Da La Repubblica del 23/05/2004

Una ricerca internazionale ci svelerà i segreti della longevità. Tra 5 anni i risultati dello studio al via in 11 paesi europei

La carica dei supercentenari "Così vivremo oltre il secolo"

di Arnaldo D'Amico

BOLOGNA - Dopo i centenari arrivano i supercentenari quelli con 110 anni e più. Mentre gli abitanti della Terra che passano il secolo di vita raddoppiano ogni cinque anni - capitava ogni dieci nel 1975 - quelli che superano i 110 anni non sono più un´eccezione. In Giappone ci sono già 23 supercentenari su 17.500 centenari e in Italia 18 su 7.000, per citare solo i paesi più longevi.

I supercentenari sono esili ma con ossa robuste, sono testardi, moderatamente innovatori, con uno spiccato senso del sociale e un´alta consapevolezza che il benessere individuale dipende da quello di chi ci sta intorno. Non solo. Hanno sempre fatto attività fisica con moderazione, sono vissuti in un ambiente non inquinato e con alti livelli igienici. Sono in maggioranza donne, ma fa eccezione il Sud dell´Italia dove vi sono 2,2 femmine centenarie ogni maschio. Record mondiale della longevità alla provincia di Nuoro dove ci sono 1,4 donne ogni maschio centenario. I centenari nascono per lo più da famiglie longeve, i cui antenati sono vissuti oltre la media statistica.

Anche se contribuisce solo per il 25 per cento nell´allungamento della vita, il patrimonio genetico dei centenari è ora oggetto degli studi di biologi e medici. Pioniere di queste ricerche l´immunologo Claudio Franceschi che dieci anni fa divulgò, proprio sulle pagine di Repubblica, i primi risultati delle indagini sui centenari italiani e che ieri ha annunciato all´università di Bologna l´avvio di un poderoso programma di analisi internazionale, finanziato con 7 milioni di euro dall´Unione europea. Lo studio durerà cinque anni, coinvolgerà 26 centri di ricerca in undici paesi europei Israele e Cina, capofila l´Università di Bologna.

«C´è una grande preoccupazione a livello europeo per le conseguenze sociali ed economiche di questa esplosione di longevità», spiega Franceschi, «anche perché non accenna a rallentare. Tutte le previsioni fatte in questi ultimi venti anni da istituzioni scientifiche autorevoli di un blocco della crescita della vita media sono regolarmente saltate. E le conseguenze saranno destabilizzanti. I conti della Cina sono drammaticamente esemplificativi: se mantengono l´attuale restrizione delle nascite a un figlio per coppia e continua il trend di longevità tra quarant´anni ci saranno due miliardi di cinesi di cui mezzo miliardo avrà più di 65 anni. In proporzione le cifre sono le stesse per l´Europa. Se una tale massa di anziani sarà bisognosa come l´attuale di servizi sanitari è la catastrofe sociale. Ma sottolineo se, perché i centenari e i supercentenari soprattutto stanno lì a dirci che esiste un altro modo di invecchiare, senza perdere l´autonomia e senza essere preda di lunghe malattie croniche. Il segreto è lì, nei loro geni».

Antonio Todde di Nuoro, uno dei 600 centenari studiati dal gruppo di ricerca di Franceschi, ha rallentato le sue visite quotidiane all´osteria a 105 anni ma solo perché erano ormai troppi quelli che lo tormentavano con la domanda su «il segreto per superare i 100 anni». Nel gennaio del 2001 ha compiuto 112 anni. Qualche mese dopo ha iniziato a spegnersi e in poche settimane se n´è andato. Così è per tutti i supercentenari e per buona parte dei centenari. Non hanno visto un medico in vita loro e la morte arriva discreta e rapida, senza preannunciarsi con anni di lotte a tumori o paralisi.

«L´obiettivo di Geha, la sigla del programma di ricerca europea», spiega Franceschi, «è quello di confermare un ruolo chiave nella longevità di alcuni geni del sistema immunitario che le ricerche sinora fatte ci hanno permesso solo di sospettare. E di individuare altri geni appartenenti ad altri sistemi perché un fenomeno complesso come la longevità non può dipendere dal buon funzionamento di una sola parte del corpo e della parte di Dna che lo controlla. Trovati i geni e le molecole che producono si potranno mettere al lavoro clinici e farmacologi per sperimentare farmaci che portino dall´esterno lo stesso equilibrio che la natura regala ai supercentenari. Alcune industrie farmaceutiche sono attentissime al nostro lavoro».

Il programma di ricerca prevede il reclutamento in tutta Europa di 2800 coppie di fratelli maschi e femmine ultranovantenni. Saranno controllati e sarà prelevato loro il sangue per le analisi e lo studio del Dna. Identiche analisi saranno fatte sul sangue di 4000 centenari della stirpe Han, la più longeva della popolazione cinese, che il governo ha iniziato a raccogliere e conservare a scopi scientifici da tempo e ha messo a disposizione dell´Europa.

«Solo mettendo a confronto un tale numero di patrimoni genetici», conclude Franceschi, «potremo scoprire i geni depositari della longevità. Ci aspettiamo che solo alcuni siano uguali per tutti. La maggior parte sarà invece tipica di una certa popolazione. Altrimenti non si spiega perché, ad esempio, si diventa centenari mangiando pesce crudo, alghe e riso ma anche tortellini, mortadella e bevendo lambrusco».

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