Da La Stampa del 14/02/2004
Originale su http://www.lastampa.it/redazione/news_high_tech/archivio/0402/MASERA.asp
L’assedio alla roccaforte di Bill Gates
di Anna Masera
ROMA. LA notizia della pubblicazione illegale su Internet di alcune porzioni di codice sorgente di Windows NT 4 e Windows 2000 per la Microsoft è a dir poco imbarazzante. La pubblicazione del codice riguarderebbe solo una piccola porzione (circa il 15 per cento) dei programmi in questione, ma sta di fatto che per l’azienda di Bill Gates si apre un ennesimo fronte di guerra: dopo le battaglie contro l’Antitrust negli Usa e in Europa, quelle contro gli hacker e i creatori di virus che colpiscono i programmi Microsoft da tutto il mondo, quelle per tamponare le continue falle che si scoprono nei suoi software (è solo dell’altro ieri l’allarme per convincere i clienti a installare nuove difese - le cosiddette «patch» - per contrastare ulteriori vulnerabilità del sistema), l’assedio incomincia a pesare. C’è l’umiliazione sulla pubblica piazza che è Internet: perchè in quel poco di codice sotto gli occhi di tutti è stata trovata tanta spazzatura e i programmatori di Seattle fanno una pessima figura. Ma c’è soprattutto il timore che gli utenti ormai vedano Microsoft come un gigante dai piedi d’argilla e che questa sia la goccia che fa traboccare il vaso.
Questa volta però non si tratta tanto di un problema di sicurezza, quanto di proprietà intellettuale violata. E’ la prima volta che viene pubblicato il codice sorgente di Windows: è una sfida a tutto campo del fiero popolo del software «open source». Se il codice sorgente è il programma in linguaggio comprensibile agli umani che una volta compilato viene trasformato in istruzioni altrettanto comprensibili da parte del computer, diventa «open» quando l’autore concede all’utente alcune libertà, come quella di studiarne il funzionamento o di adattarlo alle proprie esigenze e infine di ridistribuire le copie con le modifiche ad altri utenti. L'accessibilità al codice sorgente è una condizione necessaria per il software libero, non per quello proprietario. Da tempo Microsoft è assillata da un concorrente che ha fatto della pubblicazione del proprio codice un valore competitivo, Linux, sostenuto da una miriade di sviluppatori che collaborano a migliorarlo. Chissà se pubblicando i codici dei programmi proprietari di Microsoft, questi miglioreranno (niente più bachi nè virus). Visto che girano sul 95 per cento dei pc nel mondo, sarebbe un gran sollievo per tutti.
Questa volta però non si tratta tanto di un problema di sicurezza, quanto di proprietà intellettuale violata. E’ la prima volta che viene pubblicato il codice sorgente di Windows: è una sfida a tutto campo del fiero popolo del software «open source». Se il codice sorgente è il programma in linguaggio comprensibile agli umani che una volta compilato viene trasformato in istruzioni altrettanto comprensibili da parte del computer, diventa «open» quando l’autore concede all’utente alcune libertà, come quella di studiarne il funzionamento o di adattarlo alle proprie esigenze e infine di ridistribuire le copie con le modifiche ad altri utenti. L'accessibilità al codice sorgente è una condizione necessaria per il software libero, non per quello proprietario. Da tempo Microsoft è assillata da un concorrente che ha fatto della pubblicazione del proprio codice un valore competitivo, Linux, sostenuto da una miriade di sviluppatori che collaborano a migliorarlo. Chissà se pubblicando i codici dei programmi proprietari di Microsoft, questi miglioreranno (niente più bachi nè virus). Visto che girano sul 95 per cento dei pc nel mondo, sarebbe un gran sollievo per tutti.
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