Da La Repubblica del 04/08/2004

Il 60 per cento del paese sommerso. Acqua contaminata a Dacca, servono medicine per 13 milioni di dollari

Bangladesh devastato dall´alluvione "Siamo alla catastrofe, aiutateci"

600 morti, 30 milioni senza cibo, rischio epidemie per i bambini

Nella capitale le fogne sono state distrutte e adesso si rischia l´emergenza sanitaria

di Paola Coppola

Gli effetti delle inondazioni si vedono anche dallo spazio: il 60 per cento del Bangladesh è scomparso sotto una gigantesca massa d´acqua che ha ucciso, distrutto case, strade e ponti, travolto le colture di riso e annientato i raccolti. Il bilancio delle vittime dopo tre settimane è di 600 morti, ma il numero delle persone ridotte alla fame è spaventosamente più alto. Da 20 a 30 milioni, secondo le stime diffuse ieri dal ministro dell´Agricoltura e della gestione delle catastrofi, Chowdhury Kamal Ibne Yousuf, avranno bisogno di aiuti alimentari fino a dicembre. A queste si aggiungono 30 milioni di persone che hanno subito dei danni a causa dell´alluvione.

Le scorte del Paese non sono sufficienti: «Stiamo cercando di ottenere l´assistenza internazionale», ha aggiunto. Secondo una stima del World Food Programme delle Nazioni Unite, i danni dell´alluvione complessivamente sono di 7 miliardi di dollari, senza contare i fondi necessari a scongiurare il diffondersi di epidemie.

Erano quindici anni che il Bangladesh non vedeva una catastrofe naturale di queste dimensioni, e i monsoni non avevano fatto tante vittime dal ´98, quando erano morte 700 persone. Dacca, la capitale, è in ginocchio: due giorni fa è stato lanciato anche un appello dell´Unicef per affrontare l´emergenza sanitaria che sta colpendo i bambini. A Dacca per esempio il collasso delle fogne e la contaminazione dell´acqua da bere fanno temere la diffusione di malattie. Per aiutare i più piccoli con medicine e vaccini, secondo l´agenzia Onu per l´Infanzia, servono 13 milioni di dollari.

Vanno riparate 30 mila scuole danneggiate, tra cui 15mila elementari costrette a chiudere, e ad allestire «spazi provvisori in cui portare avanti le attività didattiche». Un´altra parte dei finanziamenti dovrà contrastare le epidemie: servono 60 milioni di compresse per "ripulire" l´acqua, scorte di medicinali contro la diarrea e il colera, generi alimentari.

Un´altra priorità è l´assistenza dei senza tetto, centinaia di migliaia di persone che hanno «trovato alloggio in rifugi provvisori», segnala l´Unicef. Per di più, le conseguenze dell´alluvione potrebbero andare oltre i danni materiali: in questa situazione di estrema confusione, secondo l´agenzia, le bambine potrebbero «cadere vittima del traffico dei minori».

Ieri il ministro Yousuf ha diffuso un bollettino provvisorio sulla situazione sanitaria, spiegando che è «eccezionalmente alto» il numero di persone affette da polmonite. Solo nel distretto di Brahmanbaria, i soccorritori hanno segnalato più di 500 casi. In aumento anche l´epidemia di diarrea, che al momento ha colpito 100 mila persone. Il drenaggio dell´acqua che ancora sommerge Dacca sarà completato alla fine della prossima settimana, ma ancora 250 mila persone vivono in strade allagate.

Il tempo per il momento è clemente: l´acqua si sta ritirando nel nord e nel nord est del Paese. Sul prossimo futuro però non c´è da essere ottimisti: per la metà di agosto infatti è previsto un altro allarme per l´arrivo di una nuova ondata di piogge.

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