Da La Repubblica del 27/06/2004
Originale su http://www.repubblica.it/2004/c/sezioni/cronaca/rifiutcas/ciancll/cian...

Inceneritori spenti, impianti saturi, niente riciclo, interventi fermi. Per anni i siti riempiti di rifiuti illegali importati da altre regioni

Campania, veleni e mafie la guerra delle discariche

Russo, presidente commissione d'inchiesta: "Non si possono realizzare i progetti a spezzoni, la gente perde la pazienza"

di Antonio Cianciullo

ROMA - Ventisei blocchi ferroviari in Campania nel 2003, 29 (fino ad oggi) nel 2004. L'unico robusto incremento nell'ambito della gestione dei rifiuti campani riguarda le proteste. E le sentenze della magistratura che ordinano la chiusura di discariche inquinanti spesso riaperte, dopo qualche anno, per "esigenze di ordine pubblico". Così il rinvio continuo di una soluzione strutturale del problema si è trasformato in un boomerang dagli effetti incontrollabili.

Con sei milioni di abitanti, la regione produce 6.600 tonnellate di rifiuti al giorno, l'equivalente di 330 Tir che al momento vagano spesso senza meta ufficiale: le discariche disponibili sono sature e in molti casi chiuse per disastro ambientale; la costruzione degli inceneritori è paralizzata dalla rabbia degli inquinati; l'esportazione in altre regioni o all'estero è un sollievo temporaneo che non risolve nulla.

"Il problema vero sta nella mancanza di un progetto credibile che riguardi l'intero ciclo dei rifiuti", spiega Paolo Russo, presidente della commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti. "Finora questa esigenza è stata ignorata. Di tanto in tanto le amministrazioni locali e il commissario straordinario hanno tentato di paracadutare sul territorio uno spezzone del progetto complessivo. Ma questo ha finito per produrre l'effetto opposto: decine di migliaia di cittadini sono scesi in piazza a protestare. Andando avanti così il problema continuerà ad aggravarsi come ha fatto nei dieci anni di commissariamento: per risolverlo occorre cambiare strada. Cioè partire dal basso dando le necessarie garanzie e mostrando che in Campania non ci sono zone di serie A, quelle che producono i rifiuti e non li smaltiscono, e zone di serie B, che devono smaltire i rifiuti di tutti".

Secondo Russo uno dei fattori di accelerazione della crisi è stato l'accordo con la Fibe, la società che in Campania è stata incaricata dell'intero ciclo di lavorazione del rifiuto: "Comuni come Napoli, Salerno e Caserta hanno mandato un segnale importante dichiarando la disponibilità ad accogliere sul proprio territorio un impianto di lavorazione dei rifiuti. Quest'atto di buona volontà rischia però di andare perso per colpa di un sistema decisionale troppo accentrato e poco flessibile".

Scioglimento delle resistenze locali e riforma del progetto complessivo appaiono dunque strettamente collegati: due elementi indispensabili per bloccare la spirale perversa che ha creato il caso Campania. Per anni, spesso sotto la regia della camorra, le discariche disponibili sono state riempite di rifiuti in gran parte illegali e in gran parte importati dalle regioni più industrializzate. E quando la magistratura è dovuta intervenire per chiudere gli impianti che avevano prodotto i danni maggiori non sono saltate fuori alternative. Così alla fine i camion con i rifiuti sono tornati davanti agli stessi luoghi dove avevano già seminato veleni. Ad esempio la discarica di Parapoti è stata chiusa nel 2001, dopo aver infettato con i suoi liquami inquinanti tutta l'area, e il vicino impianto di Colle Barone è stato bloccato nel 1999 dopo vent'anni di proteste e un rapporto dell'Agenzia per la protezione del territorio che denunciava una situazione di grave pericolo.

"Tentare di riaprire le discariche della vergogna invece di risanarle, come era stato promesso, non porta lontano", accusa Enrico Fontana, direttore dell'Osservatorio legalità della Legambiente. "Ci vuole invece un piano straordinario di rilancio della raccolta differenziata. E' una richiesta di assoluto buon senso che potrebbe da un lato più che dimezzare le quantità in ballo e dall'altro sciogliere il problema dimostrando che in gioco non c'è solo un braccio di ferro per costruire gli inceneritori".

Tra l'altro la principale caratteristica della composizione dei rifiuti in Campania è una maggiore presenza di "umido", cioè di rifiuti organici legati al cibo (rappresentano il 40 per cento del totale). La raccolta separata dell'"umido", a cominciare dai grandi produttori come i mercati generali, consentirebbe di trasformare una quota consistente di spazzatura in compost fertile o in terriccio facilmente riutilizzabile.

"Il consorzio Priula di Treviso, che serve 200 mila abitanti, recupera con la raccolta differenziata 7 chili di rifiuti su 10", ricorda Fontana. "E non è una performance raggiungibile solo a Nord: a Padula, in provincia di Salerno, la raccolta differenziata è arrivata al 60 per cento. Questo vuol dire che il rimedio per evitare il disastro rifiuti è disponibile e a portata di mano. Scegliere un'altra strada significa assumersi le responsabilità del disastro ambientale e sociale collegato al blocco dello smaltimento".

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

Matteoli, ministro dell´Ambiente: abbiamo un piano serio di smaltimento, deve partire
"L´Italia ostaggio di piccoli gruppi cosi vincono gli egoismi del Nord"
di Antonio Cianciullo su La Repubblica del 27/06/2004
POLITICA E RIFIUTI
Immondizia nelle strade, il riscatto incompiuto di Napoli
Bassolino fermò le discariche, ma il piano per ricavare energia dalla spazzatura è partito a metà
di Aldo Cazzullo su Corriere della Sera del 21/05/2004

News in archivio

Emergenza criminalità in Campania: tre omicidi nel weekend. Per il ministro della Giustizia l'invio dei militari "non è un tabù"
Camorra: Mastella apre sull'esercito a Napoli, piano del Viminale per l'emergenza
Per fronteggiare la situazione sarebbero pronti 1.300 uomini in più. Ma il portavoce di Prodi frena: "Ancora non è stato deciso nulla"
su La Repubblica del 30/10/2006
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0