Da Corriere della Sera del 22/05/2004

Vertice con Prodi su organizzazione del commercio e ambiente

Sì a Mosca nel Wto Impegno per Kyoto

Accordo con la Ue, promessa di Putin sui gas serra

di Fabrizio Dragosei

MOSCA - Tra abbracci e scambi di complimenti al suono di «caro Romano» e «caro Vladimir», l'Unione Europea e la Russia hanno finalmente raggiunto l'accordo sulle due questioni più controverse nei rapporti bilaterali: l'ingresso di Mosca nell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) e la ratifica russa del Protocollo di Kyoto sulle emissioni nocive. Un risultato che Romano Prodi porta a casa poco prima di lasciare la carica di presidente della Commissione europea e che fino a due giorni fa pochi si aspettavano. Un lavoro di mediazione durato molte ore ha portato all'intesa che è stata annunciata in una conferenza stampa del presidente russo Vladimir Putin, del premier irlandese Bertie Ahern, presidente di turno dell'Unione, e di Romano Prodi. La Russia e l'Europa non possono fare a meno una dell'altra, visti gli strettissimi legami. Il 50 per cento del commercio estero russo è con la nuova Ue a 25. E per noi la Russia rappresenta il quinto partner. «Siamo come la vodka e il caviale» ha scherzato Prodi. Poi, dopo l'annuncio dell'intesa, uno scambio di complimenti tra il presidente della Commissione e Putin.

«Voglio rendere omaggio a Vladimir per la sua collaborazione e disponibilità in questi anni di negoziati fra Mosca e Bruxelles, ma anche per la sua amicizia» ha concluso Prodi senza riuscire a nascondere una certa emozione al suo ultimo vertice con la Russia. Poi è stata la volta del presidente russo: «Romano, molte grazie a te». E ha subito aggiunto: «Il presidente Prodi mi ha messo un po' in imbarazzo con tutti i complimenti sulla nostra collaborazione. In Russia c'è una fiaba nella quale il cuculo elogia il gallo perché questo ha già fatto i complimenti al cuculo. Non vorrei assomigliare ai protagonisti della fiaba. Ma non posso non ringraziare Prodi e i suoi colleghi che se ne vanno in ottobre».

Il commissario al Commercio, Pascal Lamy e il ministro dell'Economia, German Gref, hanno ufficialmente firmato l'intesa in base alla quale l'Europa appoggerà l'ingresso della Russia nel Wto. La Russia diminuirà i dazi per l'ingresso delle merci straniere nel Paese. Il governo di Mosca si impegna inoltre a innalzare le tariffe del gas per le industrie che oggi sono molto più basse di quelle internazionali.

Questo consente a molti «dinosauri» di epoca sovietica di sopravvivere, ma crea condizioni di concorrenza sleale con le aziende di altri Paesi che devono invece pagare tariffe di mercato. Infine la Russia si impegna anche a rivedere i diritti di sorvolo chiesti alle compagnie aeree per le rotte che passano sopra la Siberia (Europa - Estremo Oriente e Stati Uniti - Sud Est Asiatico).

L'intesa sul Wto, come ha spiegato Putin, spiana la strada alla ratifica da parte di Mosca del Protocollo di Kyoto. «Siamo per il Protocollo di Kyoto e lo appoggiamo... accelereremo il processo di ratifica» ha detto Putin. I Russi affermano che fino a oggi non potevano procedere su questo punto perché il mancato ingresso nel Wto e l'allargamento della Ue a Paesi prima legati a Mosca creavano troppi problemi al futuro economico del Paese. Ora, invece, tutto sarebbe stato chiarito con Prodi e i suoi collaboratori. Peraltro il presidente russo non ha voluto impegnarsi con una data entro la quale ratificare Kyoto. Quando anche la Russia avrà approvato l'intesa del 1997, sarà superata la soglia del 55% delle emissioni e dei 55 Paesi aderenti (oggi siamo al 44,2%) e il protocollo entrerà in vigore anche senza gli Stati Uniti che nel 2001 hanno ricusato l'intesa. Entro il 2012 si dovrebbe ottenere una riduzione delle emissioni di CO2 rispetto al 1990 del 2% (originariamente era previsto il 5,2%). L'Unione Europea dovrà ridurre le sue emissioni dell'8% (l’Italia del 6,5%). Alla Russia basterà non superare i livelli che aveva raggiunto nel 1990, prima dello scioglimento dell'Urss e del collasso economico.

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