Da Corriere della Sera del 25/06/2004
LA MINACCIA
Due bombe in Turchia in attesa di George Bush
di Ennio Caretto
WASHINGTON - A due giorni dall’arrivo di Bush in Turchia per il vertice Nato, una bomba è esplosa ad Ankara, davanti all'albergo che ospiterà il presidente, facendo tre feriti tra cui due poliziotti. Un’altra ha distrutto un autobus a Istanbul, dove si svolgerà il vertice, uccidendo quattro persone, tra cui una giovane che si sospetta trasportasse l'ordigno. Un terzo ordigno è stato disinnescato a Yalova, a cento chilometri di distanza.
L'attentato di Ankara è stato rivendicato dal Partito comunista marxista leninista, e il governatore di Istanbul, Muammer Guler, ha attribuito a gruppi di estrema sinistra anche quello di Istanbul. Ma il fatto che Al Qaeda o altre formazioni islamiche non paiano coinvolte nelle esplosioni non riduce la preoccupazione degli Stati uniti: a novembre in Turchia il terrorismo fece oltre 60 vittime, e si teme un’ondata di stragi nell’intera regione mediorientale nei giorni del passaggio dei poteri in Iraq.
La Casa Bianca attribuisce questi attentati a «terroristi che vorrebbero impedire il vertice Nato», e dichiara che il programma di Bush non cambia. Il leader americano, che stamattina partirà per l'Irlanda per un vertice tra l’Ue e gli Usa, trascorrerà la notte di sabato ad Ankara, e dopo i colloqui col presidente Ahmet Necdet Sezer e col premier Recep Tayyp Erdogan si trasferirà a Istanbul domenica pomeriggio. La prospettiva di trovarsi su uno dei fronti del terrorismo non spaventa Bush, ha precisato il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan: «Le autorità turche hanno la nostra fiducia anche per quanto riguarda la sicurezza». A Istanbul, dove la polizia ha sigillato la scena della strage, il quartiere di Fatih, a 8 chilometri dal palazzo che ospiterà la Nato, sono già state interrogate alcune persone: «La bomba è esplosa accidentalmente - ha affermato il governatore -. L'obiettivo doveva essere un altro». La città sarà presidiata da 24 mila agenti, il Bosforo sarà vietato alle petroliere, la metropolitana chiusa. Elicotteri e Awacs (radar volanti) pattuglieranno i cieli.
La notizia degli attentati ha raggiunto Bush mentre discuteva del possibile ruolo della Nato con i leader del Congresso. McClellan ha sottolineato che il presidente si aspetta «un importante contributo dell’Alleanza» nella forma di istruttori, equipaggiamenti e assistenza tecnica, come richiesto dal premier iracheno Yiad Allawi. «L'Italia e la Germania hanno già risposto di sì», ha spiegato. Al giuramento del nuovo ambasciatore americano a Bagdad John Negroponte, il segretario di Stato Colin Powell ha lasciato intendere che altri membri della Nato fornirebbero anche truppe. A Bruxelles, il segretario dell'alleanza Jaap de Hoop Scheffer ha indicato che al vertice sarà sul tappeto un'altra iniziativa: l'invio di unità mobili Nato in Afghanistan per garantire la sicurezza dei principali seggi alle elezioni di settembre.
L'attentato di Ankara è stato rivendicato dal Partito comunista marxista leninista, e il governatore di Istanbul, Muammer Guler, ha attribuito a gruppi di estrema sinistra anche quello di Istanbul. Ma il fatto che Al Qaeda o altre formazioni islamiche non paiano coinvolte nelle esplosioni non riduce la preoccupazione degli Stati uniti: a novembre in Turchia il terrorismo fece oltre 60 vittime, e si teme un’ondata di stragi nell’intera regione mediorientale nei giorni del passaggio dei poteri in Iraq.
La Casa Bianca attribuisce questi attentati a «terroristi che vorrebbero impedire il vertice Nato», e dichiara che il programma di Bush non cambia. Il leader americano, che stamattina partirà per l'Irlanda per un vertice tra l’Ue e gli Usa, trascorrerà la notte di sabato ad Ankara, e dopo i colloqui col presidente Ahmet Necdet Sezer e col premier Recep Tayyp Erdogan si trasferirà a Istanbul domenica pomeriggio. La prospettiva di trovarsi su uno dei fronti del terrorismo non spaventa Bush, ha precisato il portavoce della Casa Bianca Scott McClellan: «Le autorità turche hanno la nostra fiducia anche per quanto riguarda la sicurezza». A Istanbul, dove la polizia ha sigillato la scena della strage, il quartiere di Fatih, a 8 chilometri dal palazzo che ospiterà la Nato, sono già state interrogate alcune persone: «La bomba è esplosa accidentalmente - ha affermato il governatore -. L'obiettivo doveva essere un altro». La città sarà presidiata da 24 mila agenti, il Bosforo sarà vietato alle petroliere, la metropolitana chiusa. Elicotteri e Awacs (radar volanti) pattuglieranno i cieli.
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