Da La Repubblica del 18/02/2004
Originale su http://www.repubblica.it/2004/b/sezioni/cronaca/morabito/morabito/mora...
Blitz dei carabinieri. Preso anche il genero. Latitanti da anni. Centaro (Antimafia): "Più importante di Provenzano"
Colpo al cuore della 'ndrangheta arrestato il boss Morabito
Era armato, ai militari ha detto: "Trattatemi bene"
REGGIO CALABRIA - E' stato arrestato Giuseppe Morabito, 70 anni. Era latitante da 12. Secondo gli investigatori è il numero uno della 'ndrangheta. Per il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Roberto Centaro, Morabito è "ben più importante della cattura di Provenzano", il capo di Cosa Nostra latitante da decenni.
Morabito - in dialetto calabrese chiamato 'u tiradrittu' - è stato arrestato in un'operazione congiunta dei carabinieri del Ros e del comando provinciale dell'Arma di Reggio Calabria in una frazione montana di Cardeto, un centro aspromontano. Con Morabito, è stato preso anche il genero, Giuseppe Pansera, anch'egli latitante. Il boss - secondo quanto riferito dal colonnello Antonio Fiano - non ha opposto resistenza nonostante sia lui che il genero fossero armati. Si è limitato a dire ai carabinieri: "Trattatemi bene". Da mesi i carabinieri stavano cercando Morabito e da alcuni giorni erano appostati nella zona.
Gli investigatori hanno seguito le tracce di una persona legata ai due latitanti. Le indagini per individuare il nascondiglio del boss latitante sono andate avanti per anni. Tutte le parentele e anche le semplici conoscenze sono state passate al setaccio, sino a quando, seguendo le mosse di una persona di cui non è stata diffusa l'identità, i carabinieri sono riusciti a risalire al casolare .
Nato il giorno di ferragosto del 1934 nella frazione Casalnuovo di Africo Nuovo, nella Locride, Morabito era affiliato inizialmente alla cosca Morabito-Bruzzaniti-Palamara e il primo provvedimento di custodia cautelare in carcere che lo riguarda risale proprio al 1992, per associazione di tipo mafioso finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Da quel giorno è stato un susseguirsi di ordinanze di arresto soprattutto per quanto riguarda il traffico internazionale di droga, un settore in cui la 'ndrangheta, come le ultime indagini hanno dimostrato, detiene ormai il controllo assoluto, con collegamenti con i narcotrafficanti colombiani e di altri Paesi latinoamericani. Lo scorso anno erano stati arrestati il fratello ed il figlio di Giuseppe Morabito, che si chiamano entrambi Giovanni, di 54 e 40 anni. Uno dei figli del boss, Domenico di 39 anni, morì il 5 ottobre del 1996, ucciso mentre tentava la fuga da un colpo di pistola sparato da un poliziotto.
Secondo Centaro la cattura di Morabito è importantissima "tenuto conto del potere e dei rapporti" che aveva "con gli altri clan della 'ndrangheta, nonché del ruolo di primo piano ormai acquistato da quest'ultima organizzazione criminale".
Il ministro dell'Interno, Giuseppe Pisanu ha elogiato "polizia e carabinieri raccolgono così il frutto di lunghe e complesse indagini condotte con alta professionalità e grande spirito di servizio".
Morabito - in dialetto calabrese chiamato 'u tiradrittu' - è stato arrestato in un'operazione congiunta dei carabinieri del Ros e del comando provinciale dell'Arma di Reggio Calabria in una frazione montana di Cardeto, un centro aspromontano. Con Morabito, è stato preso anche il genero, Giuseppe Pansera, anch'egli latitante. Il boss - secondo quanto riferito dal colonnello Antonio Fiano - non ha opposto resistenza nonostante sia lui che il genero fossero armati. Si è limitato a dire ai carabinieri: "Trattatemi bene". Da mesi i carabinieri stavano cercando Morabito e da alcuni giorni erano appostati nella zona.
Gli investigatori hanno seguito le tracce di una persona legata ai due latitanti. Le indagini per individuare il nascondiglio del boss latitante sono andate avanti per anni. Tutte le parentele e anche le semplici conoscenze sono state passate al setaccio, sino a quando, seguendo le mosse di una persona di cui non è stata diffusa l'identità, i carabinieri sono riusciti a risalire al casolare .
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