Da La Repubblica del 04/06/2004

Il guasto all´alba a Londra, migliaia di passeggeri non possono partire, voli in ritardo fino a sera. L´evento era stato previsto

Computer in tilt, caos nei cieli inglesi

Tutti gli scali bloccati per un´ora, sotto accusa le privatizzazioni

Gli aerei in arrivo sono stati fatti atterrare dai controllori "a vista" L´incubo dell´attentato

di Enrico Franceschini

LONDRA - Tutti i voli in partenza dalla Gran Bretagna fermati a terra. I voli in arrivo fatti atterrare uno alla volta «manualmente». Decine di migliaia di passeggeri bloccati negli aeroporti. Centinaia di voli ritardati per l´intera giornata, con disagi anche negli altri grandi scali europei. E´ il risultato del guasto che ha provocato un black-out nel sistema computerizzato del traffico aereo. I videoterminali dei controllori di volo sono andati in tilt alle 6 e 10 del mattino di ieri. Alle 7 hanno ripreso a funzionare. Ma cinquanta minuti di panne sono bastati a seminare il caos. Un incidente senza precedenti in Europa. Un infortunio preannunciato, viceversa, nel Regno Unito, dove erano suonati già numerosi campanelli d´allarme. Sotto accusa, ancora una volta, le infrastrutture. La causa ultima, commentano gli esperti, sono le privatizzazioni «selvagge» dei trasporti pubblici, operate dai governi conservatori della Thatcher e di Major negli anni Ottanta-Novanta.

Il black-out ha avuto origine a West Drayton, una centrale operativa vicino all´aeroporto di Heathrow. Immediatamente si sono spenti tutti i terminali dei controllori di volo. Ci sono stati attimi di panico, qualcuno ha pensato a un sabotaggio: ipotesi più tardi esclusa. Gli ingegneri del National Air Traffic Service si sono messi al lavoro per riparare il guasto. Ma nel frattempo il traffico aereo è stato interrotto. Nessun jet si è più alzato in volo dalla Gran Bretagna: «Tutti a terra fino a nuove ordine», hanno ordinato le torri di controllo. E i controllori hanno guidato manualmente, come si faceva un tempo, gli aerei in arrivo, dando la precedenza a quelli a corto di carburante. Poteva diventare una situazione insostenibile, se il problema si fosse prolungato. In meno di un´ora è stato risolto, ma ha causato ugualmente lunghi ritardi, disagio, confusione, paura, nei quattro aeroporti principali dell´area i Londra (Heatrow, Gatwick, Stansted, Luton) e in quelli di tutto il paese.

Il ministro dei Trasporti Alistair Darling, intervistato dalla Bbc, ha inizialmente difeso il sistema, dicendo che le condizioni del traffico aereo restano comunque «molto buone» in Gran Bretagna rispetto ad altre nazioni europee. Ma ha criticato i governi del passato per non avere «speso abbastanza per i trasporti». Gli esperti sono più drastici: «Le privatizzazioni dei trasporti aerei, delle ferrovie e del metrò, operate dai governi conservatori Thatcher e Major, hanno portato a pesanti tagli delle spese e le infrastrutture odierne sono un disastro», dice Philip Butterworth della rivista Jane´s, affermando che «un blackout del genere sarebbe impossibile in Francia o in Germania». L´ente di controllo del traffico aereo britannico, che sorveglia oltre 2 milioni di voli l´anno, è stato privatizzato al 55 per cento. I suoi computer funzionano con programmi vecchi, non standardizzati e perciò difficili da aggiornare. Piccoli incidenti e allarmi sono frequenti. L´anno scorso due aerei passeggeri si sono evitati per un soffio. Il governo Blair ha promesso di rivitalizzare le infrastrutture con maggiori investimenti, ma finora con scarsi risultati.

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