilancio provvisorio: 10 morti, 49 feriti ricoverati di cui 12 in gravissime condizioni. Davanti alla stazione della metropolitana, subito chiusa, le scene di una guerra. Arti mutilati sparsi nelle aiole, una folla sotto choc alla ricerca dei propri cari non rientrati a casa per cena. Il centro di Mosca, ormai snervato dalle sirene, è rimasto paralizzato fino a notte fonda. Assediati i luoghi pubblici più a rischio, anche se è chiaro che è impossibile fermare singole persone disposte al suicidio pur di uccidere. Dagli ospedali si è saputo che tra i feriti più gravi ci sono anche alcuni bambini.

Da giorni polizia e servizi segreti davano la caccia a due donne cecene. Fonti dell´intelligence avevano riferito che, dopo gli attentati sui Tupolev, all´appello mancavano due giovani. Una sarebbe la sorella di Aminat Nagaieva, 29 anni, considerata l´attentatrice del Tupolev 154 diretto a Soci. L´altra sarebbe un´amica di Satsita Dzhebirkhanova, 37 anni, probabile kamikaze che ha fatto esplodere il Tupolev 134 in rotta verso Volgograd. Le quattro donne il 22 agosto avrebbero lasciato Grozny in pullman, dirette verso l´Azerbaigian. Due sono ricomparse negli elenchi dei passeggeri degli aerei precipitati, due sarebbero sparite a Mosca. Per questo la capitale viveva con il fiato sospeso. Non è escluso però che le donne siano state uccise per dotare di documenti «puliti» le attentatrici reali. Il collegamento della strage di ieri con l´attentato aereo è avvalorato anche dall´esplosivo. Sarebbe lo stesso usato martedì scorso per far esplodere un´auto alla fermata dell´autobus alla periferia di Mosca. Il luogo dell´attentato, 4 feriti, è nei pressi dell´aeroporto di Domodedovo da cui erano partiti i Tupolev. La confusione aveva distratto la polizia, favorendo l´accesso delle terroriste allo scalo.

Nessuno si era illuso che l´elezione di Alkhanov potesse migliorare i rapporti tra il Cremlino e la guerriglia armata cecena. La risposta dei terroristi è arrivata prima del previsto.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Natalia Khalkaieva arrestata nella sua casa a sud di Grozny mentre stava preparando un cinturone esplosivo
Cecenia, una giovane contadina la maestra delle kamikaze
di Giampaolo Visetti su La Repubblica del 23/09/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0