Da Corriere della Sera del 07/05/2004

Americani all’attacco, scontri e morti a Najaf

Nella città santa uccisi 40 guerriglieri. Kamikaze a Bagdad: autobomba uccide cinque civili e un soldato Usa

di Lorenzo Cremonesi

BAGDAD - Dopo i sunniti a Falluja, gli americani attaccano gli estremisti sciiti a Najaf, Karbala e Kufa. Ieri è stata battaglia quando le truppe corazzate hanno affrontato le Brigate Al Mahdi alla periferia di Najaf, sino a prendere posizione nel palazzo del governatorato. I morti tra i guerriglieri sono oltre 40. I comandi Usa non segnalano vittime. Gli scontri più gravi si sono svolti nel cuore di Kufa, dieci chilometri più a ovest, lungo le sponde dell’Eufrate. Qui è il covo di Moqtada Al Sadr, il 31enne leader del movimento che ha lanciato la «guerra santa» contro «i diavoli americani e i loro alleati infedeli» facendosi forte delle masse di giovani provenienti dagli strati più poveri e arrabbiati della popolazione sciita. In serata gli scontri si erano spostati verso Karbala. Almeno 8 carri armati e 6 blindati stazionano a 500 metri dalle moschee degli imam Hussein e Abbas.

È il nuovo tentativo dell’amministrazione americana di stroncare la minaccia fondamentalista prima della creazione del prossimo governo provvisorio, prevista entro il 30 giugno. Con cautela, però. Un mese fa l’offensiva militare a tutto campo portò a una rivolta popolare dalle dimensioni inaspettate e alla cooperazione sul campo tra estremisti sunniti e sciiti. Ora l’enclave sunnita attorno a Falluja appare più tranquilla grazie all’escamotage di aver riciclato un migliaio di ex soldati di Saddam Hussein. Resta però irrisolta la questione di Moqtada Al Sadr, che solo tre settimane fa i comandi Usa dicevano di voler prendere «vivo o morto». Lui si è trincerato nelle città sante sciite, minacciando l’impiego di «decine di migliaia di kamikaze martiri». Gli americani hanno cercato il compromesso. «Non stiamo invadendo Najaf, conosciamo il suo valore religioso per gli sciiti e l’Islam», ha detto il portavoce militare a Bagdad, Mark Kimmit. Ma chiaramente vorrebbero metterlo fuori combattimento, e soprattutto disarmare i circa 7.000 uomini della sua Brigata al Mahdi (il cui nocciolo duro sarebbero 600-700 combattenti). Chiarissimo, ieri, il governatore Paul Bremer: «Nel nuovo Iraq non possiamo ammettere l’esistenza di banditaglia organizzata in brigate criminali che terrorizzano la popolazione, impongono le loro leggi, rubano ai privati e occupano gli edifici pubblici. Tutto ciò va fermato» ha dichiarato in occasione della nomina di un nuovo governatore per Najaf.

Si tratta di Adnan al Zarufi, ben accetto dalla maggioranza dei leader tribali sciiti, noto per aver partecipato alle rivolte contro il regime baathista dopo la guerra del 1991. La sua nomina segue a una serie di proteste dalle componenti moderate sciite che si identificano con il grande ayatollah Alì Al Sistani. La speranza di Bremer è di coniugare la minaccia militare a quella delle pressioni interne al fronte sciita, sino a trasformare le Al Mahdi in un partito politico. Nel frattempo Al Sadr ha imposto i suoi tribunali a Najaf, che in nome della sharia (la legge religiosa islamica) terrorizzano la popolazione locale. Sembra che dal 5 aprile abbiano fatto impiccare 7 persone accusate di collaborare con gli Usa.

Una situazione incerta. Aggravata ieri dalla ricomparsa degli attentati terroristici. A Bagdad per la prima volta dopo quasi due mesi sono tornate le autobomba guidate da kamikaze. Un’autobomba è esplosa alle 7 del mattino all’entrata dell’amministrazione americana. Almeno 6 i morti: 5 civili iracheni e un soldato americano, i feriti sono 25. Attentato rivendicato dal gruppo dell’estremista giordano al Zarkawi, sembra legato ad Al Qaeda. Nel primo pomeriggio un’altra bomba è esplosa nel centro commerciale della capitale, causando almeno 5 feriti tra i passanti.

E un alto funzionario del ministero dell’Agricoltura è stato assassinato a Kirkuk, nel centro nord.

Sullo stesso argomento

Articoli in archivio

IL PENTAGONO
Gli americani: due rapitori si sono allontanati ed è scattato il nostro blitz
Covo e guerriglieri individuati anche grazie alle informazioni di un prigioniero polacco sfuggito ai carcerieri
di Lorenzo Cremonesi su Corriere della Sera del 11/06/2004
L’orrore unisce l’America: «Puniremo i colpevoli»
Bush, sconvolto dalla decapitazione del civile Usa, non riesce a guardare il video. Kerry lo sostiene
di Ennio Caretto su Corriere della Sera del 13/05/2004
 
Cos'� ArchivioStampa?
Una finestra sul mondo della cultura, della politica, dell'economia e della scienza. Ogni giorno, una selezione di articoli comparsi sulla stampa italiana e internazionale. [Leggi]
Rassegna personale
Attualmente non hai selezionato directory degli articoli da incrociare.
Sponsor
Contenuti
Notizie dal mondo
Notizie dal mondo
Community
• Forum
Elenco degli utenti

Sono nuovo... registratemi!
Ho dimenticato la password
• Sono già registrato:
User ID

Password
Network
Newsletter

iscriviti cancella
Suggerisci questo sito

Attenzione
I documenti raccolti in questo sito non rappresentano il parere degli autori che si sono limitatati a raccoglierli come strumento di studio e analisi.
Comune di Roma

Questo progetto imprenditoriale ha ottenuto il sostegno del Comune di Roma nell'ambito delle azioni di sviluppo e recupero delle periferie

by Mondo a Colori Media Network s.r.l. 2006-2024
Valid XHTML 1.0, CSS 2.0